FONTE: CADO IN PIEDI.IT
Intervista a Beppe Scienza
Il nostro problema non è la Grecia. In Italia già due banche hanno bloccato gli accessi ai prelievi. Questo non accadeva dalla crisi dagli anni ’30. Oggi i conti correnti non sono più sicuri come un tempo. Un’uscita dall’Euro? Vorrebbe dire la fine della moneta unica.
Le elezioni greche sembrano il bivio cruciale per la sopravvivenza dell’Euro. I conti correnti italiani sono a rischio?
Per i conti correnti italiani il problema non è tanto la Grecia o quello che succederà alle elezioni greche. Il problema è che in Italia il comportamento verso le banche è cambiato.
Si è lasciato che finissero sull’orlo del fallimento alcune banche, bloccando anche i conti correnti. E’ successo sul finire del 2010 col banco Emiliano-Romagnolo, e pochi giorni fa con la banca Network. Banche piccole, d’accordo, ma quello che non era mai capitato in Italia (dagli anni ’30), ovvero trovarsi il proprio conto in banca bloccato, è avvenuto già due volte.
Io credo che la possibile uscita della Grecia dall’Euro è un problema per i conti correnti in Grecia, non per quelli italiani o degli altri paesi. Però è vero, oggi, che i conti correnti non sono più sicuri come un tempo. La famosa frase "paga come un banchiere" non sembra più molto attuale.
I conti deposito tanto pubblicizzati, dove gli italiani magari hanno qualche risparmio, sono a rischio?
I conti deposito sono conti correnti bancari, quindi sono soldi prestati a delle banche. C’è un fondo di tutela dei depositi, che copre fino a 100mila euro e che verrà probabilmente attivato per la banca Network. Ma se si teme un crack generalizzato del sistema bancario, qualche paura si può avere.
E’ molto probabile che gli stati cercheranno in tutti i modi di impedire una catena di fallimenti delle banche, perché questo causerebbe un blocco dei pagamenti. Una catastrofe economica. In un certo senso è più sicuro avere dei titoli che dei soldi sul conto corrente, perché i soldi sul conto corrente sono soldi prestati alle banche. I titoli, invece, almeno in prima istanza sono del cliente, non sono della banca.
Un’uscita dell’Italia dall’Euro se la immagina? E cosa significherebbe?
Un’uscita dell’Italia dall’Euro vorrebbe dire la fine della moneta unica. L’Italia è il terzo Stato più importante dell’Unione Europea. Poi gli eventi storici sono imprevedibili. Sembra tuttavia molto improbabile che si arrivi a tanto. Sembra molto improbabile che anche la Grecia esca dall’Euro, poiché l’uscita di un singolo Stato sarebbe già devastante per l’intero sistema monetario. Su questo tema, comunque, c’è una paura che hanno molti, ed è quella relativa ai mutui. C’è chi ha il mutuo in Euro e teme che un ritorno alla lira sarebbe insopportabile perché si prenderebbe lo stipendio in lire e si pagherebbe il mutuo in Euro. Beh, non è così. Se l’Italia uscisse dall’Euro anche i mutui verrebbero convertiti in lire.
Qual è lo scenario peggiore che possiamo aspettarci?
L’insolvenza degli stati. Lo Stato italiano non paga più gli interessi nel rimborso dei titoli, lo stesso fa quello spagnolo, quello francese ecc. ecc. Le banche falliscono, le obbligazioni pure, l’Euro finisce e si torna alle monete di un tempo, o a nuove monete. Per gli europei sarebbe questo il quadro peggiore. Come ci si può difendere da questo? Trasformare i propri risparmi in banconote non dell’area dell’Euro. Cioè: prelevare dalla banca il proprio denaro, cambiare valuta (in franchi svizzeri, sterline britanniche, dollari americani o canadesi…) e tenere il tutto in cassette di sicurezza. Questa sarebbe da un crack. Tuttavia non credo si sia arrivati a questo punto.
Fonte: www.cadoinpiedi.it
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