Ora è legge. Anzi, è legge da parecchi giorni: dal 14 maggio, per la precisione. Un giorno funesto, per gli italiani. Già, perché il Parlamento di “inutili idioti” (definizione di Vittorio Feltri su Il Giornale, dove si parla della vicenda) ha approvato un disegno di legge imposto da Bruxelles che legittima il furto ai cittadini. Quale furto? E’ presto detto: furto dal conto in banca. Insomma, il fantasma di Giuliano Amato, l’uomo che entrò nottetempo nei nostri conti per alleggerirli nel nome dell’Europa, è tutt’altro che un fantasma: vive e “lotta” insieme a noi, e soprattutto ci deruba. Ma veniamo alla legge approvata: le banche, hanno stabilito premendo il loro pulsantino deputati e senatori, potranno saldare le loro sofferenze, ovvero le perdite, prendendo soldi dai chi nelle stesse banche ha depositi superiori a 100mila euro.
Il grande silenzio – La legge è stata approvata da tutti, esclusi Lega Nord e Movimento 5 Stelle, il cui voto è stato contrario. Il dado è tratto: chi possiede la somma, i fatidici 100mila euro, potrà essere derubato se gli improvvidi istituti presentano buchi di bilancio (si pensi, ad esempio, cosa sarebbe potuto accadere oggi ai correntisti della Mps dello scandalo: non è neppure necessario stare ad esplicitarlo, le conseguenze appaiono più che ovvie). La notizia, come ricorda Feltri, ad oggi è passata in sordina.La ragione è semplice: il timore è quello di spingere i correntisti a ritirare i loro danari dalle banche italiane poiché spaventati dall’amara svolta. Il modo di dire “sicuro come in banca”, oggi, è stato svuotato di ogni senso dalla nostra politica.
Il mistero delle cifre – Ai più, come detto, sarà venuto il dottor Sottile, quell’Amato talmente “sottile” da infilarsi agevolmente nei nostri conti – correva l’anno 1992 – per “ciucciarsi” il 6 per mille dei nostri risparmi. Quel 6 per mille lo “ciucciò” agli italiani-tutti, e lo fece per ripianare i disastri della politica. Ma in questo caso, il disastro della politica, è potenzialmente ancor peggiore. Già, perché se almeno Amato stabilì l’importo del furto, in questo caso quanto ci potrebbero sottrarre non è neppure stato quantificato. L’obiettivo (serpeggiante e sinistro) è quello, in caso di necessità, di poter raccogliere la maggior quantità di quattrini possibile. E di soldi, alle nostre banche, oggi come oggi ne servirebbero a camionate: Bankitalia e Abi (l’Associazione bancaria italiana) hanno recentemente snocciolato le cifre, spiegando che le sofferenze dei nostri istituti sono stimabili in 190 miliardi di euro. Cifre iperuraniche, spaventose, disastrose. E preoccupanti.
Fonte: Libero.it