di
Alberto Battaglia
Come ogni anno i grandi del mondo economico-finanziario, alcuni fra i maggiori esponenti politici della Terra e una delegazione di giornalisti internazionale vincolata al silenzio si riuniranno in un albergo, a porte chiuse, per discutere di alcuni dei maggiori problemi a livello globale. Il meeting top secret, per chi non lo sapesse (se ne parla con maggiore risalto solo da qualche anno), si chiama Bilderberg. Quest’anno l’appuntamento è fissato fra il primo e il 4 giugno a Chantilly, nello stato del Virginia (Usa).
Le uniche cose pubblicamente disponibili di quest’incontro sono la lista degli invitati, gli argomenti di discussione, oltre alle coordinate geografiche. Il resto è tenuto nel massimo riserbo, e in passato è stato ben documentato l’anomalo livello di sicurezza imbastito per questo genere di evento “informale”.
Per l’Italia quest’anno saranno presenti, in ambito economico, il presidente di Fca, John Elkann; la fisica Fabiola Giannotti, direttrice del Cern; Sandro Gozi, Segretario di stato per gli affari europei e membro di spicco del Pd. E, infine, tre noti e rispettati giornalisti: Lilli Gruber (La7, già numerose le sue precedenti partecipazioni), Maurizio Molinari (direttore de La Stampa) e Beppe Severgnini (Corriere della Sera); come sia possibile professionalmente, per un reporter, accettare di assistere a un simile evento senza scrivere una riga, resta un mistero.
Eppure, gli argomenti su questo tavolo senza occhi, orecchie, penne e taccuini, non saranno meno interessanti degli anni precedenti. Lo scarno comunicato stampa ufficiale, riferisce, infatti, che all’ordine del giorno ci saranno, al numero uno, “L’amministrazione Trump” (il presidente Usa non sarà presente, ci sarà il consigliere per la Sicurezza nazionale McMaster); “Le opzioni e gli scenari delle relazioni transatlantiche”; “La direzione dell’Ue”; “La globalizzazione può essere rallentata?”; “La proliferazione nucleare”, solo per citarne alcuni.
A parlare di questi argomenti, oltre a pesi massimi della politica come Henry Kissinger (una presenza fissa del Bilderberg), il leader del partito spagnolo emergente Ciudadanos, Albert Rivera, o membri di istituzioni internazionali come Christine Lagarde, direttrice del Fmi, ci saranno anche big dell’universo economico come il Ceo di Ryanar, Michael O’Leary o il presidente esecutivo di Alphabet, Eric Schmidt. Presente anche in qualità di membro del board Goldman Sachs l’ex presidente della Commissione Ue, José Barroso, diventato controverso simbolo dell’osmosi della politica nel mondo dell’alta finanza.
Pochi o nessun dettaglio del contenuto delle conversazioni emergerà anche quest’anno, ma una cosa, a leggere gli invitati si può intuire: nessun nome arriva dalla Russia, a indicare, forse, l’area politica in cui si innesta questo club dei potenti.