di
Riccardo Pizzirani
Le esercitazioni dell’Undici Settembre
Quando un evento grande e complesso come l’undici settembre viene esaminato in lungo e in largo, è perfettamente naturale che emergano delle coincidenze e anche qualche piccola contraddizione. Succederebbe anche in una giornata come tutte le altre, se ci si dedicasse l’attenzione, il tempo e l’energia che sono stati spesi per analizzare gli eventi di quel giorno. E’ però altrettanto vero quello che dicono gli investigatori americani: un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, tre indizi fanno una prova. Ma una prova di cosa, eventualmente? Beh, come spiega il ricercatore Webster Tarpley le esercitazioni sono il perfetto cavallo di troia per un piccolo gruppo di cospiratori che voglia condurre un evento false-flag sul proprio territorio. Questo per vari motivi: prima di tutto, proprio per il modo con cui funzionano le esercitazioni: due schieramenti, un blue team di difensori che compone la stragrande maggioranza dei militari coinvolti, che si sta addestrando e si aspetta di essere attaccato, e dall’altro lato un red team di pochi attaccanti che cerca di metterli alla prova. E’ solo all’ultimo momento che si passa dall’esercitazione all’atto terroristico vero e proprio, quindi se qualche operativo del complotto viene intercettato e scoperto, può sempre dire che faceva parte del red team dell’esercitazione e può farla franca, e magari continuare anche il suo compito. Secondo punto, un cospiratore può aprirsi strade che normalmente gli sono precluse, sia facendo leva sulla confusione che si genera durante un esercitazione, sia sulla maggiore autorità che temporaneamente gli viene assegnata, per accedere a luoghi ed informazioni che normalmente gli sarebbero preclusi. Ultimo, ma non meno importante, tutte le forze di reazione e soccorso sono già dispiegate, e un gruppo di cospiratori altolocato può quindi controllare anche gli eventi che seguono l’attacco, nascondendo o distruggendo le prove e ostacolando le prime investigazioni. Questo articolo intende ricapitolare e analizzare nel dettaglio le numerose esercitazioni civili e militari che si tennero prima e durante l’undici settembre, mettendole nel contesto degli eventi di quel giorno, in modo che ciascuno possa valutare autonomamente se è legittimo pensare ad un complotto, o se è più ragionevole concludere che si sia trattato semplicemente di coincidenze.
Iniziamo però con lo sfatare un vecchio mito: quello che gli attacchi non fossero prevedibili.
“Nessuno poteva prevederlo”
Come sappiamo dalle affermazioni dirette del Presidente e degli altri membri del governo e delle Forze Armate, gli attacchi del 9/11 non potevano essere previsti, anzi nemmeno ipotizzati:
“Mai i processi mentali di chiunque su come proteggere l’America hanno ipotizzato che i malfattori avrebbero fatto schiantare non uno, ma quattro aerei commerciali contro obiettivi preziosi degli Stati Uniti – mai.”
Presidente G.W.Bush, sito web della Casa Bianca (16 settembre 2001)
“…qualcosa che non abbiamo mai visto prima, qualcosa a cui non avevamo mai pensato”
Il Generale dell’Aviazione Graham Bradley, Washington Post (16 Settembre 2001)
“Nessuno poteva immaginare che qualcuno fosse disposto a commettere suicidio, ed avere la volontà di usare un aereoplano come un arma letale. Quindi stiamo ri-esaminando ogni procedura che abbiamo in funzione”
L’Amministratore della FAA (aviazione civile) Jane Garvey, CNN (25 settembre 2001)
“Non sapevo cosa pensare in quel momento”, ha detto. “Avevamo questi eventi, e successivamente l’aereoplano che è venuto giù in Pennsylvania. Stavamo provando a riconciliare i fatti.”
Il NORAD nel frattempo aveva messo in volo i caccia in caso altri velivoli dirottati avessero posto delle minacce, “E’ stato inizialmente molto confuso”, ha detto Myers. “E’ dura da ammettere, ma non avevamo mai pensato a tutto ciò”
Il Generale dell’Aviazione Richard Myers, sito web dello U.S. Department of Defense (23 ottobre 2001)
“Io penso che nessuno avrebbe potuto predirre che quelle persone avrebbero preso un aereoplano e l’avrebbero schiantato nel World Trade Center, prenderne un altro e schiantarlo nel Pentagono, che avrebbero provato ad usare un aereoplano come un missile”
“Anche in retrospettiva non c’era nulla che suggerisse ciò”
Il Consigliere per la Sicurezza Nazionale Condoleezza Rice, conferenza stampa della Casa Bianca (16 Maggio 2002)
Ciascuna di queste affermazioni è dimostrabilmente falsa. E non parliamo solo del Presidente, che potrebbe anche non sapere i dettagli delle varie esercitazioni, ma di generali, capi di stato maggiore del Norad, e del consigliere per la sicurezza nazionale: nei soli tre anni precedenti al 9/11 ci sono almeno SETTE diversi scenari di esercitazione che riguardano l’intenzione di rubare o dirottare un aereo civile ed utilizzarlo come arma per andarsi a schiantare su un obiettivo sensibile (e tanto altro ancora, come vedremo).
Le esercitazioni precedenti all’undici settembre 2001 saranno indicate con la lettera P.
