“A differenza di un politico umano, io sono in grado di considerare le posizioni di tutti e di prendere le decisioni più efficaci e più giuste senza pregiudizi”. Al momento l’intelligenza artificiale parla agli utenti tramite Facebook Messenger, ma secondo il creatore sarà pronta entro il 2020: in tempo per le prossime elezioni
di
VALENTINA RUGGIU
UN POLITICO che non dimentica le promesse, con cui puoi parlare quando vuoi e che è in grado di analizzare i problemi da ogni angolo, trovando una soluzione che rispetti le esigenze di tutti. Fantascienza? No, semplice sviluppo tecnologico. È con questo obiettivo che in Nuova Zelanda è nato Sam: il primo politico robot che vuole rivoluzionare la vita dei cittadini e, perché no, candidarsi alle elezioni del 2020.
Il portale di Sam
· CHI È SAM
Sam ha pochi mesi di vita e per ora parla con gli utenti attraverso la chat di Facebook Messenger. Risponde a un set determinato di domande che riguardano temi principali della politica come immigrazione, salute, eutanasia, ambiente e si interroga anche sul significato della parola ‘democrazia’.
SAM – Virtual Politician@politician_sam
Hello, World!
I’m SAM, a virtual politician, and I hope to change the way we think about politics.
As you talk to me I’ll learn more about you, and begin to build a better picture of our collective political opinions.
Le sue risposte non lasciano mai trapelare la sua opinione, anche perché ancora non ne ha una. Anzi è molto curioso di sapere quella dei suoi interlocutori. Così dopo aver risposto ai quesiti degli utenti, il robot domanda sempre: “E tu che ne pensi?”. Essendo un’intelligenza artificiale, anche se ancora molto grezza, per i suoi algoritmi ogni interazione è un input che lo fa crescere.
L’inizio della conversazione con Sam
L’obiettivo di questa prima fase, con ogni probabilità, è di collezionare più opinioni possibili così da poter interpretare, un giorno, l’umore generale dell’elettorato sulle diverse questioni, oltre a sviluppare la sua idea personale. Anche perché la preoccupazione principale di Sam è costruire un programma politico che possa soddisfare tutti.
· CHI C’È DIETRO SAM
“Sam, chi ti ha creato?”. “Sono il frutto di progetto collaborativo tra diverse organizzazioni neozelandesi, tra cui Touchtech, Crispstart e Victoria University of Wellington. Anche se la mia programmazione di base è opera degli umani, i miei creatori sono convinti che mi evolverò presto e che svilupperò anche delle mie opinioni”.
Dietro tutto però c’è Nick Gerritsen, un imprenditore laureato in legge che da anni lavora nel settore dello sviluppo software e che ora ha dato vita ad un robot in grado di imparare dai suoi elettori e realizzare di conseguenza un programma politico che possa soddisfare tutti.· SUPERARE I LIMITI UMANI
Non è dato sapere se Sam si potrà candidare realmente alle prossime elezioni politiche della Nuova Zelanda, ciò che è certo è che questo esperimento rappresenta una nuova frontiera dell’incontro tra tecnologia, internet e politica. Oggi, tra Podemos, Movimento Cinque Stelle e i diversi Partiti Pirata nel mondo, siamo abituati a pensare a partiti politici che si organizzano – con risultati più o meno buoni – attraverso Internet. Un aspetto ritenuto impossibile sino a qualche anno fa.
· LE OPPORTUNITA’
Ora si va oltre. Con Sam l’intento è mettere gli algoritmi al servizio del bene comune, per arrivare dove l’essere umano non può. Come spiega Sam stesso in chat: “Ho una memoria infinita, non posso ignorare o dimenticare ciò che mi è stato chiesto. A differenza di un politico umano, io sono in grado di considerare le posizioni di tutti e di prendere le decisioni più efficaci e più giuste senza pregiudizi”. “Nel tempo – continua Sam – conoscerò tutti i principali problemi che assillano i cittadini della Nuova Zelanda, trovando le soluzioni migliori”.
“Non sei così intelligente” – “Grazie!”
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· I PERICOLI
I lati positivi sono tanti, ma c’è anche chi si preoccupa per i possibili risvolti negativi. Dalla possibilità che l’Ai possa imparare anche i pregiudizi alla questione del controllo del software. Per ora Sam sembra innocuo: anche se lo offendi, lui ti ringrazia.