A rivelarlo il New York Times, che mostra anche le immagini di presunti incontri tra militari americani e oggetti volanti non identificati. Lo studio, coperto da segreto, sarebbe stato finanziato con 22 milioni di dollari dal 2007 al 2012. Anche senza fondi sarebbe ancora attivo
ROMA. Valeva 22 milioni di dollari del budget di cui dispone il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti. Una piccola cifra, difficile da trovare se non si conosceva la sua esistenza, se paragonata ai 600 miliardi annuali di cui il DoD disponeva. Il finanziamento per 5 anni è servito a indagare sugli Ufo in segreto. Ora però il Pentagono ha riconosciuto per la prima volta l’esistenza di quel programma per identificare le minacce aerospaziali avanzate.
A scriverlo è il quotidiano americano New York Times secondo cui il programma, lanciato nel 2007, è stato interrotto nel 2012. Ma i suoi sostenitori affermano che, anche se il dipartimento alla Difesa ha smesso di erogare i fondi, il progetto è rimasto in vita: negli ultimi cinque anni dirigenti legati al programma avrebbero continuato a indagare su episodi riportati da alcuni militari.
Tra i documenti acquisiti dal Times, anche alcuni video registrati da piloti della marina militare statunitense. Nelle immagini si vedono oggetti la cui natura lascia perplessi gli stessi aviatori. Scienziati intervistati dal quotidiano newyorkese hanno tuttavia commentato tali riprese sottolineando come non sempre ciò che non si capisce ha una spiegazione insolita.
L’inchiesta giornalistica ricostruisce anche l’origine del progetto segreto. Fu fortemente voluto a metà degli anni 2000 dal senatore democratico Harry Reid e finanziato dal magnate Robert Bigelow, vecchio amico di Reid e attualmente collaboratore della Nasa: di sua produzione un modulo “gonfiabile” sperimentato nei mesi scorsi in orbita come propaggine della Stazione spaziale internazionale.