DI
CHARLIE SKELTON
theguardian.com
Mentre il sole scandinavo sorge timido sul Bilderberg 2014 possiamo finalmente rilassarci e guardare indietro a questa tre giorni del 2014. Dunque cosa abbiamo imparato ?
2014 L’ANNO DELL’ACCESSORIO
Per una conferenza notoriamente schiva, la scelta di una location al centro della città è stata decisamente una sfida. Chiaramente, alcuni dei delegati gradivano molto l’attenzione puntata su di loro, come il re della passerella di Bilderberg, Björn Wahlroos.
Björn è presidente della grande società finanziaria finlandese Sampo Group, e l’uomo meglio vestito in assoluto qui a Bilderberg. Quei calzoni color biscotto sono un vero trionfo, e lui lo sa bene. Attento ai dettagli, Björn avrà fatto passare tutta la notte al suo assistente personale ad arrotolargli il fazzolettino di seta proprio in quella forma. Ne valeva proprio la pena.
Nella foto: Il finanziere finlandese Björn Wahlroos lascia Bilderberg con stile impeccabile. Foto: Hannah Borno
L’unica persona che si è appena avvicinata allo stile di Björn è stata Christine Lagarde, capo del FMI.
Christine Lagarde
Accessori impeccabili: una favolosa sciarpa di seta di Hermès e una Birkin-bag sempre Hermès color acquamarina. Di gran classe, costosa all’inverosimile – la borsa perfetta per trasportare le statistiche sul debito di mezzo mondo.ebt.
Qui sotto Marie-Josée Kravis, advisor della Fed, accessoriata brillantemente con il suo foulard effetto-serpente cammina con suo marito Henry Kravis finanziario miliardiario, capo-predatore della compagnia d’investimenti.
NON TUTTI SANNO VESTIRSI A BILDERBERG
Mi dispiace per il miliardario John Elkann. Ha uno stile tutto italiano ma a volte perde i colpi. Elkann è l’erede della miliardaria famiglia Agnelli e consigliere di amministrazione dell’Economist Group. E’ anche il fiero proprietario del peggior capo di abbigliamento maschile mai visto in 700 anni di civiltà occidentale…
John Elkann
Oddio..ma è un insulto al cashmere. E che è successo a quelle spalle? Ma sono imbottite? Ma se l’è fatto da solo quel maglione? O ha perso una scommessa? Ma non ha proprio nessuno intorno che gli dica: “John, ascolta. Sai quel maglione fucsia che ti piace tanto? Beh, l’ho buttato nel canale.”
Elkann qui chiacchiera con il capo delle assicurazioni ACE, Evan Greenberg, che è anche consigliere di Coca-Cola.
There’s no rest for the Bilderberg delegates
Se ce la fate, riguardate l’immagine di Elkann. Nella sua mano destra potete vedere delle carte. E’ davvero considerevole quante carte riescono a portarsi sempre dietro questi delegati. Spesso li vedi seduti in un angolo a riguardarsele tutte. Come degli studenti che ripassano prima dell’esame.
E chi mai potrà dimenticarsi di Ed Balls, bloccato fuori da Bilderberg, mentre scartabella dentro la sua valigia piena di documenti in cerca del suo passi?
Sono come tante piccole api operose. Sabato, uno dei partecipanti alla conferenza di quest’anno, è stato avvicinato fuori della recinzione di sicurezza, mentre si attardava lì al termine della sua corsetta pomeridiana. Era Christian Rynning-Tønnesen, capo di Statkraft – la compagnia energetica di stato della Norvegia e più grande produttrice di energia rinnovabile d’Europa. Christian sembrava un pò riluttante a rientrare nell’Hotel e si è fermato volentieri fuori a chiacchierare
Christian Rynning-Tønnesen. Fotografia: wearechange.org
Quando gli hanno chiesto se stava godendo un buon weekend ha fatto una faccia scura e ha detto “Buon weekend è proprio la parola sbagliata…interessante, sì, quello sicuramente” Intenso? “Intenso…sì. Ci sono riunioni ogni ora, una dopo l’altra…”. Ci ha detto che ai partecipanti erano concesse tre ore libere sabato, e le sue tre ore stavano appunto per finire. “Ci sono altre riunioni in programma. Anche domani mattina” ha detto sbuffando. Poi ha ripreso a fare jogging, su e giù per il selciato fuori di Bilderberg.
NON TUTTI SONO TAGLIATI PER BILDERBERG
Christian Rynning-Tønnesen in effetti aveva un aspetto troppo normale per riuscire a farcela fino alla fine a Bilderberg. Alcuni proprio non sono tagliati per certe cose. Mi è venuto in mente Jason Kenney, il ministro canadese del lavoro, politiche sociali e integrazione, che non sembrava molto a suo agio al party prima di cena previsto per sabato sera.
Jason Kenney
Eccolo: così vicino eppure così distante; nel sancta sanctorum, eppure fuori del cerchio ristretto. Un muro impenetrabile di giacche scure si frappone tra lui e il cuore del potere. Sembra un pesce fuor d’acqua. La conosco quella faccia. L’ho avuta anche io così tante volte. Vuole dire: “quand’è che potrei filarmela da questa maledetta conferenza senza sembrare troppo scortese?”
NON TUTTI GRADISCONO LA STAMPA
Gli occhi puntati erano davvero tanti quest’anno, forse un po’ troppi per il Generale Keith Alexander, il nuovo capo della NSA, di fresca nomina. Il Generale si è molto seccato quando ha visto tutti quegli obiettivi puntati su di lui..