P1) Esercitazione alla Casa Bianca
Data: 1998
Il primo a sbugiardare tutte queste affermazioni è proprio lo stesso 9/11 Commission Report (nota 98 del Capitolo 1):
Un esercitazione a tavolino della Casa Bianca del 1998 diretta da Richard Clarke includeva uno scenario in cui un gruppo terroristico caricava un Learjet con esplosivi e decollava per una missione suicida a Washington. Gli ufficiali militari dissero che avrebbero potuto far decollare i caccia dalla Base Aerea dell’Aviazione di Langley per inseguire l’aereo, ma che avrebbero necessitato di un ordine “esecutivo” per poterlo abbattere.
Poi ci sono le esercitazioni militari rivelate dal Segretario della Difesa Rumsfeld durante l’Audizione del Senato 108-875, ciascuna con uno scenario pertinente agli attacchi del 9/11:
P2) Esercitazione Falcon Indian 00-1
Data: 6 Novembre 1999
Partecipanti: NORAD Regione Continentale (CONR), Settori
Scenario: Un aereo Air China da Los Angeles diretto all’aereoporto JFK viene dirottato ad est di Colorado Springs da cinque terroristi. Se non intercettato intende schiantarsi contro il palazzo delle Nazioni Unite a New York
Azioni: Gestire la delega della gestione dell’emergenza al passaggio tra settori. Esercitare Comando e Controllo, coordinarsi con le agenzie esterne e seguire la checklist di risposta ai dirottamenti.
P3) Esercitazione Falcon Indian 00-1
Data: 5 Giugno 2000
Partecipanti: NORAD Regione Continentale (CONR), Settori
Scenario: una fazione del partito Comunista dirotta un velivolo diretto dall’ovest degli Stati Uniti all’est. Esplosivi a bordo. Intendono schiantare l’aereo contro la Statua della Libertà a New York
Azioni: Gestire la delega della gestione dell’emergenza al passaggio tra settori. Esercitare Comando e Controllo, coordinarsi con le agenzie esterne e seguire la checklist di risposta ai dirottamenti. L’aviazione civile (FAA) richiede assistenza.
P4) Esercitazione Falcon Indian 99-3
Data: 5 Giugno 2000
Partecipanti: NORAD Regione Continentale (CONR), Settori
Scenario: Un Learjet dirottato mantiene una formazione ravvicinata con un velivolo Canadair, ed è caricato di esplosivi. Il Learjet intende schiantarsi sulla Casa Bianca a Washington
Azioni: Esercitare Comando e Controllo, coordinarsi con le agenzie esterne e seguire la checklist di risposta ai dirottamenti
P5) Esercitazione Vigilant Guardian 01-1
Data: 16 Ottobre 2000
Partecipanti: Quartier Generale NORAD, Centro Operazioni Cheyenne Mountain, NORAD Regione Continentale (CONR), Settori
Scenario: A causa di recenti arresti relativi al traffico di droga nel Maine, un individuo ruba un aereo Federal Express e tenta un attacco suicida contro il palazzo delle Nazioni Unite a New York City.
Azioni: Esercitare Comando e Controllo, coordinarsi con le agenzie esterne e seguire la checklist di risposta ai dirottamenti
P6) Esercitazione Vigilant Guardian 01-1
Data: 23 Ottobre 2000
Partecipanti: Quartier Generale NORAD, NORAD Regione Continentale (CONR), Settori
Scenario: Armi di distruzione di massa dirette alle Nazioni Unite – un individuo ruba un aereo Federal Express e tenta un attacco suicida contro il Palazzo delle Nazioni Unite a New York City.
Azioni: condurre l’intercettazione, esercitare Comando e Controllo, coordinarsi con le agenzie esterne
Poi abbiamo la celebre esercitazione MASCAL al Pentagono… sempre perchè nessuno poteva immaginarselo:
P7) Esercitazione MASCAL
Data: 24-26 Ottobre 2000
Partecipanti: 17 diverse agenzie governative (polizia e pompieri della Contea di Arlington, membri della sicurezza del Pentagono, medici del Pentagono, ecc)
Scenario: Esercitazione sugli eventi di risposta ad un aereo civile che si schianta nel cortile interno del Pentagono.
Questa esercitazione mirava a dipanare l’intricata matassa delle attribuzioni di compiti e responsabilità radunando assieme tutti i capigruppo delle diverse autorità interessate. L’esercitazione venne condotta da un modellino in scala posto all’interno della sala riunioni del Segretario della Difesa al Pentagono, dove tutti i coordinatori delle squadre sopra elencate ascoltavano le indicazioni di ciò che succedeva dall’arbitro dell’esercitazione, e si comportavano come dovessero coordinare il responso all’emergenza, comunicando gli ordini alle loro squadre tramite ricetrasmittenti e spostando di conseguenza i modellini dei camion, degli elicotteri di soccorso, ed i segnaposto del relativo personale, mentre l’arbitro dell’esercitazione commentava e giudicava le scelte effettuate.
Quella del 2000 era la quarta edizione dell’esercitazione MASCAL tenutasi al Pentagono, e lo scenario sopra descritto era lo scenario unico previsto per quella edizione.
