Matteo Renzi lascia, i mercati non crollano ma l’Europa è comunque in allarme. O meglio, la Germania di Angela Merkel, che vorrebbe cogliere l’occasione del vuoto di potere per occupare il Paese. Lo dice chiaro e tondo Volker Wieland, uno dei consiglieri economici del governo di Berlino nonché fedelissimo della Cancelliera – “mister” Merkel, appunto – il quale ha affermato che il nuovo esecutivo tricolore “dovrebbe chiedere un programma di aiuti all’Esm“, il Meccanismo di stabilità europeo, ovvero il fondo salva-Stati. La ricetta viene snocciolata in un’intervista al quotidiano Handesblatt, dove Wieland aggiunge che “anche l’Fmi dovrebbe essere coinvolto nel programma di aiuti”. Il tutto, tradotto dal burocratese-istituzionale, significa che l’Italia dovrebbe chiamare la famigerata Troika: Bce, Commissione europea e Fmi, la “tripletta” coinvolta nel salvataggio greco e il cui arrivo coincide a una sostanziale cessione (quasi assoluta) di sovranità.
Wieland, che fa parte dei cosiddetto “cinque saggi” del governo tedesco, spiega che il piano “da un lato rappresenterebbe uno ‘scudo’ in caso di crisi debitoria in Italia e, dall’altro, Esm e Fmi assieme potrebbero esercitare le giuste pressioni per sbloccare le riforme”. Le riforme volute dai burocrati tedeschi e di Bruxelles, ovvero altre tasse. Il consigliere, poi, bacchetta Renzi, il quale ha sbagliato perché “ha legato il suo futuro politico alla riforma costituzionale invece di portare avanti riforme ambiziose sul mercato del lavoro, dei prodotti, dell’amministrazione pubblica e della giustizia”. Dunque, dopo aver proposto la Troika, Weiland scrive anche il nostro programma: Chiunque si trovi a governare il paese in futuro, deve finalmente creare le condizioni economiche necessarie per una crescita sostenibile. L’Italia ha bisogno di una politica dell’offerta vicina al mercato“. Dunque, la minaccia finale: “Se il nuovo governo non affronterà con forza questi problemi l’Italia non riuscirà a restare a lungo nell’unione monetaria”.