DI
BRANDON SMITH
Mentre scrivevo questo articolo tutto il mondo era immerso in una storia di ostaggi con il possibile coinvolgimento di militanti islamici a Sydney, in Australia. Come molti, mi sono preoccupato per l’onda d’urto che un evento di questo genere può alimentare, ma mentre la maggior parte del mondo, per qualche giorno è rimasta distratta dal pensiero di come sarebbe finita questa crisi (nel bene o nel male) ho dovuto occuparmi di una situazione di gran lunga più importante e pericolosa.
Anche se 40 persone possono essere tenute in ostaggio da un presunto estremista a Sydney, il mondo intero è attualmente tenuto in ostaggio economicamente dalle banche internazionali. Questa è una crisi che nessuno, su nessun giornale e su nessuna televisione, sta raccontando, quindi devono farlo gli analisti alternativi.
Come avevo predetto il mese scorso nel mio articolo We Have Just Witnessed The Last Gasp Of The Global Economy,” è tornata sui mercati globali una forte volatilità, dopo la caduta del 10% provocata dalle prove fatte sui titoli lo scorso ottobre, per dare un cenno su quello che doveva seguire.
Ci aspettavamo questa destabilizzazione dopo che la Fed si era incartata da sola e che i mercati non avevano nemmeno reagito. La mia posizione è sempre stata che le immissioni di QE3 hanno avuto molto poco senso in termini di mantenimento di una illusione manipolata che voleva mostrare che l’economia era in buona salute – a meno che, naturalmente, la Federal Reserve non stesse facendo queste operazioni in preparazione di una prossima nuova catastrofe finanziaria. Vale a dire, se i banchieri della Central Bank avessero deciso di puntare tutto sulla bugia di un recupero fiscale americano e poi, subito dopo, tirarsi indietro da qualsiasi responsabilità, per non essere coinvolti nell’implosione che, sanno, dovrà succedere. Se i mercati dovessero crollare mentre lo stimolo non ha ancora finito di essere inoculato, la tragedia sarebbe come la macina di un mulino che passa sul collo dei bankster. E noi questo non riusciremo a vederlo! capito?
Questo non vuol dire che le singole banche centrali o le singole valute non siano spendibili nel grande schema delle cose. In realtà, l’obiettivo a lungo termine dei globalisti era consolidare tutti i sistemi di cambio e le banche centrali sotto il controllo del Fondo Monetario Internazionale e la Banca dei Regolamenti Internazionali (BRI), come ho scritto in “The Economic Endgame Explained.”
Quel particolare articolo era solo una sintesi di una pericolosa tendenza di cui mi sono occupato per anni; vale a dire la strategia dei finanziatori internazionali per creare uno scenario che aspetta il crollo del dollaro con la prospettiva però di scaricare le colpe di tutto su dei capri espiatori già scelti prima. Non ho idea di che forma potranno assumere questi capri espiatori – ci sono semplicemente troppi fattori che possono scatenare delle vere calamità fiscali. Quello che so, però, è qual deve essere l’obiettivo finale di questa partita: Rimuovere il dollaro dallo stato di valuta di riserva mondiale e, questo avverrà per effetto delle pressioni fatte dal popolo americano, che arriverà a chiedere o addirittura a pregare che sia il FMI a prendere in mano l’amministrazione centralizzata della nostra economia.
I mainstream continuano a raccontare che il FMI sia una istituzione dominata dagli USA, ma come ho scritto in molte occasioni questo è falso. Il FMI, come tutte le banche centrali è dominato dal cartello delle corporate banking internazionali. Le banche centrali sono solo organizzazioni di facciata dei globalisti, come cerco di ricordare il più spesso possibile, citando Carroll Quigley, un insider delle élite, quando sento gente dire che le banche centrali sono in qualche modo indipendenti l’una dall’altra o che la Federal Reserve sia di per sé la “sola fonte” dei mali economici del mondo:
Non dobbiamo credere che i capi delle banche centrali principali del mondo costituiscano il potere reale della finanza mondiale. Non lo sono. Piuttosto, sono solo dei tecnici e degli agenti delle banche d’investimento dominanti nei loro paesi, banche che li hanno portati molto in alto ma che sono, in ogni momento, perfettamente capaci di sbatterli nuovamente giù.
I veri poteri finanziari del mondo sono in mano a questi banchieri d’investimento (chiamati anche “banchieri-internazionali” o “mercanti”) che sono in gran parte dietro le quinte di banche private senza personalità giuridica. Questi signori hanno dato vita a un sistema di cooperazione internazionale e di dominio nazionale che è più privato, più potente e più segreto di quello esercitato dagli agenti che lavorano per loro nelle banche centrali.