Fonte: US Army – Military District of Washington
C’è anche un ulteriore esercitazione, che si è svolta 5 mesi prima degli attacchi, che conteneva l’unico degli scenari pertinenti al 9/11 che fu proposto e rigettato… ma che è stato comunque ipotizzato e pianificato:
P8) Esercitazione Positive Force 01
Data: 17-26 Aprile 2001
Scenario: Un gruppo di terroristi dirotta un aereo civile e lo fa schiantare contro il Pentagono
Positive Force è un esercitazione di Continuità di Governo, ideata per valutare il dispiegamento delle forze armate U.S. in una guerra maggiore, l’evacuazione dei non-combattenti, la rilocazione e la continuazione delle operazioni per il Comando Riunito delle Forze Armate, ed infine per valutare la gestione in contemporanea a tutto questo di un “evento minore su piccola scala”, che doveva essere appunto il dirottamento e schianto sul Pentagono.
Fonte
In un articolo del Guardian leggiamo:
Gli ideatori dell’esercitazione, del Norad, volevano includere un evento che prevedesse un gruppo di terroristi che dirotta un volo civile e lo fa schiantare contro il Pentagono. Il PACOM (Comando del Pacifico) non lo voleva perchè avrebbe tolto l’attenzione dai loro obiettivi di esercitazione, e gli ufficiali del Comando Riunito l’hanno rifiutato definendolo troppo irrealistico.
Immaginavano il “cosa”… e indicavano il “chi”
La lista di tutti gli avvertimenti che gli Stati Uniti ricevettero prima degli attacchi dalle varie agenzie di spionaggio di tutto il mondo è oltremodo corposa, ce ne sono almeno 36 tra 1997 ed il sei agosto 2001; ricordiamone alcuni:
– “Nel settembre 1998 la comunità di intelligence ha ricevuto informazioni che la prossima operazione di Bin Laden potrebbe coinvolgere il far volare un aereo riempito di esplosivi in un aereoporto americano e poi farlo detonare”
– “Nell’inverno del 1998 la comunità di intelligence ha ottenuto informazioni riguardo un piano di Bin Laden che coinvolgeva un aereo nelle aree di New York e Washington D.C.”
– “Nel marzo del 2000 la comunità di intelligence ha ottenuto informazioni del tipo di bersagli che gli operativi del network di Bin Laden potrebbero colpire. La Statua della Libertà è stata specificatamente menzionata, così come grattacieli, porti, aereoporti e centrali nucleari”.
Fonte
L’indicazione di chi fosse il mandante di tutte queste minacce appare ancora più evidente dalla seguente eserctiazione, eseguita 100 giorni prima degli attacchi:
P9) Esercitazione Amalgam Virgo
Data: 1-2 Giugno 2001
Partecipanti: Comandanti in capo del NORAD, Tyndall Air Force Base (Florida)
Scenario: un gruppo terroristico lancia un missile cruise o un drone senza pilota da una nave cargo nel Golfo del Messico
Azioni: una serie di navi da guerra incluse la portaerei USS Yorktown e gli incrociatori di guerra elettronica Aegis vengono mandati nel Golfo del Messico per l’operazione di rilevazione ed intercettazione. Anche il personale a terra contribuisce alla raccolta ed analisi di segnali radar.
Nella foto: Osama Bin Laden raffigurato nella copertina dell’esercitazione, assieme ad un drone senza pilota (foto in alto a sinistra) e ad un missile cruise (in basso a sinistra). Il SEADS è il settore sud-est del NORAD, che comprende appunto la Florida.
Una delle illustrazioni del manuale di Amalgam Virgo 01
A questo punto può nascere un legittimo dubbio: anche con tutte queste informazioni, i vertici civili e militari potevano magari non sapere i dettagli? Si può sempre fingere ignoranza, all’inizio, purtroppo nel 2004 è stato desecretato il seguente documento:
Il memorandum di sicurezza del 6 Agosto 2001
Questo documento, preparato dalla CIA e consegnato al Presidente ed al suo staff, è intitolato “Osama Bin Laden determinato a colpire negli Stati Uniti”. In esso leggiamo: i report clandestini, quelli dai governi esteri, e dai media indicano che Bin Ladin fin dal 1997 ha cercato di condurre attacchi terroristici negli Stati Uniti. Bin Ladin ha sottinteso nelle sue interviste televisive del 1997 e 1998 che i suoi seguaci avrebbero seguito l’esempio di Ramzi Yousef, il terrorista che ha messo le bombe al World Trade Center, e che avrebbero “portato il combattimento in America”
Ne manca ancora una:
P10) Esercitazione di dirottamento al Dipartimento dei Trasporti
Data: 30 Agosto 2001
Scenario: Aereo potenzialmente dirottato da cui proviene una telefonata dal cellulare
Dodici giorni prima degli attacchi al Dipartimento dei Trasporti si è tenuta un’esercitazione a tavolino a Wshington DC, come parte delle preparazioni per le olimpiadi invernali del 2002. Secondo l’amministratore dell’Amministrazione Ricerca & Programmi Speciali del Dipartimento del Tesoro Ellen Engleman, questa esercitazione è stata “in realtà molto più di un esercitazione a tavolino”, anche se poi su questo non spiega ulteriori dettagli. Ci dice però che “durante l’esercitazione, parte dello scenario, ed è interessante, ha coinvolto un aereo potenzialmente dirottato e qualcuno che chiamava da un telefono cellulare, tra altri aspetti dello scenario che furono molto strani quando 12 giorni dopo, come sappiamo, abbiamo avuto l’evento reale”
National Transportation Security Summit, 30 ottobre 2001[/url]
Ricapitoliamo le conseguenze dei fatti esposti finora.
