di
Edoardo Capuano
È ufficiale, il parlamento russo ha approvato dopo la terza lettura, l’istituzione di un sistema nazionale di carte di credito. Questo evento non è banale, e le conseguenze renderanno molto nervoso il mondo delle imprese, a partire dai sistemi di pagamento negli Stati Uniti, che li priverà del 40% del mercato globale.
RIA Novosti rivela le ragioni delle preoccupazioni sollevate dai leader del sistemo bancario vigente, informazioni riprese timidamente da alcuni media ufficiali come Les Echos, Le Figaro e Le Parisien…
MasterCard preoccupata
Il gruppo delle carte di credito MasterCard, fortemente criticato da Mosca per aver bloccato con le sanzioni le operazioni delle banche Rossija e SMP, ha espresso preoccupazione per la decisione della Russia di creare un proprio sistema di pagamento nazionale. “La Russia è un mercato strategicamente importante per MasterCard. In Russia, come nel resto del mondo, lavoriamo in stretta conformità con la legislazione locale. Ecco perché siamo profondamente preoccupati dell’adozione di modifiche alla legge federale sul sistema dei pagamenti nazionale e attualmente studiamo le possibili conseguenze di questi sviluppi per le nostre attività commerciali e quelle dei nostri partner“, leggiamo sul comunicato di MasterCard.
La Duma (camera bassa del parlamento russo) ha adottato dopo la seconda e la terza lettura un disegno di legge che prevede la creazione in Russia di un sistema nazionale di carte di credito (NSPK). Dopo l’annessione della Crimea alla Russia, Stati Uniti ed Unione europea hanno imposto una serie di sanzioni contro politici e uomini d’affari russi, così come contro la banca Rossija e la sua controllata SMP. I gruppi per le carte di credito Visa e MasterCard hanno sospeso senza preavviso i propri servizi di pagamento ai clienti di queste istituzioni finanziarie. Il Presidente Vladimir Putin ha detto che i gruppi Visa e MasterCard potrebbero perdere il mercato russo “cedendo alle pressioni politiche estere“. Secondo alcuni economisti, Visa e MasterCard attualmente forniscono il 90% dei pagamenti effettuati con carte di credito in Russia, secondo RIA Novosti.
Altre informazioni confermano un’implementazione relativamente veloce, spiega Andrej Nesterov, direttore delle comunicazioni aziendali delle carte di pagamento universale: “Il sistema di pagamento PRO 100 è tecnologicamente pronto a fornire prestazioni nazionali nel prossimo futuro. Stimiamo che ci vorranno un paio di mesi con le principali banche russe, che rappresentano oltre il 40 per cento del mercato, già collegate al sistema di pagamento PRO 100…”, secondo Russia Today.
Ciò si aggiunge alle sanzioni energetiche che possono essere imposte dalla Russia all’Unione europea (1), non ancora verificatesi ma che potrebbero concretizzarsi rapidamente in caso di conflitto, o se nessuno paga il conto ucraino. Inoltre, la nuova alleanza economico-energetica forgiata tra Mosca e la Cina (2) a sua volta abbandona il dollaro (3) (4). Mosca e Pechino affermano la loro cooperazione per costruire un porto in acque profonde in Crimea (5), indicando ancora che non hanno nessuna intenzione di cedere alle pressioni politiche dell’occidente, né di sacrificare i propri interessi commerciali per la crisi ucraina. Come se non bastasse, la Russia e l’Iran hanno annunciato negoziati sulle forniture di prodotti russi in cambio di petrolio iraniano (6)(7) L’accordo interessa anche gli Stati Uniti, perché ignora le sanzioni contro Teheran.
