di
Debora Billi
Faceva sensazione e se ne parlò anche qui, oltre un anno fa: nello Stato (ex) industriale dell’Ohio, il 10% dei cittadini tirava avanti con la tessera annonaria. Una specie di social card che consente di acquistare 100 dollari di cibo al mese a spese del governo federale.
Adesso, riporta Bloomberg, l’epidemia si è allargata a macchia d’olio. Dopo appena tredici mesi, è il 10% dell’intera popolazione statunitense a dipendere dalle tessere annonarie per riuscire a mettere insieme pranzo e cena. Il dato è del mese di Aprile, e riporta l’incredibile cifra di 33,8 milioni di cittadini con i Food Stamps. L’ammontare di spesa è 4,5 miliardi di dollari, quasi un’inezia se si pensa a tutti i bailouts per banche e case automobilistiche, ma il problema è che si continua a battere record un mese dopo l’altro e non si vede l’uscita.
Più che alle social card le tessere annonarie ci riportano alla memoria i racconti della nonna, bollini, file per il pane e borsa nera, racconti del "tempo di guerra". Per noi bambini storie da brivido, di cui non eravamo mai stanchi. Qualcuno, sui forum americani, suggerisce il fai-da-te e progetta di coltivare a verdure il giardino condominiale o quello pubblico. E non per fare un guerrilla gardening ambientalista, semplicemente per riuscire a mangiare.
Nel ricco mondo occidentale del 2009, insieme alle tessere annonarie tornano gli orti di guerra.