“I tagli comporteranno sacrifici. Potremo ridurre le tasse se saremo capaci di ridurre la spesa pubblica” . Questa in sintesi è la politica che ci dobbiamo aspettare da questo governo, parola di Berlusconi (ex P2). Mi azzardo tuttavia a prevedere con una certa sicurezza che al di la dei buoni propositi dichiarati in pubblico, gli unici chiamati a fare sacrifici, saranno come sempre, i depauperati membri delle classi meno abbienti.
Se Berlusconi vuole ripianare veramente i conti dello stato perchè non comincia con il porre in essere riforme strutturali al sistema d’indebitamento pubblico pretendendo ad esempio l’immediata restitituzione della sovranità monetaria al popolo?
Perchè dobbiamo continuare a pagare gli interessi su somme di denaro emesse dagli azionisti privati delle banche centrali quando lo stato potrebbe produrre da solo tutta la moneta di cui ha bisogno ad interessi zero?
Come mai il c.d. signoraggio è un vero e proprio tabù per i mass-media e la casta politica? L’establishment di potere per conservare i propri privilegi di casta ha forse bisogno di mantenere la nazione nella più completa ignoranza sui meccanismi che presiedono alla creazione del denaro?
Perchè le soluzioni che ci offrono i nostri governi (siano essi di destra, di centro o di sinistra) non vanno mai contro gli interessi dei poteri forti e a favore della popolazione?
Ma soprattutto, perchè i politici non cominciano con il tagliare i loro stipendi, le loro indennità e tutte le altre privilegiatissime voci di guadagno (di cui troviamo un interessante riassunto nel volume scandalo “La Casta” di Sergio Rizzo, Gian Marco Stella, edizioni Rizzoli) che possiedono ?
Berlusconi e gli altri c.d. “rappresentanti del popolo” (che in realtà rappresentano solo i propri interessi) per potere chiedere ulteriori sacrifici alla popolazione dovrebbero essere i primi a dare l’esempio.
M. P.