Di
Dino Galuppi
Nel mondo si investe sempre più nella robotica e nell’intelligenza artificiale per migliorare i servizi resi ai cittadini e per migliorare la sicurezza nelle città.
A Dubai la polizia si è dotata di unità di pubblica sicurezza formata da automobili senza guidatore, con la possibilità anche di lanciare un drone, per pattugliare le strade della metropoli del Golfo in stretto contatto con la centrale operativa con l’obiettivo di alzare il livello di efficacia nella ricerca di ricercati e nella segnalazione di fatti sospetti.
Grazie ad un accordo con la startup di Singapore Otsaw Digital, gli automi verranno montati su piccoli veicoli che saranno in grado quindi di guida autonoma e di un “software di identificazione biometrica” utile per identificare persone ricercate o semplicemente osservate mentre commettono crimini, così come anche segnalare oggetti o situazioni sospette o possibili tali.
Queste macchine hanno anche la possibilità di inviare segnalazioni alla centrale di Polizia e immagini in tempo reale della situazione monitorata. Le vetture, inoltre, sono in grado di lanciare un drone dal retro in grado di seguire dall’alto le evoluzioni di atti criminali.
La tecnologia di cui è composta la macchina è molto innovativa: telecamere termiche ad alta definizione in grado di scansionare perfettamente i volti delle persone, scanner laser di ultima generazione, sistemi in grado di ricaricare il veicolo autonomamente, dati biometrici raccolti e confrontati con quelli presenti all’interno di un database che contiene i volti dei criminali conosciuti e ricercati.
Notevoli i vantaggi per la polizia in grado cosi di avere più “occhi” all’interno del perimetro della città riuscendo a fornire maggiore sicurezza ai propri cittadini. Inoltre le pattuglie robotiche non hanno limiti di tempo e orario; possono compiere percorsi molto più lunghi rispetto alle pattuglie tradizionali, e senza soste. Possono offrire alle unità “in carne ed ossa” un supporto importante per l’analisi di quello che succede sul territorio e sul riconoscimento di ricercati o esponenti pericolosi.
Questo della Polizia di Dubai è solo un primo passo di un progetto più ampio che si pone di portare entro il 2020 al concetto totale di smart cityd ove sarà possibile vedere, tra le altre cose, il taxi volante senza pilota.
Ma tutto il Paese tenderà all’automatizzazione, all’utilizzo dell’Intelligenza artificiale , all’innovazione tecnologica su tutti i servizi per il cittadino.
Serve tutta questa tecnologia? Il dibattito è ampio e talvolta anche discordante.
Di sicuro, queste importanti innovazioni tecnologiche devono essere utilizzate a supporto dell’uomo, ad integrazione ed estensione del suo lavoro non in sostituzione delle attività umane. In questi casi potranno portare sicuri benefici alla società pubblica, cosi come si sta cercando di fare a Dubai.
E forse il passaggio successivo sarà portare tutto questo anche all’interno delle scuole.