Iniziati in Arizona i test su strada aperta, all’inizio del 2018 sarà avviato il servizio taxi
Il ceo di Waymo, John Krafcik, con la Chrysler Pacifica a guida autonoma ieri a Lisbona
di
Mattia Eccheli
Non più domani, ma già oggi. Almeno a Phoenix la guida autonoma, totalmente autonoma e senza pilota di supporto, è già una realtà. Lo ha ufficializzato a Lisbona nel corso del Web Summit 2017 John Krafcik, numero uno di Waymo, la società controllata da Alphabet, la holding proprietaria di Google. “Stiamo testando queste macchine a guida completamente autonoma in un’area metropolitana di Phoenix, in Arizona”, è il virgolettato attribuito al manager dalla rivista Forbes. L’obiettivo è quello di coprire a breve l’intera superficie della città, che è più estesa di Londra. “Il nostro obiettivo – insiste Krafcik – è quello di portare la nostra tecnologia a guida autonoma in più città degli Stati Uniti e nel mondo”.
Il test dell’auto di Google senza conducente con i veri passeggeri a bordo
Waymo, insomma, è un passo avanti a tutti gli altri. La colossale mole di datiraccolta in questi anni grazie anche agli utenti di telefoni cellulari, tablet e computer e gli otto anni di sperimentazione con le Google Car hanno assicurato un vantaggio competitivo alla società. Dopo aver mandato in pensione gli“ovetti” senza conducente, Waymo ha raggiunto un accordo con FCA che aveva inizialmente fornito una flotta di 100 Chrysler Pacifica ibride, nel frattempo salita a 600 unità. Un passo significativo che ha sancito il tramonto dell’ipotesi che Alphabet si lanciasse anche nel business della produzione: con la controllata si occuperà solo di sviluppare le tecnologie per la guida autonoma.
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Waymo sta bruciando i tempi, anche perché da un recente sondaggio che la stessa società ha commissionato, la maggiore parte dei 3.000 adulti intervistati negli Stati Uniti ha dichiarato di aspettarsi in strada solo per il 2020 le auto a guida autonoma. “Ma non sta accadendo nel 2020, sta accadendo oggi”, ha sottolineato Krafcik.
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Altri costruttori hanno annunciato test e prove (giusto ieri Renault ha reso noto che il proprio laboratorio della Silicon Valley ha sviluppato una funzione per evitare gli ostacoli che sbaglia quanto i piloti professionisti), ma a quanto pare solo Waymo è così avanti da potersi permettere quello che sembra il livello 5 di guida autonoma, cioè il massimo possibile. Perché i test stanno avvenendo su strade pubbliche e, appunto, senza pilota di supporto. Krafcik ha lasciato intendere che già nel corso dei primi mesi del 2018 dovrebbe venire lanciato uno specifico servizio di trasporto “on demand” a guida autonoma nella zona di Phoenix.