di
Kevin R. Ryan
Più volte George W. Bush ha invitato la popolazione a non prendere in considerazione certe teorie del complotto. Bush ha fatto questa richiesta ogni volta che qualcuno indagava su reati per i quali avrebbe potuto risultare responsabile.
Per esempio, quando nel 1994 la Harken Energy, una società di cui Bush era stato proprietario, risultò legata da diversi investitori alla fasulla Bank of Credit and Commerce International (BCCI), il portavoce di Bush, Karen Hughes, mise a tacere l’inchiesta dichiarando all’Associated Press: "Noi non rispondiamo alle stupide teorie del complotto". In un’altra occasione, parlando in TV Bush disse: "Che non siano mai tollerate certe vergognose teorie del complotto sugli attacchi dell’11 settembre".
Paradossalmente, ci è stato anche chiesto di credere alla vergognosa teoria del complotto presentata da Bush sull’11 Settembre, che è stata dimostrata falsa più di una volta.
Un modo valido per capire la falsità della teoria del complotto sostenuta da Bush è di considerare che le torri del World Trade Center sarebbero potute crollare nel modo in cui sono crollate solo con l’utilizzo di esplosivi. Questo fatto è stato accertato da diversi studi scientifici indipendenti [1,2,3,4], ma furono gli stessi analisti del National Institute of Standards and Technology (NIST) di Bush, a dimostrare in modo definitivo la necessità di usare esplosivi, non riuscendo a difendere in modo convincente la versione ufficiale. [2,5,6,7]
Questo ovviamente porta a chiedersi "chi mai avrebbe potuto piazzare degli esplosivi nel World Trade Center?"
Per rispondere a questa domanda dobbiamo prima stabilire quali persone avessero accesso agli edifici, …
… in particolar modo alle zone delle torri che sono direttamente interessate ad una demolizione controllata. Inoltre dovremmo considerare i periodi di tempo che erano necessari, e coloro che vi potevano accedere in quei periodi andrebbero a loro volta indagati sulla possibilità di procurarsi le tecnologie esplosive e la necessaria consulenza, sulla loro capacità di agire di nascosto, e sull’eventuale loro interesse nella distruzione del WTC o nella conseguente "Guerra al Terrorismo".
Ma una cosa è certa: a meno che il tutto sia stato fatto da una sola persona, deve essere stato per forza un complotto. [N.d.t: la definizione ufficiale di complotto prevede "la partecipazione ad un crimine di due o più individui"].
Le Torri Gemelle e il WTC 7, edifici altamente protetti, erano facilmente accessibili ai locatari, al personale di sicurezza, agli amministratori degli edifici e alle ditte incaricate di fare lavori al loro interno.
Diversi indizi suggeriscono che il periodo interessato vada dall’attentato al WTC del 1993 all’11 Settembre 2001. Questi indizi comprendono l’avvertimento del cospiratore responsabile dell’attentato del 1993, Nidal Ayyad, che avrebbe scritto – ci dicono – "la prossima volta sarò più preciso." [8]
Inoltre, indizi di un complotto pluriennale comprendono le informazioni dettagliate ricevute in prigione dal capo-mafia e informatore dell’FBI Gregory Scarpa Jr., a lui fornite fin dal 1996 dal membro di Al-Qaeda Ramzi Yousef, prigioniero nella cella accanto.
Yousef gli racconò di piani per "mettere in ginocchio New York", facendo saltare in aria il World Trade Center con "potenti bombe volanti" in possesso degli americani. Scarpa Jr. passò queste informazioni al sostituto procuratore Patrick Fitzgerald e all’avvocato dell’FBI Valerie Caproni, che però non sembrarono molto interessati. [9]
Un altro esempio è la conversazione registrata tra l’informatore dell’FBI Randy Glass e l’agente pakistano dell’ISI Raja Gulum Abbas, in cui Abbas afferma "quelle torri verranno giù", rivelando che il progetto era già attivo nel luglio del 1999. [10]
Nel corso della loro vita le Torri Gemelle hanno subito diverse modifiche alla struttura di ciascun edificio, con miglioramenti all’impianto elettrico, alle protezioni antincendio, al sistema di ascensori e altre opere costruttive generiche.
