di
Maurizio Martucci
Chissà perché, ma alla voce Vittorio Colao di questo non trascurabile incarico non c’è menzione sul profilo biografico su Wikipedia. Nemmeno è nei pronunciamenti registrati sulle dichiarazioni di voto del Cura Italia alla Camera o nei testi delle interrogazioni al Senato in cui i parlamentari anti-sistema chiedono al Governo spiegazioni sui conflitti d’interessi in capo al capo della task force per la gestione dell’emergenza Covid 19. E, francamente, finora non ce ne eravamo accorti nemmeno noi, ritenendolo formalmente libero da legami con l’industria delle telecomunicazioni almeno dal 5 maggio 2018, annunciate le dimissioni da Vodafone Group, un decennio dopo aver ricoperto la carica di CEO, cioé di amministratore delegato di Vodafone Europa, la multinazionale con sede a Londra, secondo gigante al mondo del 5G dietro l’americano Verizon.
Invece, adesso, come per magia spunta fuori lo scheletro dall’armadio: alla faccia del conflitto d’interessi curriculare nelle ombre sul passato, da Giugno 2019 Vittorio Colao è infatti pure Consigliere d’Amministrazione di Verizon, con compiti di Corporate Governance and Policy, Finance. Si tratta del principale attore mondiale del wireless di quinta generazione. La prova provata della manifesta incompatibilità del top manager a ricoprire il principale ruolo pubblico nel Comitato di esperti in materia economica e sociale che col documento “Iniziative per il rilancio – Italia 2020-2022” sta delineando la programmazione al Governo.
Nel silenzio complice del mainstream, proprio sul sito del gigante del 5G e della telefonia mobile statunitense (il bello è pure nel nome, Verizon è un neologismo, sta nell’unione tra Veritas – verità – e Horizon – orizzonte, alla faccia della verità!) si legge come Colao fornisca “al Consiglio una preziosa prospettiva globale sul settore delle telecomunicazioni, nonché una vasta esperienza operativa e di allocazione del capitale. Ha una visione unica del business wireless di Verizon a seguito del suo mandato di cinque anni nel Board of Representatives di Verizon Wireless quando Verizon Wireless era ancora una joint venture tra Vodafone e la Società“. Infatti nel 2013 Colao incassò per Vodafone un bottino da 130 milioni di dollari da Verizon, ceduto il 45% delle quote oltre oceano, facendo di Verizon Wireless il top player del mercato mondiale.
Come si può ascoltare nel video dell’intervento trasmesso su Radio Border Night, lo scrittore e filosofo Pietro Ratto ha denunciato il clamoroso conflitto d’interessi Colao-Conte, così come il giornalista indipendente d’inchiesta Francesco Amodeo ne I lati oscuri del 5G ha smascherato su Pandora TV gli scenari geopolitici in atto tra Cina e USA di cui Colao sarebbe figura chiave nello scacchiere internazionale, con l’Italia di Conte – e 60 milioni di italiani – sempre più schiacciata tra le potenti lobbies delle telecomunicazioni e gli interessi planetari delle grandi potenze militari.
Critici i medici di ISDE Italia e la rete per la protezione climatica Legalità per il Clima, oltre al costituendo coordinamento di ribellione, resistenza, rinascita R2020 e al Movimento 3 V che la prossima settimana ha prenotato Firenze per l’evento ‘Salviamo la Costitutzione‘, per manifestare contro il dossier Colao Sabato 20 Giugno 2020 l’Alleanza Italiana Stop 5G ha proclamato una giornata nazionale di mobilitazione unitaria chiedendo all’esecutivo di “di valutare negativamente e non adottare le “Iniziative per il rilancio – Italia 2020-2022” redatte da Vittorio Colao, destituendone l’incarico pubblico per evidente conflitto d’interessi“.
Previste numerose azioni in più parti d’Italia, con l’adesione pure dei Sindaci per la precauzione, autori di centinaia di ordinanze Stop 5G emanate in difesa della salute pubblica. Ordinanze cautelative che proprio Colao, ex Vodafone e oggi Verizon, vorrebbe adesso azzerare in un vero e proprio colpo di Stato elettromagnetico, un Golpe del wireless orchestrato in smart working da Londra per spazzare – nel nome dell’ignoto tecnologico – principio di precauzione, evidenza del rischio del danno biologico da radiofrequenze e opposizione consapevole dei territori, imponendo urbi et orbi milioni di nuove antenne e l’innalzamento dei livelli soglia d’irradiazione. Perché cosa fatta capo ha. Punto. Benvenuta Tecnodittatura.