Abbiamo esercitazioni sui dirottamenti, su aerei civili che si schiantano contro i palazzi di New York, su aerei civili che si schiantano contro il Pentagono. Abbiamo l’indicazione che Osama Bin Laden intende attaccare in America, in luoghi come il World Trade Center, usando aerei come arma e abbiamo un esercitazione che lo mostra persino in copertina. Abbiamo infine un memorandum di sicurezza che inchioda i responsabili della difesa degli Stati Uniti alle loro responsabilità.
Abbiamo quindi prove inequivocabili che i principali vertici governativi, civili e militari mentono sapendo di mentire. Questa, se permettete, non è cosa da poco per una nazione che ha costruito un intero caso di impeachment su una menzogna del precedente presidente riguardo ad un innocuo caso di “sesso orale”.
Fatte queste premesse andiamo adesso ad approfondire tutta la sequela di esercitazioni che erano in corso invece proprio in quel fatidico giorno. Abbiamo visto che gli ultimi due scenari che prevedono l’utilizzo di un aereo civile come arma, per schiantarlo su un palazzo di New York, sono stati condotti durante l’esercitazione Vigilant Guardian dell’ottobre del 2000. Vigilant Guardian è un’esercitazione annuale, quindi possiamo chiederci: e l’edizione del 2001, si è tenuta? Se si, quando? E cosa prevedeva?
Indovinate un po’: non solo l’esercitazione si è tenuta e prevedeva aerei dirottati usati come armi, ma era in corso proprio l’undici settembre 2001!
Ecco la copertina delle esercitazioni congiunte Global Guardian e Vigilant Guardian 2001:
Il sottotitolo: “Live Fire* Terrorist Hijacking Scenario” cioè “Test di sistemi d’arma su uno scenario di dirottamento aereo”
* Live Fire: “Un esercizio Live Fire (LFX) è qualsiasi esercizio in cui uno scenario realistico per l’uso di attrezzature specifiche viene simulato. Nel lessico popolare questo è applicato principalmente per i test di armi o sistemi d’arma che sono associati con i vari rami delle forze armate di una nazione”
Vedi il caso, alle volte.
— FINE DELLA PRIMA PARTE —
Le Esercitazioni dell’Undici Settembre
E’ abbastanza noto che tra l’anno 2000 e il 10 settembre 2001 ci sono state 63 intercettazioni corrette su 63 da parte dell’aviazione degli Stati Uniti, metre l’undici settembre ci sono stati quattro fallimenti completi su quattro. A cosa è dovuto questo completo fallimento della difesa aerea più evoluta del pianeta? I militari hanno la loro risposta, i civili anche, il 9/11 Commission Report ha una sua terza risposta ancora differente. Cerchiamone una pure noi.
Problema numero 1: i Falsi Bersagli
Come vedremo la quantità di esercitazioni attive quel giorno, e la peculiare natura delle stesse, ha contribuito a creare notevole confusione nelle squadre di emergenza NORAD tra gli eventi simulati e quelli reali. Il 9/11 Commission Report riconosce che“Durante il corso della mattinata ci furono multiple segnalazioni erronee di aerei dirottati nel sistema”. Bontà loro.
Vediamo cosa il 9/11 Commission Report non dice:
E1) Amalgam Warrior
Amalgam Warrior è un esercitazione semestrale di difesa aerea che coinvolge il quartier generale NORAD, Cheyenne Mountain, e due o più regioni del NORAD, con l’utilizzo su larga scala di aerei radiocomandati, guerra elettronica e tattiche di penetrazione.
L’esercitazione è quindi condotta dal vivo e in tempo reale, con scenari che comprendono il seguire un velivolo sconosciuto che è andato fuori rotta, oppure attacchi terroristici compiuti con aerei, fino ad arrivare ad attacchi su larga scala con bombardieri.
Più precisamente le attività esercitate in Amalgam Warrior includono la sorveglianza, l’individuazione, il tracciamento del bersaglio, l’intercettazione, la corretta applicazione delle regole d’ingaggio, le operazioni anti-droga, gli allarmi d’attacco, le valutazioni d’attacco, il contrastare missili cruise ed i piani di contingenza.
L’esercitazione viene condotta tradizionalmente in primavera sulla costa ovest e in autunno nella costa est, ed era quindi in corso nell’area degli attacchi… proprio l’undici settembre.
Fonte
E2) Vigilant Guardian 2001
Vigilant Guardian è un’esercitazione annuale congiunta Stati Uniti/Canada condotta a livello di “posto di comando” , ed in quanto tale ha convolto il comandante, lo staff, e le comunicazioni di ogni singolo quartier generale dei settori del NORAD, compreso il NEADS (il comando di difesa aerea interessato dagli attacchi, il Northeast Air Defense Sector).
Le esercitazioni di tipo CPX utilizzano aggressori simulati, e lo scenario del 2001 si concentrava soprattutto su terroristi che usano aerei dirottati come armi. Il 9/11 Commission Report si è ricordato di menzionare solo un aspetto marginale dell’esercitazione, e cioè che Vigilan Guardian 2001 postulava anche un attacco nucleare da parte di un bombardiere dall’ex Unione Sovietica. Diciamo allora che si trattava di un esercitazione combinata di dirottamento aereo e di Terza Guerra Mondiale, compiuta a livello informatico inserendo dei falsi segnali radar negli schermi dei controllori di volo. Nello stesso momento in cui i dirottamenti reali erano in corso.