Normalmente era la Porth Authority di New York e New Jersey (PANYNJ) [n.d.t.: proprietaria del WTC] a dare inizio alle modifiche, che venivano poi completate dai diversi locatari nello spazio da loro affittato. [11]
Per questo motivo, le società affittuarie sarebbero state in grado di coordinare tra loro l’installazione di materiali esplosivi e altre apparecchiature, con la relativa certezza che quei materiali non sarebbero stati scoperti da altri.
In ogni caso, affinché la demolizione potesse andare a buon fine, era necessario gestire gli affittuari come un gruppo unico, in modo da poter piazzare gli esplosivi su un numero di piani sufficiente ad assicurare il crollo di ciascun edificio, attraverso quella che sarebbe stata invece una via di massima resistenza.
Nel prendere in esame gli affittuari di ciascuna zona interessata dovremmo anche domandarci "cui prodest?", ovvero chi ha tratto vantaggio dalla distruzione degli edifici del WTC e dalla conseguente Guerra al Terrore?
La risposta più ovvia implica, prima di tutti, l’amministrazione Bush e i suoi amici, a cui si sovrappongono gruppi di società di gas e petrolio, società di armamenti, e tutti coloro che che cercavano di esercitare un’influenza illegittima sulla politica internazionale, rispetto ad una serie di questioni che vanno dai diritti civili al controllo dello spazio.
L’11 di settembre il volo American Airlines 11 ha colpito la facciata nord della Torre Nord (WTC 1), fra il 94° e il 99° piano. Con casualità stupefacente, questi piani comprendono proprio quelli che avevano appena subito una revisione del sistema antincendio, poco prima dell’11 settembre.[12]
Ancora più stupefacente è il fatto che tutti quei piani fossero occupati da un singolo affittuario, la Marsh & McLennan (Marsh), che era allora la più grande società mondiale di brokeraggio assicurativo. Un altro affittuario, la Sumitomo Bank, condivideva con la Marsh una parte del 96° piano.
Nel periodo dal 1993 al 2001, la Marsh ha fatto diverse modifiche a quei piani, oltre alla revisione del sistema antincendio di cui sopra. Secondo il National Institute of Standards and Technology (NIST), la Marsh ha apportato modifiche alla parte sud del 94° piano nel 1998. Nello stesso anno la Port Authority di New York ha aiutato la Marsh a demolire i piani dal 95° al 98°, per rifare il sistema di allarme e di annaffiamento antincendio. Altre modifiche sono state apportate dalla Marsh al 95° piano nel 2000 [13].
L’intera revisione del sistema antincendio, dal 93° al 100° piano, è stata eseguita tra l’agosto e il novembre del ’98, eccetto per il 94° piano, che è stato revisionato nel dicembre 1996.
La Marsh era una grande società con diverse sussidiarie, tra cui la Putnam Investments, la Mercer, la Johnson & Higgins, e la Guy Carpenter, una società che occupava dal 47° al 54° piano della Torre Sud. La Marsh era anche nota per un atteggiamento particolarmente misterioso, ed era stata paragonata alla CIA.
Il suo massimo dirigente l’11 di settembre era Jeffrey Greenberg, membro della Brookings Institution, della Trilateral Commission, e figlio del presidente dell’American International Group (AIG), Maurice Greenberg.
Si dice che la AIG sia stata il centro di diverse operazioni della CIA.[15]
Jeffrey Greenberg era salito velocemente ai vertici della Marsh, dopo esservi arrivato direttamente dalla AIG nel 1995, per poi diventarne il presidente in soli 4 anni. Al Brookings, Greenberg era a contatto di gomito con Lee Hamilton, il co-presidente della Commissione 11 settembre, e con l’iracheno Nemir Amin Kirdar, presidente della Investcorp, una società collegata alla BCCI fondata dal saudita Abdullah Taha Bakhsh.[16]
La BBCI era stata fondata da un pakistano di nome Agha Hasan Abedie, ed era costituita da molteplici strati di entità diverse, collegate fra loro tramite una serie impenetrabile di holdings, affiliate, sussidiarie, banche-dentro-le-banche, accordi interni e rapporti fra i titolari.