Non c’è nessuno che potrà obiettare su questa verità dopo che avrà avuto la testimonianza e l’evidenza che la Goldman Sachs detta la politica della Federal Reserve, come si descrive QUI.
E, ancora più recentemente abbiamo visto che i banchieri internazionali controllano anche la legislazione politica e, infatti, il Congresso ha approvato, con una debole resistenza una legge che toglie validità alle restrizioni della legge Frank-Dodd sui derivati e impone ai contribuenti USA e ai titolari di un conto bancario un aggancio con i titoli tossici, per più di 303 trilioni di dollari. Il disegno di legge è, a tutti gli effetti, una misura di “bail-in” sotto mentite spoglie. Ed è stata spinta, per essere approvata, direttamente dal CEO della JPMorgan-Chase, Jamie Dimon.
La Federal Reserve, il governo USA e il dollaro sono sacrificabili per quelle élite, come qualsiasi altra appendice economica o politica e possono essere sostituiti a piacimento con qualsiasi altra struttura illusoria se questo cambio potrà favorire il raggiungimento del loro obiettivo di una centralizzazione totale. Questo è quanto è stato fatto per secoli, e non vedo perché qualcuno dovrebbe, adesso, pensare che i globalisti siano disposti a cambiare le loro tattiche per far restare vivo un sistema-dollaro. Oggi lo chiamano il “Nuovo Ordine Mondiale”, ma in realtà è lo stesso ordine monetario, vecchio come il mondo, governato dal solito caos apparente, trasferito nella vecchia/nuova visione del mondo del FMI.
Mentre l’universo degli investimenti resta ipnotizzato dal crollo del rublo e del petrolio dei russi, il FMI è un pò occupato a ronzare dentro il suo alveare …
In tanti articoli dello scorso anno, avvertivo che il piano per detronizzare il dollaro e per sostituirlo con un sistema di diritti speciali di prelievo, costituito da un paniere di valute, avrebbe avuto una accelerazione dopo che il Congresso degli Stati Uniti si è rifiutato di approvare le riforme chieste dal FMI nel 2010, dichiarando l’ “inclusività” per lo sviluppo delle economie, comprese le nazioni dei BRICS.
L’ultima legge finanziaria, poi, aveva cancellato qualsiasi menzione alle riforme del FMI. Quel FMI che, sotto Christine Lagarde, ha insistito sul fatto che, se gli Stati Uniti non avessero approvato una parte delle riforme proposte, sarebbe stato costretto a mettere in atto uno scenario da “Piano B”. I dettagli su questo “piano B” finora non sono mai stati rivelati .
Il Financial Times ha scritto che il FMI ha spostato la sua attenzione fuori dagli Stati Uniti, affermando che – del resto – l’America ha sempre goduto di un potere di veto sul FMI. Questo comportamento deve essere inteso come un duro monito per i commentatori dei main-streams e per coloro che credono che gli Stati Uniti siano il peggior pericolo per l’economia mondiale e che il FMI non sia altro che una estensione della politica americana. Se dobbiamo dirla tutta, sia il Fondo Monetario Internazionale che gli Stati Uniti sono delle estensioni del potere bancario internazionale, così come i BRICS non sono considerati altro che delle marionette dalla stessa oligarchia finanziaria che continua a chiedere a gran voce che sia applicato a tutti lo stesso paradigma che prevede lo stesso controllo da parte del FMI su tutti i paesi, come Vladimir Putin ha detto apertamente:
Nel caso dei BRICS si vede tutta una serie di coincidenze di interessi strategici. Prima di tutto, è intenzione di tutti, riformare il sistema monetario e finanziario internazionale. Nella forma attuale è un sistema ingiusto verso i paesi BRICS e verso le nuove economie in generale, infatti dovrebbero assumere tutti un ruolo più attivo in seno al FMI e al sistema decisionale della Banca Mondiale. Il sistema monetario internazionale dipende molto dal dollaro USA, o, per essere precisi, dalla politica monetaria e finanziaria delle autorità USA. I paesi BRICS vogliono cambiare questo atteggiamento …
E, naturalmente, i Cinesi hanno dichiarato la loro fedeltà al concetto di valuta globale del FMI:
La crisi economica mondiale mostra tutte le sue “vulnerabilità e i rischi sistemici del sistema monetario internazionale attuale”, ha detto il governatore Zhou Xiaochuan, in un suo saggio pubblicato lunedi scorso dalla Banca Centrale Cinese, dove suggerisce la creazione di una moneta composta da un paniere di valute globali e controllata dal Fondo Monetario Internazionale, in modo da aiutare al “raggiungimento dell’obiettivo di salvaguardare la stabilità economica e finanziaria globale.”
