DI
GIOVANNI ZIBORDI
cobraf.com
Le banche italiane si stanno lentamente sgretolando di nuovo, Unicredit, Banco Popolare, Intesa, Ubi Banca stanno tutte sfondando di nuovo i minimi degli ultimi 4 o 5 mesi.
Quello che è successo nelle banche di Cipro è che la Troika (UE, BCE, FMI) ha decretato che chi ha un deposito bancario è in realtà un investitore nella banca, perlomeno sopra i 100mila euro. Cioè hanno detto che un conto corrente in una banca banca non è un posto in cui depositi i soldi per averli al sicuro, ma un investimento nella banca. Chi mette più di 100mila euro in un conto corrente è per la Troika uno che ha prestato soldi alla banca, come uno che ne abbia comprato i bonds.
Finora chi lasciava soldi nel conto corrente lo faceva invece per evitare di rischiare, rinunciava ad avere rendimenti più alti per essere sicuro che i suoi 100mila gli venissero sempre ridati. Ora sembra invece che perderà il 40% del suo deposito in c/c, oltre al fatto che glielo hanno congelato fino a data da destinarsi.
Il principio stabilito dalla Troika è che prima di ricevere un aiuto dalla BCE una banca dell’eurozona deve far pagare i suoi investitori. Solo che finora come investitori si intendevano solo gli azionisti e obbligazionisti, non i correntisti. Nessuno ancora aveva detto a chi ha un conto corrente che aveva investito nella banca
Dato che la legge nella UE protegge i depositi sotto i 100mila, hanno alla fine davanti alle proteste universali lasciato stare i depositi bancari sotto quella cifra, ma per quelli che la eccedono hanno decretato che avere più di 100mila euro in un banca, a Cipro, equivale ad avere investito nella banca, come un azionista o obbligazionista. E quindi se la banca si è mangiata il capitale ad esempio comprando bonds greci per suo conto il cliente con un conto sopra 100mila deve pagare, come se li avesse comprati lui.
Giovanni Zibordi
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