di
Corrado Penna
Pochi giorni fa ho consultato un vecchio quanto voluminoso dizionario enciclopedico (in due volumi), il mitico Devoto-Oli; alla voce “Scia” si leggeva solo delle scie rilasciate da oggetti che si muovono nell’acqua o di scie di fumo. Evidentemente due o tre decenni fa il fenomeno delle “scie di condensa” (quanto meno alle nostre latitudini) era a dir poco inconsueto, per non dire rarissimo, al punto tale che un ottimo e particolareggiato dizionario enciclopedico non le menzionava nemmeno. Che contrasto incredibile con le affermazioni di chi nega l’esistenza delle scie chimiche asserendo che circa il 70% degli aerei rilasciano una scia di condensa. Se ciò fosse vero come potremmo giustificare l’assenza di ogni riferimento alle scie di condensa in tali volumi, tenendo conto per altro che l’aumento dei voli negli ultimi 30 anni non è stato poi così rilevante (come si evince dai dati del sito assoaeroporti).
Il caro amico Rosario Marcianò ha ricordato nella scorsa conferenza di Resana che nessuna delle vecchie enciclopedie stampate su carta (treccani, motta, utet, che constavano spesso di una decina di volumi di notevoli dimensioni) fa cenno al fenomeno delle scie di condensa. A questo punto agli scettici, agli indecisi ed ai dubbiosi occorre fare una scelta tra una “cospirazione delle enciclopedie” (che per motivi imprecisati si sarebbero accordate per nascondere alla popolazione la presenza delle scie di condensa, immaginate un po’) ed una “cospirazione delle scie chimiche”. L’esistenza della seconda è suffragata non solo da molte prove, ma da una serie di precedenti storici. Vedi
La realtà storica delle scie chimiche
Power point su geoingegneria e scie chimiche
Power point dalla scienza marcia alle scie chimiche
Tra l’altro la presenza di questi “ingombranti prove storiche” fa ben capire perché il potere vuole digitalizzare tutto e sostituire i vecchi libri stampati sulla carta con i nuovi testi digitali (come hanno già fatto del resto con i film che a volte nelle nuove edizioni digitali contengono immagini di scie che non erano presenti nel filmato originale registrato su videocassetta). Le prove del crimine vanno fatte sparire.
Vedi a tal riguardo gli articoli:
Di corsa verso il nuovo ordine digitale
In Italia arriva la nuova scuola digitale
Ma evidentemente la riduzione del sapere ad un ammasso di bit e byte (tanto cara a Beppe Grillo) deve vincere la strenua difesa di chi usa il web per diffondere informazioni che il potere vorrebbe censurare e per salvaguardare quel sapere che si vorrebbe manipolare, adulterare con il passaggio ai libri digitali. I recenti attacchi alla libertà di espressione (che in teoria dovrebbe essere garantita dalla nostra costituzione) le minacce e le intimidazioni sono il segno anche del fatto che il potere vuole avere il monopolio assoluto dell’informazione.