Tom Heneghan, Religion Editor Reuters
CHICAGO TRIBUNE
CITTÀ DEL VATICANO (Reuters) – Papa Benedetto XVI sta lottando contro la peggiore crisi del suo Pontificato, ma i suoi problemi sono solo gli ultimi di una lunga storia di intrighi e polemiche avvenuti nel quartier generale della Chiesa Cattolica Romana. Lo scandalo "Vatileaks", nel quale si afferma che le carte private del Papa siano state rubate dal suo maggiordomo personale, impallidisce al confronto degli scandali del secoli passati, quando i papi furono accusati di violenza, nepotismo ed eccessi sessuali.
Papa Benedetto ha accusato con rabbia che i resoconti "totalmente gratuiti" dei media "offrono un’immagine della Santa Sede che non corrisponde alla realtà". Monsignor Angelo Becciu, l’ufficiale di terzo rango nel più piccolo stato del mondo, si lamenta della "immagine distorta" che è stata presentata del Vaticano e ha detto che i dibattiti interni rivelati dai documenti sarebbero stati perfettamente normali in qualsiasi organizzazione. "Non siamo mummie", ha detto, con il tipo di allusione storica che sembra provenire naturalmente dai corridoi dell’istituzione, operante ininterrottamente, più antica del mondo. Ma le accuse hanno causato scalpore in tutto il mondo, e ciò ha sfidato i tentativi del Vaticano di sminuirne la loro importanza. I giornali italiani hanno dedicato pagine e pagine alla crisi, spesso con grafici che mostrano l’esatta disposizione dell’appartamento del papa o una vista a volo d’uccello della Città del Vaticano, anche se le relazioni scritte sono state spesso altamente speculative a fronte della profonda segretezza della Santa Sede. Anche se è raro, la diffusione di documenti riservati non è una novità. Le carte segrete del Concilio Vaticano del 1869-1870, che definivano la dottrina dell’infallibilità papale, finirono sui giornali tedeschi. Nel 1967 trapelò un rapporto altamente sensibile della Commissione Pontificia che approvava il controllo artificiale delle nascite, un anno prima che Papa Paolo VI rigettasse le sue conclusioni pubblicando l’enciclica Humanae Vitae, sostenendo un precoce divieto della contraccezione. La privacy dell’appartamento privato del Papa fu violata anche in precedenza. Nel 1958 il medico del Papa Riccardo Galeazzi-Lisi riuscì a scattare delle foto di Papa Pio XII sul letto di morte e le vendette a delle riviste di gossip in Italia. "Non sono stato affatto sorpreso quando ne ho sentito parlare," ha detto Frank Coppa, storico della Chiesa all’Università si St. John di New York, a proposito dello scandalo "Vatileaks".
L’INTRIGO INCORAGGIATO DALLA STRUTTURA DEL VATICANO
Gli intrighi sembrano incoraggiati dal modello organizzativo del Vaticano, che è stato preso in prestito dalle corti e dagli scudi reali Rinascimentali, con il suo funzionamento interno sottratto a indagini esterne. Ritaglio del periodo in cui i Papi erano anche governanti temporali su Roma e parti dell’Italia, la piccola città-stato è il quartier generale della Chiesa Cattolica Romana sostenuta da 1,2 miliardi di fedeli, la più grande del mondo. Come dice una massima cattolica, "La Chiesa non è una democrazia". "Il Vaticano ha una capacità ineguagliata di stendere un velo di segretezza sulle sue azioni", ha detto Thomas FX Noble, un esperto di storia pontificia alla Notre Dame University in Indiana. "Ad esso manca il tipo di trasparenza che noi associamo con il governo e le corporation del mondo moderno" [nota di nwo-truthresearch: molti governi del mondo moderno, come gli USA e l’Italia, per non parlare dell’UE, sono ormai diretti dal Vaticano, così come lo sono le corporation; la differenza che si vuole far notare è quella tra il totalitario diritto canonico e il diritto moderno; quest’ultimo ha fatto progredire i diritti dalle precedenti pratiche del rito inquisitorio cattolico verso un giusto processo; giusto processo spesso disatteso e formale perché il Vaticano purtroppo domina ancora la scena politica-economica mondiale]. Un esempio è il quotidiano del Vaticano L’Osservatore Romano, che, nonostante i recenti progressi nell’abbracciare internet e vivacizzare il suo formato grigiastro – ha aspettato quasi una settimana prima di ricordare che il maggiordomo papale Paolo Gabriele era stato arrestato per il furto di documenti che sostengono la corruzione negli appalti e nelle infrastrutture. Negli ultimi decenni la cultura della segretezza ha aiutato a mascherare gli abusi sessuali clericali dei minori e la riassegnazione tranquilla dei sacerdoti predatori. Essa ha inoltre fatto sì che la Banca Vaticana riciclasse soldi e finanziasse segretamente progetti all’estero. Ma tutto questo è niente in confronto agli scandali più antichi.
Nel secoli 15° e 16°, i papi del Rinascimento compravano la loro carica, tenevano apertamente amanti e famiglie e nominavano i giovani nipoti come cardinali. E’ generalmente accettato che Alessandro VI, il cui pontificato durò dal 1492 al 1503, sia stato il peggiore in assoluto; si diceva che presiedesse più alle orge che alle messe. Egli proveniva dalla nota famiglia dei Borgia, che era stata accusata di adulterio, stupro, incesto e omicidio.
Papa Alessandro VI (Rodrigo Borgia)
Si è detto che Alessandro sia morto mangiando una mela avvelenata. Sisto IV costruì la Cappella Sistina e gli archivi vaticani durante il suo pontificato dal 1471 al 1484, ma nominò anche cardinali sei dei suoi nipoti ed egli fu coinvolto in un complotto di omicidio. Uno dei nipoti, Giulio II, fu mecenate di artisti del calibro di Michelangelo e Raffaello tra il 1503 3 il 1513 e commissionò la Basilica di San Pietro. Ma le diavolerie di bilancio che egli usò per finanziarla fallirono disastrosamente. Egli raccolse fondi tramite la vendita delle indulgenze per ridurre il castigo ai peccatori, una pratica che scioccò talmente tanto Martin Lutero che egli ruppe con Roma e lanciò la Riforma Protestante.
(Editing by Barry Moody and Jon Boyle)