di
Marco Pizzuti
La salute è il bene più prezioso che abbiamo ma nello stesso tempo è anche il peggior nemico dell’industria del farmaco, una lobby così avida e potente da essere arrivata a macinare fatturati superiori al PIL di intere nazioni. Ai vertici di questo impero economico troviamo dei “re mida” che si spartiscono anche le quote societarie di altre grandi corporations (mass-media, alta finanza, settore alimentare etc.) e forse sarà proprio per questo motivo (una mano lava l’altra) che persino il tipo di dieta occidentale sembra concepito apposta per ingrassare i profitti dell’industria del farmaco. In questa situazione di economia di mercato dove le ragioni del denaro regnano incontrastate sull’interesse collettivo, la guida della ricerca scientifica è ormai saldamente nelle mani di un’elite di uomini d’affari senza scrupoli che usa i medici e la medicina a mero scopo di lucro. La stragrande maggioranza dei medici svolge onestamente e dignitosamente la propria professione ma all’industria del farmaco è sufficiente controllare luminari, uomini chiave delle istituzioni, grandi media e testate scientifiche più autorevoli (Lancet, Nature, British Medical Journal etc.) per orientare l’intera classe medica insieme all’opinione pubblica.
Le enormi pressioni esercitate dai lobbysti fanno sì che luminari e organi pubblici di controllo siano talmente sbilanciati a favore di Big Pharma (e delle multinazionali più in generale) che ormai ognuno di noi si può ammalare semplicemente seguendo le indicazioni della medicina ufficiale o alcuni dei luoghi comuni alimentari più consolidati nell’attuale classe medica. Può così facilmente capitare di trovarsi nel girone infernale delle malattie o dei trattamenti a vita senza avere avuto mai neppure un sintomo e solo perché l’industria del farmaco (il 3° business mondiale dopo finanza e petrolio) desidera aumentare la cerchia dei suoi clienti facendo credere ai sani di avere sviluppato una patologia. E anche se nessuno sembra essersene accorto è in atto una vera e propria guerra contro la salute pubblica che inizia dove meno ce lo aspettiamo, ovvero dalla nostra tavola e dai test di prevenzione precoce sulle malattie (i falsi positivi sono uno degli scandali più sottaciuti). Ciononostante, oggi è possibile difendersi dai raggiri di Big Pharma semplicemente informandosi meglio e per questa ragione ho deciso di scrivere Scoperte mediche non autorizzate, un manuale di sopravvivenza contro la medicina ufficiale che illustra le grandi scoperte scientifiche più bandite insieme alle cure alternative più efficaci.
Il materiale raccolto nel libro inchiesta dimostra che se dovessimo ammalarci di cancro o di altre gravi patologie, in molti casi le soluzioni dei nostri problemi di salute già esistono ma “BAD Pharma” non vuole che si conoscano…..
Scoperte mediche è un testo di 450 pagine fondato su 1027 note (ricerche scientifiche accademiche, dichiarazioni di luminari fuori dal coro e testimonianze) poste come una trincea di cemento armato contro la potente macchina del fango al servizio dell’industria. I disinformatori professionisti (nella maggior parte casi vestono i panni di “privati cittadini” con “l’hobby” di smascherare le “bufale”) sono quindi invitati a denunciarmi penalmente se quanto affermato nel libro è frutto di menzogne o invenzioni. Nel caso contrario però, è meglio che tacciano!