Si tratta di una scoperta storica che potrebbe avere una portata rivoluzionaria ed entrare a far parte della storia. Wow, acronimo di Wonderful Water, ovvero acqua pura. Difficile sì da trovarsi oggi ma ancora di più se ottenuta da acque radioattive. Il progetto in collaborazione con Cnr, Università di Pavia e Arpav di Padova, attualmente è in via sperimentale in un deposito di scorie in Piemonte.
IL COMUNICATO DAL SITO UFFICIALE
Comunque sia all’interno dei laboratori il dispositivo è riuscito a ripulire delle acque ancora più contaminate di quelle di Fukushima: una scoperta sensazionale. L’ingegnere è partito per Tokyo così da presentare il suo Wow e iniziare i primi lavori sperimentali che potrebbero dare degli ottimi risultati. Non ci rimane che attendere delle novità in tal proposito. Wonderful Water, progetto come detto tutto italiano, è legato alla trasformazione di un liquido, separando le molecole radioattive per ottenere acqua pura che potrebbe tornare ad essere utilizzabile. Le acque di Fukushima, quindi, potrebbero presto riuscire a ritornare limpide grazie a questo dispositivo realizzato da un ingegnere italiano, Aldo Marin.
Pur trattandosi di una prima fase di sperimentazione i risultati ottenuti sono molto incoraggianti in quanto si è riusciti ad abbattere la concentrazione di cesio di 7500 volte nelle acque trattate. Le acque che questo dispositivo è riuscito a ripulire risultano infatti ancora più inquinate di quelle di Fukuschima. WoW potrebbe essere impiegato quindi per la depurazione dell’acqua fognaria e lo smaltimento di quelle reflue industriali.
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La scoperta è frutto di un lungo percorso iniziato nel 2005 in modo piuttosto casuale (Marin stava infatti lavorando ad un particolare “vaporizzatore” finalizzato all’eliminazione di impurità naturali nell’acqua) e conclusosi con un’ampia sperimentazione condotta all’interno del sito nucleare di Saluggia, dove Wow si è rivelato in grado di depurare l’acqua da residui di cesio radioattivo paragonabili a quelli presenti nel sito di Fukushima, mostrando così una vastità di utilizzo fino ad oggi completamente sconosciuta ad ogni tipologia di depuratore domestico o industriale mai creato.
Lo spettro di applicazione di Wow è pressoché infinito e una produzione su larga scala del dispositivo potrebbe garantire l’accesso a risorse idriche potabili in ogni area del Pianeta in cui la scarsità d’acqua rappresenta il principale veicolo di diffusione batterica o la causa primaria della precoce mortalità infantile (si pensi al caso del latte in polvere imprudentemente commercializzato nei paesi dell’Africa sub-sahariana), andando così ad incidere sulla qualità della vita di miliardi di persone costrette a reperire la risorsa in maniera allogena o dopo lunghissime e faticose ricerche quotidiane.
Ma siamo sicuri che le lobby che “regnano” sullo smaltimento dei rifiuti tossici e nocivi consentiranno tutto ciò? Insomma, il super-separatore di molecole potrebbe essere loro davvero scomodo, non illudiamoci che ci sarà un loro rassegnato consenso a una simile opportunità di “spalare” il Pianeta così facilmente. In ogni caso, ora Wow cerca vari partner, possibilmente italiani, per ognuna delle applicazioni e per mettere il prodotto sul mercato. [cit]