Di
NIKOS KONSTANDARAS
nytimes.com
ATENE – La brutalità del delitto sarebbe stata scioccante ovunque. Il killer si è avvicinato ai tre giovani, tutti di ALBA DORATA, che camminavano su un marciapiede pieno di gente ed ha sparato dodici colpi in sette secondi, finendo due vittime con un colpo alla testa e lasciando il terzo ragazzo gravemente ferito, prima di fuggire su una moto guidata da un complice.
E’ difficile trovare molti altri paesi – specialmente tra quelli delle mature democrazie occidentali – in cui l’omicidio di due militanti di un partito politico relativamente piccolo potrebbe sollevare seri timori per l’instabilità politica e per la dissociazione nazionale.
Eppure questo dimostra quanto siano precarie le cose oggi in Grecia, dopo che il paese è entrato faticosamente nel suo sesto anno di recessione e nel terzo anno di un programma di ripresa economica che prevede un lungo periodo di austerità con una lievissima ripresa. Le tensioni e le divisioni politiche e sociali si nutrono della miseria attuale ma si fondano su profonde radici storiche.
“E’ stato come accendere un fiammifero in una polveriera, proprio adesso che ci sono tanti focolai accesi dall’economia” – ha detto il Primo Ministro Antonis Samaras, dopo gli omicidi del 1°novembre. Sta cercando di far in modo che la Grecia rispetti gli impegni verso i creditori del paese, in mezzo ad un sistema politico così frammentato e conflittuale che sembra essere pronto allo scontro. Samaras è a capo di una coalizione tra centro-destra – Nuova Democrazia – e Pasok di centro-sinistra .
Il principale partito di opposizione – Syriza, di sinistra – è diventato il secondo partito alle votazioni dello scorso anno e Alba Dorata- neonazista -, che aveva sempre avuto solo qualche migliaio di sostenitori, improvvisamente ha preso tanti voti da avere in Parlamento 18 seggi su 300 diventando una presenza inquietante nella politica e nella società.
La crisi del paese e le misure che sono state prese per combatterla hanno causato un alto tasso di disoccupazione ( 28%) , un forte calo del prodotto interno lordo ( – 28% dal 2008), un aumento delle tasse, redditi più bassi, meno servizi, una diffusa insicurezza e la perdita di fiducia in tutto il sistema politico, nelle istituzioni democratiche e anche nell’Unione Europea .
I partiti di opposizione hanno guadagnato voti con la promessa di far recuperare tutto quanto è stato perso durante gli anni di austerità e di riforme. Le elezioni per il Parlamento Europeo e per le Amministrative del prossimo Maggio potrebbero vederle ancora salire, magari rendendo insostenibile la posizione del governo. Questo potrebbe costringere a tornare a elezioni nazionali anticipate che , se fossero confermati i recenti sondaggi, porterebbero ad un ulteriore rafforzamento di Syriza e di Alba Dorata e ad una situazione di stallo che porterebbe ad una maggiore frammentazione, divisione e instabilità nel paese.
Intrighi politici, violenza e divisioni hanno sempre costellato la storia greca fino all’adesione a quella che oggi è l’Unione Europea nel 1981. La monarchia, i militari, le potenze straniere e le realtà della guerra fredda ebbero un loro ruolo nel fomentare quei focolai, ma avevano anche potuto fermarli quando stavano per deflagrare. La monarchia fu abolita con un referendum nel 1974 , dopo il crollo della dittatura militare di destra e l’esercito è stato depotenziato da decenni di adesione all’Unione Europea. La fine della guerra fredda fu seguita dall’espansione della Unione Europea e della NATO sulla Grecia, il che significa che il paese non era un più punto di equilibrio per la regione e le potenze straniere cambiarono atteggiamento e cominciarono a fare pressioni solo per i propri interessi, senza pensare al benessere della Grecia.
Adesso spetta solo ai Greci e alle loro istituzioni salvaguardare la stabilità interna.
Questo è il motivo per cui gli omicidi sono importanti. Alba Dorata è stata una forza destabilizzante nella politica e nella società greca fin dalla sua improvvisa ascesa nei sondaggi dello scorso anno. I suoi attivisti sono sempre più agguerriti in Parlamento e nelle strade, dove hanno compiuto attacchi (alcuni dei quali letali ) su immigrati e oppositori politici. Si sono mossi impunemente perché né il governo, né la polizia, né la magistratura sembravano disposti a fare qualcosa per opporsi alle loro angherie – fino al 18 settembre, quando ammazzarono il rapper-antifascista Pavlos Fyssas ( un attivista di Alba Dorata ha già confessato di essere colpevole del delitto.)
Le autorità ci sono andate giù pesanti.
Il leader di Alba Dorata, il suo vice e gli altri attivisti sono in prigione o liberi su cauzione in attesa del processo, con l’accusa di gestire un’organizzazione criminale; il finanziamento statale al partito è stato sospeso ed è stata revocata la protezione della polizia.
Le istituzioni democratiche del paese hanno ripreso possesso del paese. Ora devono dimostrare di sapersi sbrigare a trovare i colpevoli dell’attacco del 1° Novembre. La polizia sospetta che sia stato compiuto da terroristi di estrema sinistra, erede della banda del ” 17 novembre”, che uccise 23 persone tra il 1975 e il 2002, quando la polizia finalmente li prese tutti. Il gruppo ( che coniuga un mix di marxismo e nazionalismo violento, come se non ci fosse nessuna contraddizione in termini) si raffigurava come l’angelo vendicatore di una sinistra perdente e prendeva di mira obiettivi del mondo degli affari, delle istituzioni politiche e di polizia, oltre che rappresentanti militari e diplomatici degli Stati Uniti e della Gran Bretagna, colpevoli di aver aiutato un governo di destra a combattere contro la guerriglia comunista durante la guerra civile del 1946-1949 , dopo l’occupazione nazista .
I sostenitori di Alba Dorata , come nazionalisti, si sono sentiti vittime, per tanto tempo, del predominio della sinistra nel dibattito pubblico e per il senso di vittimizzazione ostentato dalla sinistra. L’uccisione degli attivisti di Alba Dorata ha dato improvvisamente ai suoi sostenitori una giustificazione morale al sentimento di ingiustizia che sentivano intorno a loro. Alibi morale, questo che potrebbe tradursi in voto ed in una maggior considerazione per Alba Doratanei sondaggi. Peggio ancora , questo atto potrebbe portare ad altri assassini, per vendetta , cosa che, dopo tutto, è insito in una organizzazione paramilitare dichiarata .
Con una politica che vede sinistra e destra sempre più intransigenti rafforzarsi e, forse, mirare ad un confronto diretto, al centro c’è un partito sempre più sparuto che lotta per non scomparire e, anzi, potremmo vedere qualcosa che fino a eri sembrava impossibile: Potrebbe affacciarsi un nuovo periodo di lotta civile, dopo decenni di pace e di progresso. Anche se la violenza politica non sembra ancora una cosa imminente, i colori del quadro su cui è dipinto questo dramma dipendono troppo da quello che faranno quattro imbecilli con le pistole cariche.
Nikos Konstandaras è caporedattore ed editorialista al quotidiano Kathimerini .
INTERNAZIONALE NEW YORK TIMES
Fonte: www.nytimes.com
Link: http://www.nytimes.com/2013/11/12/opinion/konstandaras-hard-wired-for-tension-in-greece.html?pagewanted=2&_r=1
Traduzione per ComeDonChisciotte.org a cura di Bosque Primario