DI
PEPE ESCOBAR
asiatimes.com
Ecco in azione un’ eccezionale (!) campagna statunitense di difesa della democrazia; Washington ha riconosciuto il colpo di stato in Ucraina che ha rovesciato un governo il quale – nonostante tutti i suoi evidenti difetti – era democraticamente eletto.
Ecco il presidente russo Vladimir Putin, che già dall’anno scorso parlava di come la Russia e la Cina avevano deciso di commerciare in rubli e yuan, sottolineando il fatto che la Russia aveva bisogno di uscire dall’ eccessivo monopolio del dollaro statunitense. Probabilmente già sapeva che l’Impero avrebbe colpito ancora. E c’è di più: il consigliere presidenziale russo Sergey Glazyev ha dichiarato a RIA Novosti : “La Russia abbandonerà il dollaro statunitense come valuta di riserva se gli Stati Uniti applicheranno sanzioni alla Federazione russa “.
Ed ecco che l’Impero ha colpito ancora, dando un “piccolo aiuto” al cambio di regime in Ucraina. E Mosca ha risposto assumendo, in meno di un giorno, il controllo della Crimea, senza sparare un colpo – con o senza le brigate d’attacco Spetsnaz (secondo i think-tank britannici sì, a sentire Putin invece no).
L’opinione di Putin su quanto sia accaduto in Ucraina è di fatto corretta: “Un cambio di gestione anti- costituzionale e un sequestro armato del potere”. E’ aperta a infinite discussioni su se il Cremlino abbia o meno reagito in modo eccessivo.
Considerando il record di demonizzazione assoluta sia della Russia sia dei Putin – accentuatasi ulteriormente negli ultimi tempi – la reazione del Cremlino è stata anche fin troppo misurata.
Putin ha applicato Sun Tzu alla lettera e ora gioca agli USA contro UE. Ha messo bene in chiaro che Mosca non ha alcun bisogno di invadere l’Ucraina. Il trattato di spartizione territoriale del 1997 tra Russia e Ucraina prevedeva specificatamente la presenza di truppe russe in Crimea. E la Russia, dopo tutto, è una sostenitrice attiva della sovranità statale: è proprio in base a questo principio che Mosca respinge un “intervento” occidentale in Siria.
Aveva però lasciato la porta aperta a – ironia di tutte le ironie – un intervento americano (cosa sfuggita ai maggiori canali d’informazione occidentali): è la R2P delle Nazioni Unite – “Responsabilità di Protezione” – nel caso in cui fascisti filo-occidentali o neo-nazi in Ucraina minacciassero in un conflitto armato Russi o civili di lingua russa. Samantha Power dovrebbe essere orgogliosa di se stessa.
NON SI SCHERZA CON L’INTELLIGENCE RUSSA
L’Occidente ha imparato ancora una volta che non si scherza con l’intelligenza russa, che in men che non si dica ha prevenuto in Crimea una replica del colpo di stato a Kiev, accelerato peraltro da UNA-UNSO, oscura forza di attacco paramilitare di estrema destra legata alla NATO, utilizzando l’Ucraina come base, secondo le dichiarazione di William Engdahl.
E quella in Crimea è stata un’operazione ancora più sporca, poiché i nazi dell’Ucraina Occidentale erano in combutta con i tartari jihadisti (la Casa di Saud sarà fortemente tentata di finanziarli, da ora in poi…).
Il Cremlino appare quindi corretto quando sottolinea che il colpo è stato condotto principalmente da fascisti di estrema destra nazionalisti: nome in codice occidentale – neo-nazisti. Il membro del consiglio politico di Svoboda (“Libertà”), Yury Noyevy ha ammesso apertamente che l’uso dell’integrazione nell’UE come pretesto “è un mezzo per rompere i nostri legami con la Russia. ”
I principali media occidentali dimenticano sempre troppo facilmente che Svoboda – così come i fascisti dell’estrema destra – è sulle orme del terrorista/fascista galiziano Stepan Bandera, ben noto asset dell’intelligence occidentale. E ora Svoboda è riuscita a piazzare ben sei pezzi grossi all’interno del nuovo regime di Kiev.
Poi ci sono i nuovi governatori regionali nominati nell’Ucraina dell’est e del sud, zone prevalentemente russofone. Sono (ma va’?) oligarchi come i miliardari Sergei Taruta inviato a Donetsk e Igor Kolomoysky a Dnipropetrovsk. La gente di Maidan a Kiev stava protestando soprattutto contro gli oligarchi clepto-cratici. Anche questo è sfuggito di nuovo ai principali mezzi d’informazione occidentali – che instancabilmente gridano alla sollevazione “popolare” contro la cleptocrazia.
ANCORA UNA VOLTA, SEGUIAMO IL DENARO
Solo nelle ultime quattro settimane le riserve di valuta estera dell’Ucraina sono scese da US 17,8 miliardi dollari a $ 15 miliardi. Vuoi comprarti un po’ di Grivna? Beh, non proprio. La moneta nazionale ucraina è un tuffo cosmico rispetto al dollaro. Questa è un’ottima notizia solo per gli avvoltoi dei disastri capitalistici.
E proprio al momento giusto, il Fondo Monetario Internazionale invia in questa settimana una “missione esplorativa” in Ucraina. Gli Ucraini di ogni convinzione possono scappare, ma non possono sfuggire ad un “aggiustamento strutturale”.
Con i loro inutili “grivna” possono sempre tentare di racimolare quello che basta per comprarsi un biglietto aereo (e il fatto di poter entrare liberamente senza visto in Thailandia aiuta certamente).
