DI
ALEXANDER MERCOURIS
In un articolo su un quotidiano britannico l’ambasciatore russo nel Regno Unito rivela che i russi avevano saputo dalle potenze occidentali che, dopo la proclamazione USA di una no-fly zone, l’ ISIS avrebbe occupato Damasco
Lunedì scorso Alexander Yakovenko, ambasciatore russo in Gran Bretagna, ha lanciato una specie di bomba, anche se sembra che sia passata nel silenzio più assoluto. In un pezzo sull’ edizione cartacea del London Evening Standard, nel difendere la politica russa in Siria ha fatto la seguente straordinaria rivelazione:
“L’estate scorsa ci è stato detto dai nostri partner occidentali che a ottobre Damasco sarebbe caduta sotto la IS (cioè sotto lo Stato Islamico).
Non sappiamo cosa stessero progettando per dopo, probabilmente, avrebbero finito per dipingere di bianco gli estremisti e per accettarli come stato sunnita a cavallo tra Iraq e Siria “.
L’estate – in cui queste conversazioni tra le potenze occidentali e i russi avrebbero avuto luogo – era quando gli Stati Uniti stavano discutendo con Turchia e Giordania sulla creazione di una no-fly zone e di rifugi sicuri in Siria.
In un precedente articolo parlavo su come una no-fly zone” oggi sia semplicemente un eufemismo, per intendere una campagna di bombardamenti degli Stati Uniti.
Ciò che Yakovenko dice, a tutti gli effetti, è che gli Stati Uniti stavano progettando di cominciare una campagna estiva di bombardamenti per rovesciare il governo siriano nella consapevolezza che questa azione si sarebbe tradotta, l’ottobre successivo, in una vittoria dello Stato islamico e nell’occupazione di Damasco.
Russia Insider ha già spiegato che fu per fermare gli Stati Uniti che stavano per annunciare una no-fly zone, vale a dire stavano iniziando una campagna di bombardamenti volta a rovesciare il governo siriano – che la Russia è intervenuta in Siria.
Il fatto che Yakovenko dica che fu detto ai russi che questa azione avrebbe portato all’occupazione di Damasco da parte dello Stato Islamico entro ottobre, spiega il perché i russi abbiano pensato di dover agire nel modo in cui hanno agito.
Ma Yakovenko sta dicendo la verità?
La prima cosa da dire è che il governo britannico e quello statunitense, non hanno negato le sue affermazioni.
Questo tuttavia non è determinante. Non è difficile comprendere, perché i governi britannico e statunitense avrebbero pensato che, alla luce della natura incendiaria delle affermazioni di Yakovenko, negarle avrebbe semplicemente significato dare maggior pubblicità ai suoi commenti, dunque il miglior approccio sarebbe stato il silenzio e il fatto che questo spettacolare commento di Yakovenko sia stato quasi del tutto ignorato conferma che l’approccio ha funzionato.
Chiediamoci comunque se Yakovenko sia una persona abbastanza alta in grado per conoscere i dettagli delle discussioni che hanno avuto luogo durante l’estate tra i russi e le potenze occidentali.
La risposta a questa domanda è quasi certamente sì.
Anche se Londra non è più la sede diplomatica russa più importante per un ambasciatore russo in Europa occidentale, resta sempre una sede molto importante, e qualsiasi funzionario nominato ambasciatore russo in Gran Bretagna è, per definizione, un alto funzionario che Mosca dovrà tenere ben informato.
Se ci sono state discussioni di questo genere – dice Yakovenko – dovevo certamente esserne informato e infatti quello che dice Yakovenko è coerente anche con le cose che già conosciamo.
L’ estate scorsa – dopo aver appena conquistato Palmyra – lo Stato islamico era pronto – e non sembrava improbabile – ad arrivare a Damasco entro l’autunno.
L’esercito siriano, nel frattempo, aveva subito una serie di sconfitte pesanti, ed era stato costretto a ritirarsi dalla provincia di Idlib. Alla luce di tutto questo, nel contesto di una campagna di bombardamenti USA, non suonerebbe strano che, durante l’estate, gli Stati Uniti potessero aver detto ai russi che lo Stato Islamico era in procinto di occupare Damasco entro ottobre.
Per quanto riguarda le discussioni USA sulla creazione di una no-fly zone e di porti sicuri, non cè stato niente di segreto, tanto che tutti ne erano apertamente a conoscenza.
Malgrado tutto però perché gli Stati Uniti avrebbero dovuto dire ai russi che si aspettavano che lo Stato Islamico avrebbe occupato Damasco entro ottobre?
Questa non è una domanda difficile a cui rispondere.
Nessuno all’inizio dell’estate avrebbe mai pensato che si corresse il rischio di un intervento militare russo in Siria. Gli Stati Uniti probabilmente pensavano che non avrebbero rischiato niente se avessero raccontato a Mosca i loro piani militari e nemmeno immaginavano certe (probabili) conseguenze.
Probabilmente quello che si aspettavano gli Stati Uniti era che la minaccia di una campagna di bombardamenti che avrebbe portato alla presa di Damasco da parte dello Stato Islamico avrebbe terrorizzato Mosca e avrebbe convinto i russi a spingere Assad a dimettersi, cosa che è sempre stato l’obiettivo degli Stati Uniti.
In questo caso, gli Stati Uniti avrebbero seriamente sottovalutato la determinazione dei russi e la loro volontà di agire per evitare che quanto stavano minacciando gli Stati Uniti si potesse realizzare.
Dopo tutto le rivelazioni di Yakovenko hanno senso, e quindi probabilmente sono vere.
Quello che si può capire è quanto fosse diventata sconsiderata la politica siriana degli Stati Uniti. Al tempo stesso gli Stati Uniti fingevano di combattere lo Stato Islamico, mentre in effetti stavano preparando la strada che sapevano avrebbe potuto facilitare la sua vittoria.
Anche se questo poteva essere interpretato come un gioco diplomatico, sicuramente è stata una mossa anomala.
Le famiglie degli americani – vittime del terrore jihadista – si sarebbero sicuramente sentite tradite se fossero mai venute a conoscenza di questi fatti, mentre non è difficile immaginare la costernazione e le recriminazioni di Washington quando i russi inaspettatamente li hanno presi in contropiede svuotando la strategia degli Stati Uniti, intervenendo nel modo in cui hanno fatto.
Per quanto riguarda la gente che vive a Damasco – si è risparmiata non solo i bombardamenti USA, ma anche di essere sottomessa dallo Stato Islamico – e le genti di Europa – di trovarsi a dover affrontare un flusso di rifugiati ancora maggiore, sequello che Washington avrebbe detto ai russi si fosse realizzato : Quindi sia la gente di Damasco che quella dell’Europa ha motivo per essere grata ai russi per aver fatto in modo che le cose siano andate diversamente.
Fonte: http://www.informationclearinghouse.info/
Fonte versione italiana comedonchisciotte.org, autore della traduzione Bosque Primario