Questa è un’opportunità per Putin di ricordare che è in vantaggio nell’attuale equilibrio di potere. A meno di mutamenti, sembra che sia ormai questione di mesi prima che l’aquila stellata si afflosci sul suo trespolo, trascinandosi le economie basate sul dollaro statunitense e senza alternativa. La caduta dell’impero statunitense è stata annunciata molte volte, ma potrebbe avvenire da se con Obama che, come si dice, “ingoia un boccone più grande di quanto possa masticare”, ritorcendoglisi contro le sanzioni brandite contro la Russia. Il mese scorso l’argomento fu già sollevato da un esperto statunitense che espresse preoccupazione su ciò che sta per accadere, annunciando il crollo economico temuto e ripetutamente respinto degli Stati Uniti
Una bomba sui petrodollari
La Russia è in grado di distruggere l’economia degli Stati Uniti, ha detto il famoso trader Jim Sinclair. Noto per l’accuratezza delle sue previsioni, l’economista dice che la forza del dollaro risposa sull’accordo con l’Arabia Saudita, secondo cui i contratti petroliferi devono essere in dollari USA. Mosca è perfettamente in grado di sbarazzare i petrodollari. Adottando le sanzioni contro la Russia ci si “spara sui propri piedi”. Le sanzioni spingeranno Mosca a creare un proprio sistema di pagamenti internazionale e ad adottare altre misure di ritorsione, è convinto Jim Sinclair. I petrodollari sono ora l’unico valuta reale, dice l’esperto, e la Russia potrebbe facilmente abbatterli richiedendo pagamento non in dollari, ma euro o yuan, per le sue forniture di petrolio.
Mosca vuole che la situazione prenda questo corso? L’occidente rischia di escludere la Russia dal sistema di pagamento interbancario SWIFT per punirla per la sua politica in Ucraina. Ma in questo caso di dovrà passare a un’altra valuta, dato che le sanzioni si rivolteranno contro coloro che le adotteranno, è convinto il professor Aleksandr Abramov del Dipartimento Borse della Scuola di Studi Avanzati in Economia.
“Da un punto di vista tecnico è abbastanza facile escludere la Russia dal sistema bloccando gli indirizzi delle banche russe. Ma è uno dei principali sistemi utilizzati dalle banche per i pagamenti internazionali. È improbabile che oggi Stati Uniti o Europa desiderino utilizzare tale misura, perché i sistemi bancari sono intrecciati e se le banche russe non potranno più utilizzare questo sistema, saranno in ritardo nei pagamenti verso i loro partner occidentali. Ciò sarebbe uno shock per il sistema finanziario e di gran lunga un pericolo più grave del pagamento del petrolio in euro. Mi sembra che il settore finanziario stia emergendo dalla crisi, e non abbia alcun interesse a subire questo tipo di shock”.
Il destino dei petrodollari è nelle mani della Russia, che può causare il più grande crollo del Dow Jones della storia. Se ne ha di agitare stelle e strisce, ma la realtà è questa: i russi possono distruggere l’economia statunitense, avverte Jim Sinclair.
Mosca non ha fretta di adottare misure, ma intende rispondere “simmetricamente”. Sulle sanzioni economiche, non saranno efficaci e potranno solo spingere i russi ad agire. Il rifiuto temporaneo dei sistemi Visa e MasterCard nel fornire servizi ad alcune banche mondiali, ha già spinto le autorità russe a decidere d’istituire un sistema di pagamenti russo. I vecchi partner come Siemens, per esempio, dovranno presto concludere nuovi contratti con i russi. Loro non sembrano “spararsi sui piedi”. Fonte La Voce della Russia.
Così sembra che la macchina si avviata e nulla possa fermarla, perché anche una de-escalation della situazione in Ucraina non potrà più invertire il processo di de-americanizzazione economica della superpotenza russa dal grande peso negli equilibri…
Note
(1) Russie: Poutine met en garde les dirigeants européens sur l’arrêt d’approvisionnement en gaz
(2) Chine-Russie: une alliance de circonstance
(3) Chine: Pékin se débarrasse massivement de son stock de dette américaine
(4) Etats unis: La Russie retire 100 milliards de dollars d’obligations de la Fed
(5) La Chine se tourne vers la Crimée et se montre indépendante vis-à-vis des Etats-Unis (expert)
(6) Tensions Russie-Occident: l’Iran, cet atout très dangereux que Poutine pourrait jouer plus vite que prévu
(7) Pétrole contre marchandises: Russie et Iran tentent de concrétiser leur accord
Fonti originali: reseauinternational.net / e-veilleur.com / Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora / Fonte: aurorasito.wordpress.com