di

Matteo Carnieletto

Il cantante racconta di esser stato invitato a un summit blindato assieme al Capo della Banca mondiale: “Le decisioni non le prende più la politica”

Jovanotti, durante l’incontro organizzato dall’università di Firenze, non ha parlato solo di Jobs act.

 

Quello che i media non hanno fino ad ora notato è che il cantante ha raccontato anche di un incontro a cui ha partecipato l’anno scorso: “Mi è successa una cosa l’altr’anno: sono stato invitato a un summit segr… ehm, privato, molto esclusivo ed organizzato da un’azienda molto importante di Internet“.

A questa riunione, prosegue Jovanotti, “erano state invitate le 80 persone più importanti del pianeta per quanto riguarda il futuro“. Quello a cui ha partecipato Jovanotti era un “evento off the records”, a porte chiuse. Ovvero blindatissimo, come sottolinea lo stesso cantante. “La cosa interessante di questo incontro è che c’erano premi Nobel, Ceo, amministratori delegate di case farmaceutiche, tecnologiche, femministe, ma non c’era un politico. C’era il capo della banca mondiale“. Perché non c’erano i politici? “Perché non servono. Le cose non si decidono più a livello politico“. “La politica – prosegue Jovanotti – amministra questa situazione, ma le decisioni non le prende più la politica“.

La confessione di Jovanotti

 

E fa persino un po’ sorridere quando Jovanotti cita un verso di una sua canzone – “è il tecnocrate di turno quello che ci fotte” – ma non si accorge che, molto probabilmente, l’incontro a cui ha partecipato era proprio un incontro di tecnocrati.

Incuriositi da queste sue affermazioni, abbiamo provato a contattare Jovanotti, per avere maggiori delucidazioni, ma, purtroppo, questa opportunità non ci è stata concessa.

Fonte: Il Giornale.it

LINK