General Keith Alexander
Povero Keith. Non sopporta che la gente lo guardi senza permesso. Ha passato così tanto tempo a spiare gli altri che dev’essere uno shock per lui ritrovarsi dall’altra parte del tavolo.
LA PRIVACY ? …E’ SUL TAVOLO
Alexander è un esperto mondiale di privacy (e di come portarla via agli altri) ed è probabile che aveva molto da dire durante la sessione dedicata al tema: “La privacy esiste?”. Sfortunatamente non so cos’abbia detto, perchè la conferenza era a porte chiuse.
Quest’anno, abbiamo infranto la privacy solo assistendo da lontano a conversazioni private sul patio. …
Alex Karp, Eric Schmidt e Viviane Reding
Questo è il dibattito principe sulla privacy mondiale in piena azione. Sulla destra, il commissario europeo Viviane Reding, probabilmente il più importante negoziatore privato europeo. Al centro, Eric Schmidt, presidente operativo di Google – una società ampiamente criticata per la sua lobby aggressiva in Europa, nella speranza di normative sulla privacy meno vincolanti. E a sinistra Alex Karp, CEO di Palantir Technologies, specializzata in spyware e analisi di megadati.
Sono lì in privato, discutendo di quanta privacy sia ancora possible garantire alla gente, mentre la loro stessa privacy (almeno in parte) viene assicurata dal settore pubblico.
AL BILDEBERG, POLITICI A DISPOSIZIONE PER LE LOBBY 24 ORE SU 24
Google spende milioni in lobby europee sulla privacy, ma qui lo può fare al più alto livello possibile e gratis. Circondati da titanici predatori societari, i politici non hanno tregua in questo ambiente. Ecco Thomas Enders, CEO della grande industria di armamenti Airbus, che tenta di afferrare il ministro degli esteri svedese Carl Bildt, ma arriva primo Victor Halberstadt di Goldman Sachs e glielo porta via. In questa occasione la prima a “banchettare” sarà la Goldman Sachs.
IL BILDERBERG E’ MENO IMPORTANTE DEL GATTO DI GEORGE OSBORNE
Purtroppo, i principali canali d’informazione non si sono tanto sprecati nel descrivere o parlare di Bilderberg 2014. Il Times sembra aver del tutto ignorato il fatto che erano qui presenti due dei ministri del governo inglese. I capi della NATO, il FMI, la BP, la Shell, Google e MI6: neanche questi sembrano aver attirato l’attenzione del quotidiano. Il Times non ci ha visto niente di importante. Il comandante supremo Americano delle forze alleate in Europa era lì che faceva la ruota davanti all’entrata dell’Hotel…niente: il Times non ha battuto ciglio.
Allo stesso modo, quelli della Reuters non hanno riportato l’evento in nessuna delle loro agenzie. Il Daily Mail ha fatto finta di dormire per tre giorni. Eppure, pochi giorni prima, il Daily aveva speso tempo e inchiostro per parlare del gatto di George Osborne che si era smarrito.
Quando invece il proprietario di quel gatto, il Cancelliere dello Scacchiere, passa tre giorni a Copenhagen discutendo di Ucraina con altri ministri, investitori miliardari e uniformi pluridecorate, allora al Daily gli mancano le parole.
In nome di Goldman Sachs: ma che succede a tutte queste persone?
IL PIANO OPERATIVO DEI MEDIA ALTERNATIVI STA FUNZIONANDO ALLA GRANDE
Fortunatamente, i canali d’informazione alternativi stanno funzionando alla grande e riempiono egregiamente queste lacune. Il servizio di Rynning-Tønnesen era di Luke Rudkowski di www.WeAreChange.org. Luke fa arte di un gruppo di giornalisti indipendenti, tra cui anche Dan Dicks di www.pressfortruth.ca che si autofinanziano grazie anche alle donazioni dei loro lettori per poter essere presenti qui a Bilderberg. Raccolgono risorse anche attraverso i loro canali YouTube – quel tanto che basta per poter andare avanti e continuare a fare quello che stanno facendo.
Guardate qui cosa è successo quando hanno individuato Peter Sutherland, presidente di Goldman Sachs International, mentre camminava per le vie di Copenhagen insieme al suo “protetto” Simon Coveney (ministro irlandese per l’agricoltura, risorse alimentari e marine). Per Coveney questa era la prima volta a Bilderberg.
Poco feeling, tuttavia, tra la stampa alternativa e gli organizzatori della conferenza: poco prima dell’inizio dell’evento, le “Leiden Ladies” (hostess) sono state avvicinate da Luke e Dan che hanno tentato di conversare un po’ con loro. (SPOILER: questo tentativo si è concluso con gli intrepidi giornalisti indipendenti nelle celle del distretto di polizia locale).
Sono sicuro che Luke e Dan saranno di nuovo qui anche l’anno prossimo, dovunque il Circo Bilderberg sceglierà di esibirsi. Se sei interessato alla trasparenza, dovresti esserci anche tu. A Copenhagen si vocifera che forse si terrà in Portogallo. Se sapremo di più lo posteremo certamente su www.bilderbergmeetings.co.uk – che sta diventando una preziosa risorsa per tutti i giornalisti e ricercatori interessati.
Ma per ora, come si dice qui a Copenhagen, auguro a tutti.. un bel mal di piedi.
(…e salsicce speziate-Medisterpølse )
Charlie Skelton can be found on Twitter: @deyook
Fonte: www.theguardian.com
3.06.2014
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SKONCETATA63