L’esercitazione è tradizionalmente tenuta in ottobre, ma nel 2001 è stata anticipata a settembre, in contemporanea con Global Guardian
E3) Global Guardian
Si tratta di un’esercitazione annuale su vasta scala di Guerra Nucleare, sia di tipo FTX (eseguita con equipaggiamento e veicoli reali) che di tipo CPX (aggressori simulati).
Nella parte FTX l’esercitazione prevede il dispiego e il rifornimento dei bombardieri nucleari statunitensi, quindi proprio mentre gli attacchi dell’undici settembre erano in corso i bombardieri nucleari erano pronti sulle piste di decollo col serbatoio pieno, ed uno degli esercizi eseguiti era proprio quello di caricare le armi nucleari nei tubi di lancio.
Inoltre sono stati dispiegati i tre Centri Operativi Aerei Nazionali E-4B, soprannominati “Doomsday planes” (aerei della fine del mondo), che sono in grado di agire quali posti di comando alternativi per i vertici militari da cui possono dirigere tutte le forze statunitensi, diramare ordini di guerra, e coordinare le azioni delle autorità civili in tempo di emergenza nazionale.
Infine l’esercitazione ha riposizionato numerosi caccia intercettori verso l’Artico e la Russia contribuendo ad impoverire le difese aeree continentali degli USA.
Riguardo invece la parte CPX, da una newsletter della Defense Technical Information Center del Dipartimento della Difesa sappiamo che già dal 1998 l’esercitazione includeva anche l’utilizzo di un ‘red team’ di attaccanti del Comando Strategico Statunitense (STRATCOM) verso il Comando stesso, che tentavano di paralizzare i telefoni con chiamate continue, bloccare i sistemi fax mandando infiniti fax a tutti i numeri del Comando, ed addirittura penetrare il Comando usando sia Internet, che un agente doppiogiochista interno con accesso ad un apparato chiave nel sistema di “Comando e Controllo”. Secondo le affermazioni del gruppo stesso, essi erano in grado di mandare in completo shut down i sistemi della STRATCOM.
Global Guardian è tradizionalmente tenuta in ottobre o novembre, e nel 2001 era effettivamente stata prevista per ottobre ma è stata poi anticipata a settembre in contemporanea con le altre esercitazioni del giorno.
Questo è corroborato sia da una rivista militare (pagina 2) del marzo di quell’anno, che dall’analista militare William Arkin, che nel suo libro “Code Names” riporta che le date previste per l’esercitazione erano dal 22 al 31 ottobre 2001.
Riepilogo del problema numero 1: i Falsi Bersagli
Proprio mentre i veri attacchi dell’undici settembre stavano avvenendo con i quattro aerei dirottati che cambiavano rotta e codice transponder, gli schermi radar dei controllori di volo erano pieni dei segnali degli aerei radiocomandati che simulavano l’attacco alla costa est degli Stati Uniti per Amalgam Warrior (E1), dei falsi bersagli dovuti a Vigilant Guardian (E2), e con le interferenze del Red Team della Stratcom per Global Guardian (E3).
Come ricorda il generale Richard Clarke nel suo libro “Against all Enemies”, dopo i primi due schianti egli avanzò la proposta di far atterrare tutti i voli civili sopra Washington e New York e l’Amminstratore dell’aviazione civile Jane Garvey gli rispose: “forse dovremo fare ben più di questo. Io ho già sospeso tutti i decolli e gli atterraggi a New York e Washington, ma abbiamo resoconti di 11 aerei fuori rotta o privi di comunicazioni, forse dirottati”
Il Generale Maggiore del NORAD Larry Arnold, citato a pag. 71 nel libro di Leslie Filson “ Air War Over America dice invece che “durante le quattro ore degli attacchi un totale di 21 aerei è stato identificato come possibile dirottamento“
Il responsabile del NEADS il 9/11, Robert Marr, arriva a dire che “ad un certo momento mi hanno riferito che in tutta la nazione c’erano 29 differenti report di dirottamenti”.
Tra ventuno e ventinove dirottamenti, quindi, nel corso della giornata. Eppure la cosa più impressionante è poter mettere nel contesto l’informazione degli 11 dirottamenti, perchè essa si colloca subito dopo i primi due schianti sulle Twin Towers, quando si era capito fuori di alcun dubbio che non si trattava di un incidente ma piuttosto di un attacco. In quel momento c’erano ancora altri due dirottamenti veri. E ben nove falsi bersagli.
E questa informazione, come tutte le altre, non sono il frutto di teorie complottiste: sono gli stessi protagonisti di quel giorno che hanno dato in questi anni tutte queste preziose informazioni.
