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Eccoci infine alla terza parte del GEAB Report n. 33, con i suggerimenti di LEAP/Europe 2020 per i vostri risparmi. Tornate alla prima parte e alla seconda parte prima di procedere se le avete perse.
Sappiamo che questa terza parte è sempre molto apprezzata dai nostri affezionati lettori: noi non diamo mai consigli in materia di investimenti, ma quelli di Europe2020 si… dunque a loro la parola.
GEAB Report 33, terza parte
Consigli strategici ed operativi post-G20
Il nostro team ritiene che la velocità di cambiamento di tutti i trend aumenterà, nel bene o nel male, dopo il summit del 2 Aprile. In questa edizione presentiamo un insieme di raccomandazioni strategiche ed operative indirizzate a risparmiatori ed aziende nel caso in cui il G20 non sia in grado di prevenire la deriva verso una grave crisi lunga un decennio.
1. Buoni del tesoro USA: Lascia o raddoppia
Vendete buoni del tesoro americani prima possibile! In questa fase, solo il rendimento dei buoni del tesoro a 2 anni rimane (a malapena) attrattivo.
Il mercato improvvisamente invertirà la tendenza prima dell’estate del 2009, trasformandosi in una trappola mortale, perchè non ci saranno più acquirenti – a parte la Fed con dollari svalutati (a confronto delle altre valute).
I GILT inglesi sono già in questa condizione e devono essere evitati, a meno che non vogliate collezionare banconote da 5 sterline.
Da qui a tre mesi, investite solo in titoli di stato emessi da stati solvibili, ovvero con
- Solidi risparmi nazionali
- Significative riserve monetarie
- Buon sistema di protezione sociale
Solo questi stati saranno in grado di ripagarvi a scadenza in una moneta dotata di reale potere di acquisto.
2. Valute: il momento cruciale sta arrivando
Non investite, o vendete, Yen e Franchi Svizzeri: Tokio e Berna sono costrette ad avviare un processo di svalutazione competitiva per salvare le loro esportazioni; e la Svizzera sta per vedere spazzata via UBS, e probabilmente un insieme di altre grandi banche svizzere, dal crollo del mercato globale dei titoli denominati in dollari.
La sterlina inglese sta aspettando il giorno del suo crollo finale nei confronti delle altre principali monete, visto che la Banca d’Inghilterra ha lanciato un processo di monetizzazione per finanziare il deficit britannico e i salvataggi bancari. Non appena la FED riconoscerà il fatto che si sta facendo lo stesso in USA (questione di qualche settimana), il dollaro USA seguirà lo stesso trend.
3. Azioni: Babbo Natale non esiste
Continuate ad evitare azioni, a meno che non siate fanatici del rischio e della roulette russa. Il crollo della produzione industriale globale, combinato con una recessione generale, garantisce che i profitti aziendali saranno quantomeno molto bassi nei prossimi 2 anni (almeno). Riguardo il resto, la grande maggioranza, le perdite esploderanno nel 2009 e 2010.
4. Tasse: attenzione al gradino
Considerate con attenzione le possibilità di deduzione delle tasse, perchè le tasse torneranno in forza nella seconda metà del 2009. Gli stati non saranno in grado di finanziare il loro deficit crescente semplicemente prendendo a prestito. Quando possono, ovvero quando i loro cittadini hanno sufficienti risparmi, si rivolgono ai risparmi delle famiglie per finanziare il debito pubblico.
Di conseguenza, in Europa (tranne UK) e in Asia le tasse si alzeranno, in particolare per la classe media e per i redditi elevati, a partire dal quarto trimestre del 2009.
In USA e UK, l’aumento delle tasse si troverà davanti a due ostacoli: la debolezza dei risparmi delle famiglie e opposizione dell’opinione pubblica. Questa non è una buona notizia per i cittadini inglesi ed americani, perchè se i loro governi sono costretti a farsi prestare denaro, lo scenario di una svalutazione della moneta e tassi di interesse in crescita risulterà in una riduzione dello standard di vita dal 30% al 50%: un altro modo, più doloroso e sfortunatamente più duraturo, di far pagare la classe media.
5. Aziende: il rischio paese diventa determinante
Preparatevi per una volatilità senza precedenti nei tassi di cambio. I mercati più rischiosi (tassi di cambio imprevedibili, cadute del potere di acquisto) vanno evitati nei prossimi mesi perchè la solvibilità dei vostri clienti / fornitori non sarà più certa. Il rischio paese nel caso di USA, UK e Cina sta diventando molto importante.
Si conclude così il GEAB Report 33.
Potete rileggere a questi link la prima parte e la seconda parte del GEAB Report, casomai fosse sfuggito.
Domani, 24 marzo, LEAP/Europe2020 pubblicherà la lettera aperta ai leader del G20.