Il virologo non le manda a dire: «Chi lo propone meriterebbe una denuncia»
Di
Barbara Ruggiero
«Vaccino antinfluenzale per tutti? Chi lo propone si meriterebbe una bella denuncia». Non le manda a dire Giulio Tarro, virologo di origini siciliane ma napoletano d’adozione quando si parla di rendere obbligatorio il vaccino contro l’influenza in autunno.
Professore, il governatore De Luca ha più volte annunciato che il vaccino antinfluenzale sarà obbligatorio per gli over 65 in autunno. Lei non è d’accordo?
«C’è un lavoro americano conosciutissimo, commissionato dal Pentagono, che ha dimostrato che nel 28% dei casi un coronavirus come questo viene attivato soprattutto nei soggetti che hanno fatto la vaccinazione antinfluenzale. A suo tempo anche il primo ministro inglese disse che era necessario proteggere gli anziani, quelli che erano affetti da altre patologie e soprattutto coloro che si erano recentemente vaccinati contro l’influenza stagionale».
Lei sostiene che, in casi rari, il vaccino antinfluenzale possa addirittura attivare il coronavirus?
«Non lo dico io: ci sono studi scientifici che hanno approfondito il problema. Sia chiaro: non possiamo vaccinare la gente per fare una migliore diagnosi di coronavirus. Queste fesserie lasciamole ai tuttologi».
Lei si vaccinerà?
«Io sono l’unico in famiglia a non aver avuto mai problemi con l’influenza pur visitando diversi pazienti. Ho scoperto di essere resistente all’influenza; ma certamente non tutti sono in queste condizioni. Se c’è una nuova epidemia influenzale, il nuovo vaccino è molto utile. Il vaccino cambia ogni anno a seconda dei gruppi ma facciamo sempre riferimento a influenze passate e non future. Quando ci sarà il famoso vaccino a otto geni, che sarà definitivo, allora sarà molto valido, efficace e sicuro».
Intanto il suo instant book sul Covid-19, “Il virus dalla paura” pare sia introvabile anche on line: cosa accade?
«Niente di particolare, c’è difficoltà ad avere il mio libro come si richiedono normalmente tutti i volumi. Bisogna ordinarlo tramite il sito ilmiolibro.it. Per gli abbonati ad Amazon sarebbe stato facilissimo acquistarlo con un click ma non si può per violazione della Covid-policy».
Lei nel libro spiega la sua teoria sulla gestione dell’emergenza, sui divieti e sulle prospettive di questa pandemia. In pratica la ritengono autore di teorie complottiste. Che risponde?
«Che mi sembrano cose contro la democrazia».
Parla di censura?
«Se vogliamo, è una cosa gravissima. Meno male che io osservo tutto questo con molto distacco».
Qualcuno comincia a darle ragione, l’altro giorno Libero ha pubblicato un pezzo di Paolo Becchi che appoggia in toto la sua teoria.
«Il tempo è galantuomo. Siamo oramai in estate e si è avverato tutto quello che avevo previsto».
A proposito di estate, oggi in Campania sarà il primo giorno senza mascherine all’aria aperta. Che ne dice?
«Beh, era quasi ora. Io fortunatamente non la sto usando: con l’aria aperta e il sole bastano sei minuti e il virus è distrutto».
Cosa dobbiamo aspettarci dal futuro?
«Io vedo sempre il bicchiere mezzo pieno. Ora possiamo dire qualcosa in più: buona parte della popolazione ha anticorpi specifici per il virus; è un dato di fatto. Siamo a fine epidemia e abbiamo notizie anche di importanti risposte immunocellulari al betacoronavirus».
Ma ci sono ancora alcuni focolai.
«Ricordiamo lo sviluppo della Mers, conosciuta anche come sindrome respiratoria mediorientale: a macchia di leopardo. Potrebbe essere anche una delle soluzioni dell’epidemia. Qualche caso ci sarà ancora ma non sarà l’epidemia che pensavamo né quella che dovrebbe tornare in autunno. Ora abbiamo le armi adatte: quelle personali come gli anticorpi e quelle indirette come l’immunità cellulare. Poi c’è l’antimalarico e la sieroterapia che ci tolgono da qualsiasi problema serio per il futuro».
(Dal Quotidiano del Sud di Salerno-L’ALTRAVOCE della tua Città)