DI

KIRKPATRICK SALE

counterpunch.org

 

Alcuni dati recenti sullo scontro Capitalismo/Terra

In Ottobre, gli Stati Uniti hanno superato la Russia come primi produttori mondiali di petrolio e di gas, un risultato ottenuto largamente grazie al notevole aumento nella produzione di gas naturale ottenuto con la fatturazione idraulica di scisti (fracking).  Considerando che il processo manda nel sottosuolo (e quindi nelle falde acquifere del sottosuolo) 200 e più litri di ben 600 agenti chimici in ogni pozzo, non c’e’ dubbio che siamo di fronte alla più sporca e inquinante industria mai creata dall’uomo.

Capitalismo – 1; Terra – 0

A partire dal Dicembre scorso, la pesca del gambero nel New England  è stata dichiarata chiusa per un anno o forse tre, per permettere il ripopolamento dei banchi di gamberi, attualmente in forte esaurimento: sono infatti stati da poco toccati i livelli minimi storici a causa della pesca eccessiva e del riscaldamento delle acque.

Solo due anni fa i pescatori di gamberi guadagnavano in totale 10 milioni di dollari, quest’anno solo 1,2 milioni di dollari, e non e’ ancora chiaro o certo che i banchi di gamberi riusciranno effettivamente a  ripopolarsi.

Capitalismo – 2; Terra – 0

Secondo un rapporto delle Nazioni Unite di Dicembre scorso, i gas che provocano i cambiamenti climatici hanno raggiunto nel 2012 il loro record di concentrazione nell’atmosfera terrestre. L’Organizzazione Metereologica dell’ONU ha dichiarato che i gas responsabili del riscaldamento globale sono aumentati del 32% dal 1990 al 2012,  di cui l’80% è Co2, il principale “derivato” dell’industrializzazione mondiale.

Capitalismo – 3; Terra – 0

Secondo un rapporto pubblicato nel Settembre del 2013, l’Orso Polare sta quasi scomparendo dall’Artico, a causa della progressiva riduzione del ghiaccio polare che ha toccato ora i minimi storici dal 1979, anno in cui è iniziato il suo monitoraggio. Lo scioglimento dei ghiacci significa un aumento delle aree acquatiche (alcune grandi quanto l’intero Texas) riducendo così l’accesso degli Orsi Polari al loro “cibo” preferito, le foche.

Capitalismo –  4; Terra – 0.

In Agosto scorso, il Presidente dell’Ecuador Rafael Correra ha definitivamente abbandonato il piano, stabilito nel 2007, di salvataggio dello Yasuni National Park in Amazzonia dalle perforazioni petrolifere, attraverso un accordo internazionale che avrebbe dovuto fornire al paese $3.6 miliardi di dollari in 13 anni, metà del valore del potenziale petrolio che si sarebbe potuto ricavare. Dopo sei anni, sono stati erogati al paese solo $13 milioni, metà di un punto percentuale della somma stabilita.

Capitalismo – 5; Terra – 0.

E via così.  Avrei potuto benissimo continuare fino a riempire per lo meno un’altra decina di pagine, usando solo gli esempi più eclatanti del fallimento del genere umano nel proteggere e preservare l’unico possibile e conosciuto habitat dove potrebbe vivere. E non ho menzionato l’estinzione delle specie, la distruzione degli ecosistemi, l’inquinamento delle foreste, l’avanzata dei deserti e l’alterazione del clima. La Valutazione degli Ecosistemi del Millennio del 2005 lo disse chiaramente:  “Le attività umane stanno stressando le funzioni naturali della Terra a tal punto che non è più possibile avere una qualche certezza che gli ecosistemi del pianeta siano in grado di sostenere future generazioni.”

Intendiamoci: con il termine “attività umane” s’ intende essenzialmente il capitalismo industriale sostenuto dagli Stati,  insieme ai suoi “derivati” e varie imitazioni, praticato come lo è ora, su scala globale e a ritmo incessante, disponendo, inoltre, di tecnologie con un potere (anche distruttivo) senza precedenti.

Nel 1995, feci una nota scommessa di $1,000 (si veda http://www/hanson.gmu.edu/press/wired-5-02) che la civiltà occidentale sarebbe crollata in ogni senso economico e politico entro il 2020, quindi non sono affatto sorpreso nel vedere chi sta vincendo nella lotta per la sopravvivenza.  Invece mi sorprende ancora molto vedere quelle persone che ancora non hanno compreso di che natura sia questa lotta e che continuano a chiedere, agire, organizzare e premere affinché le cose possano cambiare. Paul Ehrlich, ad esempio, in un recente blog sul sito dell’Alleanza del Millennio per l’Umanità e la Biosfera, ha fatto appello agli scienziati perché “possano generare rapidamente un movimento etico globale che solleciti un cambiamento delle azioni umane a beneficio dei nostri discendenti”. (“Discendenti?” – dice il Bravo Capitalista “Perché, cos’hanno fatto di buono per me recentemente?”).

Non potrebbe essere diversamente – questo deve essere chiaro.  Come stanno andando le cose ora è il risultato di un “contratto” che come società abbiamo stipulato nel momento in cui abbiamo deciso di adottare un sistema di vita basato sulla crescita illimitata (per non parlare di tutti i vizi capitali, tranne l’accidia..) e sullo sfruttamento sregolato delle risorse naturali per il continuo sviluppo ed evoluzione della vita umana. (Il termine “exploit”, dopo tutto, nell’ambito di questo sistema, ha una connotazione positiva, come lo ha anche il termine “crescita”.)  In un certo senso, tutto questo ha prolungato la fine del “contratto”, in quanto ha prodotto una grande abbondanza di cose (“beni” non mi pare sia il termine giusto) e processi che hanno beneficiato tante e tante persone per tanti e tanti anni, a prescindere dalla poca equità nella loro distribuzione e impatto nella società.    Sì, la sovrappopolazione, la sovrapproduzione e gli eccessivi consumi hanno reclamato un prezzo davvero terribile, ma dopo tutto è su questo che si è sempre basato il capitalismo: nel breve termine molti prosperano e pochi diventano molto ricchi.

Mi viene in mente una storia detta da Friederich Engels quando visitò l’Inghilterra della prima era industriale fece dei commenti sul fiume di Manchester, “Un corso d’acqua maleodorante, nera come il carbone, piena di detriti e rifiuti” e fece notare a un importante industriale che era lì vicino a lui, che non aveva mai visto prima di allora una città così brutta, sporca e malsana: “Quell’uomo ascoltò in silenzio quello che dicevo, poi, all’angolo della strada dove ci separammo disse: “Però qui si fanno un sacco di bei soldi. Buona giornata, signore.”

Ovviamente non sono in grado di dire esattamente quando finirà questo scontro, anche se mi sento di dire che il 2020 non mi sembra una data così azzardata.  Intanto, però, posso parlare della natura di questo scontro, e di chi sta vincendo.

Kirkpatrick Sale è autore di  Dopo l’Eden: l’Evoluzione della Dominazione Umana e di altri undici libri. Questo saggio è un adattamento del suo recente libro: L’Inferno dell’Emancipazione: La Tragedia causata dalla Procloamazione dell’Emancipazione. E’ il Direttore dell’Istituto Middlebury.

Fonte: www.counterpunch.org

Link: http://www.counterpunch.org/2014/01/09/the-war-on-the-planet/

 

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SKONCERTATA63