Israele, 500.000 persone hanno già fatto il vaccino anti-Covid (in meno di  10 giorni)

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Gilad Atzmon – The Unz Review – 21 aprile 2021

Il Comitato Popolare Israeliano (IPC), un organismo civile composto dai principali esperti sanitari israeliani, ha pubblicato il suo rapporto di aprile sugli effetti collaterali del vaccino Pfizer.* I risultati sono catastrofici ad ogni livello possibile.

Il loro verdetto è che “non c’è mai stato un vaccino che abbia danneggiato così tante persone“. Il rapporto è lungo e dettagliato. Vi illustrerò solo alcune delle scoperte più devastanti presentate nel rapporto.

Abbiamo ricevuto 288 rapporti di morte in prossimità della vaccinazione (90% fino a 10 giorni dopo la vaccinazione), il 64% di questi erano uomini“. Eppure, come esplicitato nel rapporto “secondo i dati forniti dal Ministero della Salute, solo 45 morti in Israele erano legate al vaccino“. Se i numeri di cui sopra sono sinceri, allora Israele, che ha preteso di condurre un esperimento mondiale, ha mancato di riferire onestamente i risultati del suo esperimento. Sentiamo spesso parlare di coaguli di sangue causati dal vaccino AstraZeneca. Per esempio, abbiamo appreso questa mattina di 300 casi di coaguli di sangue in Europa. Tuttavia, se i risultati dell’IPC sono autentici, allora solo in Israele il vaccino Pfizer potrebbe essere associato a più morti di quello di AstraZeneca in tutta Europa.

“Secondo i dati dell’Ufficio Centrale di Statistica durante il gennaio-febbraio 2021, al culmine della campagna israeliana di vaccinazione di massa, c’è stato un aumento del 22% della mortalità complessiva in Israele rispetto all’anno precedente. Di fatto, gennaio e febbraio 2021 sono stati i mesi con maggiore mortalità dell’ultimo decennio, con i più alti tassi di mortalità complessiva rispetto ai mesi corrispondenti degli ultimi 10 anni.”

L’IPC ha rilevato che “nella la fascia di età 20-29 anni l’aumento della mortalità complessiva è stato più drammatico. In questo gruppo di età, rileviamo un aumento del 32% della mortalità complessiva rispetto all’anno precedente“.

L’analisi statistica delle informazioni dell’Ufficio Centrale di Statistica, combinata con le informazioni del Ministero della Salute, porta alla conclusione che il tasso [medio] di mortalità tra i vaccinati è stimato a circa 1:5.000 (1:13.000 in età 20-49, 1:6.000 in età 50-69, 1:1.600 in età 70+). Secondo questa stima, è possibile valutare il numero di morti in Israele in prossimità del vaccino, ad oggi, a circa 1.000-1.100 persone“.

Di nuovo, se questa analisi statistica è corretta, allora i numeri riportati dalle autorità sanitarie israeliane sono fuorvianti di oltre 22 volte.

Chi segue ciò che scrivo conosce il mio lavoro sull’innegabile correlazione tra vaccinazione, casi di Covid-19, morti e diffusione di ceppi mutanti. L’IPC conferma la mia osservazione, fornendo informazioni più cruciali per quanto riguarda le fasce d’età. “In tutti i gruppi di età c’è un’alta correlazione tra il numero di persone vaccinate giornalmente ed il numero di morti giornaliere, nel periodo fino a 10 giorni dopo. Età 20-49 – un intervallo di 9 giorni dalla data di vaccinazione alla morte, età 50-69 – 5 giorni dalla data di vaccinazione alla morte, età 70 e più – 3 giorni dalla data di vaccinazione alla morte”.

L’IPC rivela anche che “il rischio di mortalità dopo il secondo vaccino è superiore al rischio di mortalità dopo il primo vaccino“.

Ma la morte non è l’unico rischio legato alla vaccinazione. L’IPC rivela che “alla data di pubblicazione del rapporto, al Comitato d’Inchiesta Civile sono pervenuti 2.066 rapporti di effetti collaterali e i dati continuano ad arrivare. Questi rapporti indicano danni a quasi tutti i sistemi del corpo umano… La nostra analisi ha rilevato un tasso relativamente alto di lesioni cardiache; il 26% di tutti gli eventi cardiaci si è verificato nei giovani fino a 40 anni. In questi casi miosite o pericardite sono state le diagnosi più comuni. Inoltre, è stato osservato un alto tasso di emorragie vaginali massicce, danni neurologici e danni all’apparato scheletrico e cutaneo. Va notato anche numero significativo di rapporti di effetti collaterali legati, direttamente o indirettamente, all’ipercoagulabilità (o trombofilia – infarto), all’infarto del miocardio, all’ictus, agli aborti spontanei, all’alterazione del flusso ematico agli arti, all’embolia polmonare“.

In Israele, il governo vuole assolutamente vaccinare i bambini. L’IPC sottolinea che una tale mossa può essere disastrosa. “Alla luce dell’estensione e della gravità degli effetti collaterali, vorremmo esprimere la posizione del Comitato che vaccinare i bambini può portare anche in loro effetti collaterali, come osservato negli adulti, compresa la morte di bambini completamente sani. Poiché il coronavirus non mette affatto in pericolo i bambini, il Comitato ritiene che l’intenzione del governo israeliano di vaccinare i bambini metta in pericolo la loro vita, la loro salute e il loro sviluppo futuro“.

L’IPC sottolinea che “non c’è mai stato un vaccino che abbia colpito così tante persone! Il sistema americano VAERS, relativamente al primo trimestre del 2021 presenta 2.204 rapporti di morte di persone vaccinate negli Stati Uniti, una cifra che riflette un aumento nell’ordine delle migliaia percento rispetto alla media annuale, che si attestava a 108 eventi all’anno.”

Dovrei menzionare che c’è stata pochissima copertura del lavoro dell’IPC da parte della stampa israeliana. Questi esperti sanitari sono impegnati, coraggiosamente e coscientemente, in un’attività che potrebbe mettere a repentaglio la loro permanenza nella professione medica ed i loro mezzi di sussistenza.

https://www.unz.com/gatzmon/the-israeli-people-committees-april-report-on-the-lethal-impact-of-vaccinations/

Traduzione di Arrigo de Angeli per ComeDonChisciotte

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