Problema numero 2: Poche risorse per difendersi
A fronte di tutte queste minacce, quanti caccia potevano essere schierate dal NEADS a difesa dei cieli del settore nord-est? Abbiamo già accennato al fatto che molti caccia erano stati riposizionati a nord dall’esercitazione Global Guardian (E3), ma il quadro della spoliazione delle difese aeree non sarebbe completo senza considerare le operazioni militari effettive (non esercitazioni), attive sempre quel giorno e che coinvolgevano proprio i caccia che sarebbero dovuti essere a difesa del settore nord-est degli Stati Uniti d’America:
O1) Operation Northern Vigilance
Presentato come una operazione di controllo per una esercitazione russa in corso, Northern Vigilance ha ridistribuito ulteriori aerei da combattimento in Alaska e nel Canada settentrionale, togliendo copertura al corridoio orientale statunitense. Era esplicitamente previsto che le forze ridispiegate sarebbero rimaste nelle due basi in Alaska e nella base Canadese fino al termine dell’esercitazione russa, come spiegano sia una nota del sito web del NORAD che un articolo del Washington Times.
Tra le 10.32 e le 11.45 il Presidente Russo Vladimir Putin chiamerà la Casa Bianca per dire che i Russi stanno volontariamente sospendendo la loro esercitazione. Lo schianto di UA93 è delle 10.03, quindi questi aerei non erano disponibili per tutta la durata degli attacchi.
O2) Operation Southern Watch
A partire da metà agosto e fino al pomeriggio dell’undici settembre 2001 circa 100 membri della 174° Squadriglia di Caccia, parte della Guardia Nazionale Aerea di New York, vengono mandati in Arabia Saudita per pattugliare la no-fly zone sull’Iraq meridionale, come parte dell’Operazione Southern Watch. E’ il secondo dispiegamento di queste forze nel medio oriente, dopo quello di Marzo 2001.
Fonte
O3) Operation Northern Watch
O4) Operation Northern Guardian
Nel tardo Agosto 2001, due terzi del 27° Squadrone di Caccia, di base alla Base Aerea Langley e con l’incarico di difendere la capitale, sono mandati all’estero. Sei dei caccia dello squadrone e 115 militari sono mandati in Turchia per contribuire alla no-fly zone sull’Iraq settentrionale, come parte dell’Operazione Northern Watch. Altri sei caccia e 70 militari sono mandati in Islanda per partecipare all’Operazione Northern Guardian. I gruppi torneranno alla Base Aerea Langley solo ad inizio Dicembre 2001.
Curiosità: il gruppo “Aquile Combattenti” di questo squadrone vinse l’anno seguente il premio come “i migliori in Superiorità Aerea nelle Forze Armate”; peccato, il 9/11 erano in Turchia ed Islanda.
Fonte
Riepilogo del problema numero 2: Poche risorse per difendersiè/b]
Il NORAD non ha rivelato quanti aerei ha rimosso da quella zona degli Stati Uniti il 9/11 per destinarli alle esercitazione Global Guardian (E3), nè per l’operazione Northern Vigilance (O1), ma considerando anche le altre operazioni in corso non è una sorpresa il dato certo che è stato comunicato dal comandante del NEADS: [b]l’undici di settembre c’erano solo QUATTRO caccia armati e pronti al lancio a difendere l’intero settore nord-est degli Stati Uniti d’America. Più un indispensabile caccia d’addestramento, disarmato.
Fonte
Inoltre anche questi caccia sono stati prima intralciati dalle nuove norme burocratiche, e poi depistati per allontanarli dalle vere minacce (i militari riconoscono l’accaduto, ma hanno ovviamente una motivazione/alibi per tutto). Per ricapitolare rapidamente anche la questione burocratica, le procedure per le intercettazioni dei velivoli dirottati era stata cambiata proprio nel giugno del 2001, per includere un passaggio di conferma da parte del Segretario della Difesa Rumsfeld senza il quale non si poteva far decollare alcun aereo intercettore.
Pur in mancanza di questa autorizzazione formale (Rumsfeld purtroppo era irreperibile quella mattina per dare il suo assenso) vedendo AA77 in arrivo verso la capitale, il NEADS ordinò il decollo dell’ultima squadriglia di caccia disponibile, proprio dallaBase Aerea Langley. I due caccia armati e quello d’addestramento, denominati Quit 25, Quit 26 e Quit 27 furono effettivamente in volo alle 9.30 esatte, diretti alla massima velocità verso Washington e quindi perfettamente in tempo per un intercettazione e/o un eventuale abbattimento, se fosse arrivato quell’ordine (AA77 colpirà il Pentagono alle 9.37). Alle 9.34 arriva invece un ordine diverso: un Comando di Volo Militare denominato Giant Killer ha esplicitamente ordinato ai tre caccia di dirigersi invece verso il mare, verso Baltimora, per cercare il volo fantasma AA11 cioè l’aereo che si era già schiantato sulla torre nord tre quarti d’ora prima! Il nome in codice Giant Killer rappresenta la massima autorità in fatto di controllo del traffico aereo, e viene assegnato proprio durante un esercitazione militare e/o per il controllo di uno spazio aereo ad accesso riservato (l’area sopra Washington in quel momento era entrambe le cose).