Le banche europee – che secondo la Banca dei Regolamenti Internazionali (BRI) detengono più di 23 miliardi dollari in prestiti – avrebbero molto da perdere in Ucraina. Le banche italiane, ad esempio, hanno prestato quasi $ 6 miliardi di dollari.
Sul fronte Pipelineistan, l’ Ucraina dipende molto dalla Russia con il 58 % delle sue forniture di gas. Non potrebbe certo diversificare e iniziare a comprare, per esempio, dal Qatar. La consegna come? Con la Qatar Airways?
E anche se il 66 % delle esportazioni di gas russo verso l’Unione Europea transita in territorio ucraino, il paese sta perdendo la sua importanza come luogo di transito. Entrambi i gasdotti North Stream e South Stream (non più terrestri ma sottomarini) bypassano l’Ucraina. Il North Stream, terminato nel 2011, collega la Russia alla Germania passando sotto il Mar Baltico. Il South Stream, da sotto il Mar Nero, sarà pronto entro la fine del 2015.
Dal punto di vista geoeconomico, l’Impero ha bisogno che l’Ucraina sia fuori dall’unione economica euroasiatica promossa dal Cremlino – comprendente anche Kazakistan e Bielorussia. E, sempre geopoliticamente parlando, quando il Segretario Generale della NATO, l’inutile burattino Anders Fogh Rasmussen, ha detto che il “pacchetto” FMI-UE per l’Ucraina sarebbe “un valido sostegno alla sicurezza euro – atlantica”, ecco cosa intendeva veramente: l’unica cosa che conta in tutto questo gioco è l’annessione dell’Ucraina alla NATO, come ho già detto in precedenza.
E’ sempre stata una questione di “basi” – proprio come l’accerchiamento dell’Iran, proprio come il “pivot” in Asia per accerchiare la Cina e proprio come l’accerchiamento della Russia con basi e varie difese missilistiche. E tutto questo, naturalmente, passando sopra il cadavere del Cremlino.
DAI, SACCHEGGIAMO IL DESERTO!
Il Segretario di Stato americano John Kerry accusa la Russia di “invadere l’ Ucraina”, in “violazione del diritto internazionale” , e parla di “ritorno al 19° secolo”: è sempre così clamorosamente patetico nella sua ipocrisia che non merita neanche un commento da parte di nessun osservatore informato. E’ patetico tanto quando la sua offerta di quel misero miliardo di dollari come “garanzie di prestiti”, che a malapena basterebbero all’Ucraina per pagarsi i conti di due mesi.
L’amministrazione Obama – in particolare i neo-conservatori alla “F ** k the UE” ha perso molto potere contrattuale. E per Mosca non esiste alcun interlocutore a Kiev poiché considera illegale il cambio di regime. Mosca considera l’Europa una massa di perdenti piagnucoloni e viziati, privi di una reale politica estera comune.
Quindi, una possibile mediazione dipenderà dalla Germania. Berlino non perderà molto tempo con le “sanzioni”, il sacro mantra “eccezionalista” tanto caro agli Stati Uniti. Per l’industria tedesca, la Russia è un grande mercato imperdibile. E a sentire le voci che circolano su Economist e Financial Times, la City di Londra non vuole sanzioni; d’altra parte essa stessa rifornisce di fondi molti oligarchi russi miliardari.. Per quanto riguarda quindi la “punizione” occidentale per la Russia consistente nella minaccia di espulsione dal G8, sembra proprio una barzelletta: il G8, che esclude la Cina, non decide niente di più importante di quanto faccia il G20.
Se oggi si conducesse un sondaggio ad ampio spettro, questo rivelerebbe che la maggioranza degli Ucraini non vuole entrare nell’ Unione Europea – come la maggioranza degli Europei non vuole l’Ucraina nell’U.E. Ai milioni di Ucraini non resta quindi che affidarsi alle sanguisughe del FMI, che “Yats” accoglierà a braccia aperte (come a braccia aperte è stato accolto il Primo Ministro Yatsenyuk da Vic “F**k the EU” Nuland).
L’Ucraina sta caracollando verso la federalizzazione. E il nuovo regime instaurato a Kiev non avrà molta voce in capitolo sull’autonomia della Crimea, che quasi certamente resterà parte integrante dell’Ucraina (e la Russia, a questo proposito, si risparmierà ben 90 milioni di dollari di canone annuo per la base di Sebastopoli, che finora pagava a Kiev).
Il finale di partita è tutt’altro che scritto: Mosca controlla gratuitamente una Crimea autonoma, mentre US/UE controllano, o tentano di saccheggiare, in perfetto stile “disastro capitalistico” le già desolate terre dell’ Ucraina Occidentale, “gestite” da un gruppo di burattini oligarchi occidentali con un tocco di “neo-nazi”.
Cos’altro potrà fare il binomio strategico Obama/Kerry a questo punto? Iniziare una guerra nucleare?
Pepe Escobar è l’autore di Globalistan: How the Globalized World is Dissolving into Liquid War (Nimble Books , 2007) , Red Zone Blues: a snapshot of Baghdad during the surge (Nimble Books , 2007) , e Obama does Globalistan (Nimble Books , 2009). Può essere raggiunto all’indirizzo pepeasia@yahoo.com
Fonte: www.atimes.com
Link: http://www.atimes.com/atimes/Central_Asia/CEN-02-050314.html
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SKONCERTATA63