a cura della redazione
Un batterio con un Dna espanso artificialmente è stato creato in laboratorio dagli scienziati dello Scripps Research Institute. Si apre così un nuovo capitolo della biologia sintetica, che porterà sviluppi ancora difficilmente prevedibili nella medicina, nella scienza dei materiali e nell’ingegneria. La ricerca di importanza storica è stata pubblicata dalla rivista Nature. Quello creato dagli studiosi del centro di ricerca statunitense è il primo organismo vivente artificiale ad avere un codice genetico potenziato. Ossia oltre alle tradizionali quattro lettere che costituiscono l’alfabeto della vita: A-T e C-G, ne possiede altre due, che non si trovano in natura, chiamate X e Y. Due molecole note come d5SICS e DNAM, che l’organismo semi-sintetico è capace di tramandare, riproducendosi, alle successive generazioni [1]. In sintesi, questa è la notizia ufficiale che è stata diramata attraverso tutti i grandi media. Tuttavia chi conosce la storia del morbo di Morgellons (filamenti sintetici che crescono e si riproducono all’interno del corpo umano) non può che confermare la stretta analogia tra la “nuova” invenzione e la recente comparsa del terribile morbo. Per quanto possa apparire assurdo, anche in presenza di filamenti sintetici provenienti dalle ferite dei pazienti che sono stati documentati da esami di laboratorio, fotografie e filmati video, il morbo di Morgellons viene insabbiato dalle autorità mediche come un’allucinazione di persone con disturbi mentali [2]. Ciononostante basta fare delle ricerche per verificare il fatto che non sono solo i “pazienti allucinati” a vedere la formazione di materiale sintetico all’interno del corpo umano e le sue caratteristiche ricordano da vicino quelle del nuovo batterio artificiale replicante. Si tratta solo di una straordinaria coincidenza o qualcuno sta già sperimentando gli effetti di questa tecnologia sulla popolazione? Di certo, sappiamo solo che in passato gli USA testarono gli effetti delle radiazioni sui propri soldati (atollo di Bikini) mentre i sovietici fecero altrettanto in Siberia.
1) Il Fatto Quotidiano del 7 maggio 2014 – Link
2) wikipedia Link