DI

ULRIKE PUTZ
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Un agente israeliano si suicida nella sua cella. Era un traditore?
Il misterioso caso del “Prigioniero X”, presumibilmente l’australiano Benjamin Zygier, dà un’idea di come funziona il Mossad.

L’edificio milanese trasuda eleganza con la sua facciata di stucco, l’insegna di bronzo, il servizio di portineria e il lussuoso arredamento in legno. Non c’è niente che suggerisca che l’azienda che vi ha sede, specializzata nella vendita di tecnologia per le comunicazioni satellitari, è una facciata per il Mossad, il servizio di intelligence straniero israeliano.
Tuttavia, si presume che l’azienda di Milano abbia assunto agenti israeliani che avevano bisogno di leggende (1) per le loro operazioni in territorio nemico.
Uno di loro era Ben Zygier, ebreo australiano e sionista militante, emigrato in Israele da giovane. La compagnia è presunta di aver fatto da garante come datore di lavoro di Zygier quando ha richiesto un visto lavorativo presso il consolato italiano a Melbourne nel 2005.
Ben Zygier è morto a 34 anni, a soli quattro giorni dalla nascita del suo secondo figlio, il 15 dicembre 2010, in una solitaria cella d’isolamento nella prigione ad alta sicurezza di Ayalon, vicino Tel Aviv. Si presume che si sia impiccato, sebbene fosse il prigioniero meglio custodito del Paese, monitorato da quattro telecamere. Il suo avvocato lo aveva incontrato uno o due giorni prima ed ha affermato che Zygier gli era sembrato normale.
La scorsa settimana, il suo caso è apparso sui giornali, dopo che un programma di attualità australiano ha identificato Zygier come il misterioso “Prigioniero X” di Israele. Quale crimine avrà potuto commettere l’agente al punto che anche le guardie non conoscessero la sua identità?
Dei funzionari israeliani hanno dichiarato che era un pericolo per la sicurezza nazionale. Il suo avvocato ha detto che le accuse contro di lui erano “gravi”. Quando Zygier è morto, Israele ha emesso un ordine di non divulgazione per evitare che i media coprissero il caso.
‘Accesso a installazioni segrete’
L’agente era stato arrestato nel febbraio 2010, poco dopo l’uccisione a Dubai del fornitore di armi di Hamas da parte del Mossad. Ora esiste l’ipotesi che Zygier fosse coinvolto in quell’omicidio e che abbia divulgato informazioni segrete. O magari aveva a che fare con le uccisioni degli scienziati iraniani o con gli attacchi informatici contro il programma nucleare dell’Iran?
Non ci sono risposte, ma si presume che Zygier ed altri due ebrei australiani, anch’essi impiegati dalla compagnia di Milano, fossero degli agenti di successo. “La natura dei loro affari gli ha dato accesso ad installazioni militari e segrete”, ha dichiarato una fonte dell’intelligence australiana.
Il caso Zygier fornisce una visione interna ai metodi del Mossad. Mostra come il servizio recluta gli agenti e maschera le operazioni.
Da giovane, Zygier ha partecipato al “Gruppo di Sicurezza Comune” di Melbourne, una sorta di lega per la difesa dei cittadini ebrei. Questi gruppi hanno spesso legami con il Mossad e sono gestiti da agenti. Probabilmente, Ben Zygier è stato reclutato in questo modo. Più o meno nello stesso periodo, sono stati reclutati Paul Y. E David Z.
Gli ebrei australiani sono alquanto allettanti per il Mossad, a causa di un caratteristica legale: gli australiani possono cambiare il loro nome e cognome una volta l’anno. È un eccellente modo per farsi una nuova identità.
Dopo aver finito le scuole, Zygier è emigrato in Israele. Anche Y. e Z. si sono trasferiti. I tre – tutto con cittadinanza israeliana e australiana – hanno trovato lavoro con l’azienda con sede a Milano. Una volta tornati in Australia, hanno richiesto dei nuovi nomi. Ben Zygier è diventato Benjamin Burrows e poi Benjamin Allen. Anche Y. e Z. hanno cambiato nome almeno un paio di volte.
Sotto sorveglianza
Tuttavia, nel 2009 il loro continuo cambiar nome ha suscitato l’interesse delle autorità australiane, specialmente quando Zygier ha consegnato i suoi vecchi passaporti, pieni di visti di entrata per l’Iran. Paul Y. è stato per molto tempo in Siria, Iran, Egitto e Dubai. Anche David Z. è stato in Iran diverse volte. Non si capiva solo dai timbri sul suo passaporto: nel 2004, aveva chiesto aiuto al consolato australiano di Teheran.
I tre venivano ormai messi sotto sorveglianza ogni qualvolta tornassero in Australia. Anche l’MI6, il servizio segreto di intelligence britannico, aveva cominciato ad interessarsi a David Z., che possedeva anche un passaporto inglese.
Ben Zygier aveva attratto l’attenzione anche per le sue amicizie. Durante un viaggio a Melbourne nel 2009, i suoi seguaci avevano notato il modo in cui si avvicinava agli studenti iraniani e sauditi dell’Università di Monash.
Poco dopo, una fonte riferì al giornalista australiano Jason Koutsoukis che i tre uomini erano stati catturati per spionaggio. Quando fronteggiò Zygier con le accuse, lui negò. “Gli ho chiesto perché cambiasse nome così spesso”, ha detto Koutsoukis. “Ha risposto che era per motivi personali”.
Parlarono altre tre volte prima della metà di febbraio del 2010. Zygier era sempre più infastidito, diceva di volersi solo costruire una vita normale in Israele. Durante l’ultima telefonata, gli ha urlato: “Fanculo!” A questo punto le autorità australiane avevano già pianificato l’arresto di Zygier per spionaggio, ma le autorità israeliane hanno fatto prima. Il 24 febbraio, Israele ha informato un ufficiale intermediario dei servizi segreti australiani di Tel Aviv che Zygier era stato arrestato.
Zygier è morto a dicembre. Al telefono dell’azienda di Milano risponde solo la segreteria telefonica. Si presume che Paul Y. e David Z. vivano ancora in Israele. Magari sotto nuovi nomi.

Ulrike Putz
Fonte: www.informationclearinghouse.info
Link: http://www.informationclearinghouse.info/article34048.htm
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di ROBERTA PAPALEO
Nota (CdC)
(1) Qui con leggenda l’autore intende presumibilmente la storia di copertura dell’agente segreto.