di

Felice Capretta

 

In attesa della terza parte del GEAB Report prevista per domani (qui la prima e la seconda parte), vi proponiamo la notizia rilevante del weekend: la famosa pornostar tedesca Cora, diciannovenne, ha tentato un record di performance ma ha dovuto rinunciare dopo poco meno di un’ora.
Le diverse testate riportano un numero discordante di partner e di minutaggio. Noi per decenza evitiamo di entrare nei dettagli, che troverete facilmente sui motori di ricerca, e preferiamo chiederci se non sia il caso di riflettere sul concetto di pornodiva diciannovenne.
Sarebbe stato più interessante, e meno morboso, dedicare spazio al feedback ricevuto in patria da Netanyahu, al suo rientro in Israele dopo l’incontro con Barack Obama.
Già Netanyahu aveva detto a chiare lettere la settimana scorsa che la soluzione a due stati “non s’ha da fare”. La soluzione che il resto del mondo ormai ritiene l’unica praticabile non è nei piani di Israele. Netanyahu si è invece detto favorevole ad una generica “forma di autogoverno” dei palestinesi.
Ossequiosamente, Obama accetta ed esegue.
Onora il padre, dicono i comandamenti.
Sentiamo cosa dice la madre…
“Non fermeremo la costruzione degli insediamenti”, non permetteremo agli americani di dettare la nostra politica: queste le parole pronunciate sabato dal Ministro per gli Affari Strategici Moshe Ya’alon in riferimento alla timida richiesta americana di fermare gli insediamenti ilegali in cisgiordania formulata, appunto, settimana scorsa da Barack Obama.
Leggiamo ancora Ya’alon:

Gli insediamenti non sono la ragione per cui il processo diplomatico è fallito
[…]
Gli insediamenti non sono mai stati un ostacolo alla pace in nessun modo [durante i discorsi tra Obama e Netanyahu]. Anche quando Israele si è ritirata da ampie (sic) fette di terra, il terrorismo ha continuato.

Già. Risulta invece diversamente.
L’ articolo “In Palestina, la pace è ostacolata dalla crescita dei coloni in Cisgiordania, dice l’Onu” cita il famoso rapporto delle Nazioni Unite del settembre 2007 sull’impatto degli insediamenti israeliani in Cisgiordania: "[…] le Nazioni Unite hanno diffuso un avvertimento secco secondo il quale la crescita costante degli insediamenti israeliani nella Cisgiordania occupata sta mettendo a repentaglio le prospettive di pace”.
(report completo, in inglese: “The Humanitarian Impact on Palestinians of Israeli Settlements and Other Infrastructure in the West Bank” in PDF).
Continuiamo l’allegra lettura delle dichiarazioni di Ya’alon:

Tutto quello che abbiamo ottenuto è stato un “Hamastan”.

Già. Si sono ritirati e tutto quello che hanno ottenuto è uno stato dove governa Hamas, il che non ci stupisce, dato che Hamas è stata regolarmente eletta dai palestinesi di Gaza.
Ancora:
“Non fermeremo l’espansione degli insediamenti che è la conseguenza della nostra crescita naturale. Ci sono persone che vivono lì, che allevano i loro figli lì. Dobbiamo costruire case per le famiglie – non è questo che pregiudica la pace.
Israele ha bisogno di spazio vitale per la sua crescita naturale.
Ci ricorda sinistramente qualcosa… che va via in un lampo, con un battito di ciglia, che con un soffio si disperde e lascia spazio alla foto che abbiamo scelto in alto, all’inizio del post.

 

Fonte: http://informazionescorretta.blogspot.com/