Trascrizione FAA delle comunicazioni dopo il lancio della Pattuglia Aerea di Combattimento (CAP) da Langley a Washington
Il percorso dei caccia Quit 25, Quit 26, Quit 27
Problema numero 3: gestire il post-evento
Come abbiamo detto anche la gestione del soccorso sarebbe un elemento importante in un ipotetico complotto false-flag, per allontanare chi potrebbe vedere qualcosa di compromettente su cui non si ha controllo, e far invece intervenire il personale militare cui si può ordinare il silenzio. Ma queste sono ipotesi, congetture. Vediamo piuttosto i fatti:
E4) Esercitazione al National Reconnaissance Office (NRO)
L’NRO è la struttura di comando del Dipartimento della Difesa utilizzata congiuntamente dal personale militare e della CIA per gestire molti dei satelliti-spia statunitensi. Il quartier generale della NRO è stato teatro di questa esercitazione compiuta proprio la mattina dell’undici settembre, in cui si è simulato lo schianto di un aereo civile contro una delle quattro torri del quartier generale della NRO in Virginia alle 9.32, cioè a soli 30 km dal Pentagono e 5 minuti prima del reale schianto di AA77.
Possiamo solo ipotizzare il genere di confusione che questo evento abbia avuto nei soccorsi civili al Pentagono, e ai ritardi che esso abbia generato, sapendo che questo evento era programmato per quel giorno.
In un’intervista alla Associated Press il portavoce dell’agenzia NRO Art Haubold ha affermato:
“è stata veramente un incredibile coincidenza che questo includesse un aereo che si schianta nella nostra struttura … non appena gli eventi del mondo reale sono iniziati, abbiamo sospeso l’esercitazione”
Tolta “l’incredibile coincidenza”, il messaggio che rimane è che l’esercitazione è comunque stata sospesa non appena gli eventi del mondo reale sono iniziati; ciò che però non viene detto è che la maggior parte delle 3000 persone che lavorano all’NRO erano state evacuate e mandate a casa, e i sistemi di sorveglianza satellitari non erano presidiati, quindi questa esercitazione così fortuita è anche il motivo per cui non è disponibile alcun video satellitare di nessuno dei quattro attacchi del 9/11.
Il logo del National Reconnaissance Office
Viceversa, i pompieri militari di Fort Myer erano già mobilitati, per la concomitante esercitazione che era in corso al momento dello schianto al Pentagono:
E5) Addestramento anti incendio aereoportuale per i pompieri di Fort Myer
Fort Myer è una base militare dell’esercito degli Stati Uniti situata vicino al cimitero nazionale di Arlington, ad un kilometro e mezzo dal Pentagono. La mattina dell’undici settembre otto pompieri di Fort Myer stavano effettuando un corso d’addestramento contro gli incendi negli aereoporti e nei campi di volo al Pentagono, ed essendo già mobilitati e perfettamente attrezzati sono stati i primi ad arrivare sul luogo del disastro alle 9.40, cioè 3 minuti dopo l’impatto.
History Commons, Ohio Association of Professional Fire Fighters, Washington D.C. Military
Anche i militari di Fort Belvoir erano già mobilitati, per la concomitante esercitazione che era in corso al momento dello schianto al Pentagono:
E6) Esercitazione a Fort Belvoir
Scenario: attacco terroristico alla base, blocco degli accessi della base
Fort Belvoir è una base dell’Esercito situata a 15 kilometri a sud del Pentagono, in cui l’undici di settembre a partire dalle 8.30 era in corso un esercitazione di controllo guarnigione per “testare la sicurezza della base nel caso di un attacco terroristico”. Come ricorda il Sergente Mark Williams: “Ironicamente, noi stavamo conducendo un corso a proposito di tecniche di salvataggio, quando ci hanno detto che degli aerei avevano colpito il WTC”.
Il team di Williams è uno dei primi gruppi di pronto soccorso ad arrivare al sito del disastro al Pentagono, e il primo ad entrare nel palazzo dopo l’attacco.
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La precedente esercitazione che fu fatta a Fort Belvoir, circa due mesi prima, aveva come obiettivo “aumentare la prima pronta risposta nel gestire gli effetti di un attacco terroristico che coinvolge un esplosione”.
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Ma anche a New York è successa una fortuita coincidenza che riguarda le squadre di soccorso:
E7) Tripod 2
Si tratta di un esercitazione di guerra batteriologica gestita dalla Città di New York e dal Dipartimento della Giustizia, pianificata per tenersi al Molo 92 di New York il giorno seguente, il 12 settembre 2001. E’ grazie a Tripod 2 che si trovassero già proprio a New York gli ingegneri ed i medici del FEMA (protezione civile americana) specializzati in malattie respiratorie, con tutto l’equipaggiamento necessario per operare in aree con questi tipi di pericoli ambientali, come diverrà poi l’area del World Trade Center dopo il crollo delle Twin Towers e del palazzo 7.
Inoltre l’esercitazione Tripod 2 ha permesso al sindaco Giuliani di avere un posto di comando per gestire gli eventi del 9/11 senza dover utilizzare quello primario per questo genere di situazioni (che era nel WTC7, il terzo grattacielo crollato quel giorno, e che Giuliani ha fortuitamente evitato di utilizzare). Come riporta lo stesso sindaco nell’intervista alla CNN:
“Siamo quindi arrivati ??all’Accademia di polizia e abbiamo istituito un centro di comando presso l’Accademia di polizia. E il centro di comando presso l’accademia di polizia era completo di tutto il necessario – tutte le strutture – e sono stati in grado di avere una conferenza stampa circa alle 2:30 del pomeriggio, in cui abbiamo potuto spiegare alla gente come il tutto sarebbe gestito da lì in poi.
