A cura di
Patrick Delaney
BETHESDA, Maryland, 19 gennaio, 2021 –A seguito degli assidui sforzi di alcuni medici associati al gruppo Front Line Covid-19 Critical Care Alliance (FLCCC), l’Istituto Nazionale della Salute statunitense (NIH) ha aggiornato le indicazioni del “miracoloso” farmaco Ivermectin, rendendolo una possibile opzione per il trattamento del COVID-19 negli Stati Uniti.
Questa decisione arriva una settimana dopo che il Dottor Paul Marik e il dottor Pierre Kory, membri fondatori del FLCCC, insieme al dottor Andrew Hill, ricercatore e consulente dell’Organizzazione Mondiale Della Sanità (O.M.S.), avevano presentato i loro risultati al comitato responsabile delle linee guida del NIH.
Una dichiarazione stampa del FLCCC chiarisce che “la nuova indicazione aggiorna lo stato dell’Ivermectin da non indicato (all’uso) a ‘né indicato né controindicato,’ praticamente la stessa raccomandazione data per gli anticorpi monoclonali e il plasma iperimmune, entrambi largamente usati in tutta la nazione.”
“Abolendo la raccomandazione a non usare l’Ivermectin,” affermano nel loro comunicato, “i medici dovrebbero essere più favorevoli alla prescrizione dell’Ivermectin come terapia alternativa per il trattamento del COVID-19. Questo potrebbe forse spianare la strada verso un’approvazione d’emergenza da parte della FDA (Food and Drug Administration).”
“L’Ivermectin è uno dei farmaci più sicuri, più economici e più disponibili,” ha spiegato il dottor Kory, Presidente della FLCCC. “Gli studi che abbiamo presentato al NIH hanno rivelato alti livelli di significatività statistica, con una ampia gamma di effetti positivi per quanto riguarda il blocco della trasmissione [del virus], la necessità di ricovero e la mortalità. In più, la sommatoria dei dati di tutte le sperimentazioni con Ivermectin è strabiliante.”
Nel suo comunicato del 14 gennaio sull’aggiornamento delle indicazioni sull’uso dell’Ivermectin, il NIH ha fatto sapere che continuerà ad esaminare e a valutare tutti gli ulteriori dati delle varie sperimentazioni mano a mano che verranno resi noti.
“Siamo incoraggiati dal fatto che il NIH abbia riveduto la decisione contraria all’uso dell’Ivermectin che aveva preso il 27 agosto,” ha continuato Kory. “Quella posizione era stata presa quando i numerosi studi favorevoli sull’Ivermectin stavano appena cominciando ad arrivare. Continuano ad essere presentati sempre nuovi lavori e la nostra speranza è che, nel momento in cui verranno ricevuti e revisionati, la raccomandazione sull’uso dell’Ivermectin da parte del NIH possa essere la più forte possible.”
Il mese scorso, il dottor Kory e la sua equipe avevano testimoniato davanti alla Commissione del Senato per la Sicurezza Nazionale a favore dell’autorizzazione dell’Ivermectin (un agente anti parassitario che [nel 2015] aveva fatto vincere il premio Nobel [ai suoi scopritori, William C. Campbell e Satoshi Ōmura]) per il trattamento della patologia in fase iniziale del Nuovo Coronavirus. Nella sua appassionata presentazione, il dottor Kory aveva spiegato che l’Ivermectin “fondamentalmente annulla la trasmissione di questo virus con un’efficacia miracolosa.”
L’Ivermectin e’ stato oggetto di decine di studi e anche di resoconti di successi non verificati da quando, lo scorso giugno, era stata constatata in uno studio di laboratorio la sua capacità di ridurre in vitro la replicazione del virus COVID-19.
“Fin dalla sua comparsa, ho trattato il COVID [con Ivermectin] praticamente ogni giorno,” aveva detto Kory nella sua testimonianza di dicembre. “Quando uso la parola ‘miracolo’ non lo faccio a cuor leggero[.] .. E’ una raccomandazione scientifica che si basa su montagne di dati emersi in questi ultimi tre mesi.”
Questi dati provengono dall’India, il secondo paese più popoloso al mondo, che ha adottato il protocollo di trattamento sviluppato dalla FLCCC e che ha visto un rapido calo dei decessi e dei contagi. Nonostante l’India abbia quattro volte la popolazione degli Stati Uniti, ha meno della metà dei morti da Coronavirus.
Altri esempi vengono dal Bangladesh, Perù, Argentina, Brasile, e da vari altri Paesi del Sud America, che hanno tutti riscontrato l’efficacia dell’Ivermectin.
Anche se la FLCCC è incoraggiata dal fatto che il NIH ha aggiornato la propria posizione su questa terapia da contraria a neutrale, ritiene comunque che le attuali indicazioni terapeutiche ”non siano allineate con la conoscenza clinica, l’epidemiologica e i dati osservativi che potrebbero convincere il NIH a prendere una posizione più netta a favore dell’uso di Ivermectin per il COVID-19,” la FLCCC fornisce infine una dettagliata analisi delle conclusioni della loro agenzia in merito alla decisione del NIH.
Fonte: lifesitenews
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Tradotto da Giacomo Esposito per comedonchisciotte.org