I BRICS non sono le uniche nazioni che richiedono agli Stati Uniti di perdere la loro “presunta influenza” sul FMI, anche la Germania, il pilastro economico portante dell’Unione europea, nel 2010 chiese all’America di rinunciare al suo potere di veto in occasione della richiesta di misure di riforma da parte del FMI.
La decisione del FMI di togliere il potere di veto agli USA e, quindi, la loro influenza sulle decisioni del FMI, potrebbe arrivare già nel primo trimestre del prossimo anno. Questo è il grande “Reset economico” che la Largarde sta spingendo fino ad nauseam, in tantedelle sue interviste e discorsi degli ultimi sei mesi. Tutte queste misure sono culminate in quello che, credo, sarà l’annuncio ufficiale che scaricherà il dollaro come valuta di riserva mondiale.
Di questo ho scritto, come dell’imminente perdita del potere di veto, e delle mie preoccupazioni sulla prossima conferenza SDR nel 2015. Questa conferenza si tiene solo una volta ogni cinque anni. Il mio sospetto è che il FMI preveda di annunciare in questa occasione l’inclusione dello yuan cinese nel paniere dei DSP e contemporaneamente di scaricare il dollaro in tutto il mondo. Le più grandi economie hanno già abbandonato il dollaro nei loro commerci bilaterali con la Cina, e questo progetto ha alimentato tensioni tra USA e Oriente esacerbando così il problema.
E’ stato annunciato che la conferenza SDR sembra essere stata fissata per ottobre 2015. È interessante notare il collegamento che fa questo articolo di Bloomberg, che ritiene che la Cina abbia previsto di fare un “vero e proprio colpo” alla conferenza SDR con l’annuncio ufficiale che la sua moneta assumerà lo “status di riserva” già dal prossimo anno , ma avverte anche che gli Stati Uniti “potranno usare il loro potere di veto” per fermare la Cina. Mi viene da ridere per l’assurdità di tutto questo,perché sembra che ci sia ancora gente nel mondo degli studi economici che crede che gli sviluppi della globalizzazione e del disagio fiscale siano tutte cose che accadono “random-per caso”. Devo credere che se capita tutto per caso, allora è una coincidenza piuttosto conveniente che gli Stati Uniti sembrano sul punto di perdere il loro potere di veto in seno al FMI, proprio poco prima che i BRICS arrivino alla conferenza SDR per soppiantare il dollaro dal suo ruolo attuale.
Questo è tutto, gente mia! il finale della partita è proprio davanti a noi. L’anno 2014 è stato un altro 2007, con tutto il suo potenziale negativo, che però sarà 100 volte più esplosivo nel 2015. La nostra nazione ha sguazzato comodamente nelle sue condizioni finanziarie sempre più degradate negli anni, nascondendole con false statistiche economiche e con prezzi delle azioni manipolati. Tutto questo è stato solo un preludio di un evento molto più frenetico e scioccante. Credo che d’ora in poi vedremo dei continui caos sui mercati, con forte tendenza al declino, con brevi e inadeguati periodi di “gatta morta” con rimbalzi azionari. Mi aspetto anche delle grandinate di crisi geopolitiche, il prossimo anno, che daranno una copertura politica all’allontanamento dal dollaro.
In ultima analisi, la morte del dollaro sarà salutata dai mainstream come una “cosa buona e necessaria”, diranno tutti che sarà un “karma”, sarà segno del “progresso“, lo chiameranno anche “decentramento” o successo per il libero mercato. Ma questo non sarà sentito come uno sviluppo positivo, una cosa buona per gli americani, che invece soffriranno molto quando ci sarà il crollo del dollaro.
Solo quelli che conoscono bene come funzionano le fondamenta del sistema bancario ombra possono capire che quella che vediamo è tutta una farsa concepita per nascondere la realizzazione completa della centralizzazione e della governance economica sovrana presa IN TODO nelle mani dei soli globalisti, che usano il FMI e la BRI come “eroi dell’economia” che salvano il mondo da uno stato di distruzione economica, la stessa che la loro stessa élite ha segretamente creato.
Brandon Smith dal suo sito Alt-Market, dove è stato pubblicato originalmente questo articolo.
Fonte : http://www.activistpost.com
Fonte versione italiana: comedonchisciotte.org, traduzione a cura di Bosque Primario