La nostra seconda riserva come luogo per il centro di comando sarebbe stato il Dipartimento di polizia. Il World Trade Center Sette era quello primario. La prima riserva era l’Accademia di polizia. La terza sarebbe stata MetroTech a Brooklyn, che è completamente attrezzato per essere un centro di comando.
Abbiamo preso la decisione di utilizzare l’Accademia, perché non volevamo lasciare questa isola. Non volevamo lasciare Manhattan. Abbiamo pensato che sarebbe stata una mossa terribile se il governo della città avesse lasciato l’isola di Manhattan. Ma poi ci siamo resi conto abbastanza in fretta che l’Accademia di polizia era troppo piccola, e abbiamo scelto il Molo 92 come il nostro centro di comando.
E la ragione per cui il Molo 92 è stato selezionato come il centro di comando era perché il giorno successivo, il 12 settembre, il Molo 92, stava per ospitare un esercitazione. Aveva centinaia di persone qui dal FEMA, dal governo federale, dallo stato, da parte dell’Ufficio di Gestione delle Emergenze dello Stato, e stavano preparando per un esercitazione per un attacco biochimico. Così quello sarebbe stato il luogo in cui avrebbero avuto l’esercitazione.
L’attrezzatura era già lì. Così siamo stati in grado di stabilire un centro di comando nell’arco di tre giorni che era da due volte e mezzo a tre volte più grande rispetto al centro di comando che avevamo perso al World Trade Center 7. Ed è da lì che il resto dello sforzo di ricerca e di salvataggio è stato completato.”
CNN
Nelle immagini: le copertine dei manuali FEMA per la gestione delle risposte contro il terrorismo, anni 1997, 1998, 1999 e 2000.
Esercitazioni di lockdown delle basi:
E8) TIMELY ALERT 2
Scenario: attacco chimico contro base militare, blocco degli accessi della base
Questa esercitazione si è tenuta presso la base militare di Fort Monmouth, a 40 km a sud di NewYork, e postulava un attacco chimico contro la base quale motivazione per testare il blocco difensivo degli accessi della base a partire dalle 9 del mattino. L’esercitazione ha coinvolto la sicurezza militare della base, la polizia e i pompieri.
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Fort Monmouth ospita il Comando del Sistema di Comunicazione Militare (CECOM), che tra i vari altri compiti gestisce anche i canali di comunicazione dei Servizi Segreti.
History Commons
Per capire appieno l’importanza del sistema CECOM occorre ricordare che i Servizi Segreti sono gli unici che in caso di crisi possiedono un autorità superiore anche a quella dei massimi vertici militari.
Inoltre, sempre relativamente alle comunicazioni dei Servizi Segreti, c’è da ricordare anche la telefonata anonima che ha raggiunto quella mattina la Casa Bianca con l’avvertimento “Angel is next” (“l’Angelo è il prossimo”). “Angel” era la parola chiave di quel giorno usata dai Servizi Segreti per indentificare l’Air Force One, l’aereo presidenziale. A seguito di questa telefonata l’Air Force One non appena imbarcato il presidente ha compiuto un decollo rapido di emergenza “che ha fatto sprofondare tutti i passeggeri nei seggiolini”, come ricorda uno dei giornalisti a bordo, ed il presidente ha creduto, quantomeno inizialmente, di poter essere realmente uno dei bersagli degli attacchi di quel giorno. Quindi volte non si tratta nemmeno di avere o meno l’autorità per ordinare una determinata azione, prendendosene la responsabilità ed essendo identificati, ma basta suggerirla usando le parole giuste (anche perchè, in ultima analisi, nessuno può ordinare qualcosa al Presidente… e invece, basterà informarlo di essere in pericolo, e sarà lui a decidere “autonomamente” di scappare).
In ogni caso questo evento è rimasto a tutt’oggi ufficialmente riconosciuto ma inspiegato. Non si sa bene quale delle due ipotesi sia la meno inquietante: se una delle parole chiave più riservate dei Servizi Segreti sia potuta trapelare a degli esterni proprio nel bel mezzo di una crisi di questo genere, oppure che qualcuno nei Servizi Segeti abbia deciso di convogliare questo avvertimento dai telefoni normali per evitare i canali ufficiali.
L’ipotesi di un insider altolocato che partecipava al complotto, e che voleva allontanare il presidente dai centri di comando della nazione durante gli attacchi, ovviamente non la vogliamo nemmeno considerare.
Altre esercitazioni di quel giorno:
E9) Crown Vigilance
Si tratta di un’esercitazione del Comando Combattimenti Aerei Statunitense di cui non si sà granchè, se non che era in corso proprio quel giorno.
E10) Apollo Guardian
Si tratta di un’esercitazione del Comando Spaziale Statunitense di cui non si sà granchè, se non che era in corso proprio quel giorno.
Conclusioni
In base a questi fatti, ciascuno si sarà fatto la propria idea. La mia è che se l’undici settembre è avvenuto davvero un attacco di Al-Qaeda, allora quei 19 attentatori hanno azzeccato il giorno più fortunato della storia, nel quale hanno avuto una convergenza di esercitazioni annuali, esercitazioni appositamente istituite e operazioni militari che è senza precedenti nella storia, tanto che trovo ragionevole pensare che gli attacchi dell’undici settembre sarebbero potuti andare a segno solamente in quel particolare giorno fra tutti.
Fonte: www.luogocomune.net