di
Mirco Giubilei
L’elezione a Sommo Pontefice dell’argentino Jorge Mario Bergoglio ha colto quasi tutti di sorpresa. Alla quinta votazione l’arcivescovo di Buenos Aires, primo Papa sudamericano della storia, l’ha spuntata sul favoritissimo Angelo Scola e sui nordamericani Dolan, O’Malley e Ouellet.
Il nuovo Papa Francesco I ha subito stupito il mondo per numerosi motivi. Innanzi tutto la provenienza, ma anche il nome scelto (mai nessun Papa prima di lui aveva scelto il nome del Santo di Assisi) e l’ordine religioso di appartenenza.
Jorge Mario Bergoglio è infatti un gesuita. Anche in questo caso si tratta di una assoluta novità poiché mai prima d’ora era stato eletto un Papa appartenente alla Compagnia di Gesù.
L’ordine dei gesuiti fu fondato da Ignazio de Loyola nel 1534. Soppresso e dissolto da Papa Clemente XIV nel 1773, l’ordine venne poi ricostituito per volontà di Papa Pio VII nel 1814. I Gesuiti sono caratterizzati da paramenti completamente di colore nero. Non a caso il Preposito Generale dell’Ordine, sostanzialmente il capo della Compagnia di Gesù, viene comunemente chiamato “il Papa Nero”.
Jorge Mario Bergoglio, Papa Francesco, era l’unico dei 115 cardinali elettori riuniti nel Conclave 2013 ad appartenere all’Ordine dei Gesuiti.
Come accade ad ogni Conclave, in particolare in occasione di quello appena conclusosi, riaffiorano le speculazioni di natura esoterica e quasi “complottistica” sulle Profezie di Malachia e su quelle di Nostradamus.
Secondo la Profezia di Malachia, di cui abbiamo già parlato in un precedente articolo, Papa Francesco I dovrebbe essere l’ultimo Papa. Francesco I sarebbe indicato nell’elenco dei motti latini scritti dall’abate irlandese Malachia come “Petrus Romanus”, un appellativo il cui significato appare di difficile interpretazione se raffrontato alla biografia di Papa Francesco.
La profezia attribuita a Nostradamus invece parla di un “caput nigrum”, ovvero di una testa nera. Tale indicazione aveva fatto pensare all’elezione di un Papa di origine africana (come il ghanese Peter Turkson o il nigeriano Onaiyekan), ma l’espressione potrebbe anche riferirsi appunto alla caratteristica cromatica dei paramenti dei Gesuiti.
Sicuramente si parlerà ancora a lungo di tali coincidenze, probabilmente del tutto casuali, tra l’attualità e antiche presunte profezie. In fondo si sa che eventi di grande richiamo spirituale come il Conclave racchiudono in sé da sempre grandi misteri…
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