All’inizio degli anni ’90 di BCCI è stata indagata a fondo per riciclaggio di denaro e finanziamento al terrorismo, e alla fine è stata liquidata dalla Bank of England, nel 1992.[17]
Come la BCCI, anche la AIG ha sviluppato una ragnatela di sussidiarie difficile da ricostruire, che si estendeva per 130 nazioni sotto 400 diversi regolatori. [18]
Altre persone molto potenti e con ottime relazioni lavoravano alla dirigenza della Marsh. Fra di loro c’era Stephen Friedman, un vecchio azionista della Marsh Capital ed ex-socio alla Goldman Sachs, divenuto in seguito il maggior consigliere economico di George W. Bush.
Friedman era anche membro della Brookings Institution, del Bilderberg Group, del Comitato Governativo per l’Intelligence Internazionale, e del C.d.A. della In-Q-Tel, la società di investimenti fondata dalla CIA nel 1998.
La In-Q-Tel investe in tecnologie avanzate relative al lavoro di intelligence e della difesa, compreso nanotecnologie e tecnologie chimiche, secondo il loro sito web.[19]
In un’altra coincidenza interessante, Friedman fece parte, attraverso la Cornell University, di una società segreta chiamata Quill and Dagger, tra cui figuravano anche Paul Wolfowitz, Sandy Berger e Stephen Hadley.
Wolfowitz è il neocons, vice-ministro della difesa nell’amministrazione Bush, che nel 1992 mise a punto la "dottrina-Wolfowitz", che prevede la guerra di aggressione.
Wolfowitz parlò anche di "una sorpresa come Pearl Harbour" mesi prima dell’11 settembre, e incontrò il generale dell’ISI pakistano Mahmud Ahmed la settimana prima del 9/11.[20]
Berger, consigliere della National Security di Bill Clinton, venne sorpreso in seguito a sottrarre documenti dalle indagini della Commissione 11 Settembre.[21]
Berger era anche il capo della Casa Bianca dello "zar" dell’antiterrorismo Richard Clarke, e insieme ad Hadley – che fu vice di Condoleeza Rice – fu responsabile per aver ostacolato o rallentato i piani di Clarke per fermare Al Qaeda nel gennaio 2001.[22]
Il presidente della Marsh Real Estate Advisors, dal 1982 al 2001, era Craig Stapleton, marito della cugina di George W. Bush, Dorothy Walker Bush.
La sezione Stapleton della Marsh era responsabile per la negoziazione dei contratti d’affitto degli uffici negli Stati Uniti, in Canada e in Europa.
Stapleton era stato co-proprietario dei Texas Rangers insieme a George W. Bush, un investimento eccezionale per tutti quelli che vi parteciparono.
Nel 1997 Stapleton era membro del consiglio di amministrazione di una società chiamata Cendant, che venne accusata nel 1998 di una mastodontica frode contabile.
Il presidente della Cendant all’epoca era Henry Silverman, un ex- socio di Blackstone Group e in seguito vice-amministratore della Port Authority di New York. Stapleton entrò poi nella Winston Partners, una compagnia privata di investimenti fondata nel 1993 e diretta dal fratello di George W. Bush, Marvin.
Il vice-amministratore della Mars, l’11 di settembre, era Mathis Cabiallavetta, un cittadino svizzero. Nonostante Cabiallavetta fosse membro del consiglio della Marsh dal 1993 al 2000, divenne vice-presidente nel 1999, dopo essere stato presidente della UBS (Unione Banche Svizzere) dal 1996 al 1998.
E’ la stessa UBS che aveva salvato la Harken Energy di George W. Bush nel 1987, con l’aiuto del miliardario Jackson Stephens. UBS era collegata in altri modi alla BCCI, la banca fasulla che finanziava il terrorismo.[16, 23]
Un altro legame con la famiglia Bush può essere individuato nell’acquisizione da parte di Marsh, nel marzo del 1997, della Johnson and Higgins, società di brokeraggio assicurativo di New York. La Johnson & Higgins è stata per lungo tempo il datore di lavoro di Prescott Bush Jr., fratello di George H.W. Bush.
Sebbene Prescott Jr. non lavorasse più in quella società, aveva passato 33 anni presso la Johnson & Higgins, uscendone come primo vicepresidente. Dopo le dimissioni, Bush continuò come consulente della società per i suoi affari in Asia.
Con Prescott Jr., Friedman e Stapleton, la Marsh presentava chiaramente forti legami con la rete societaria di Bush. Inoltre, appare possibile che alcuni membri della dirigenza Marsh – in particolare Stephen Friedman, attraverso la In-Q-Tel – abbiano avuto accesso a tecnologie che possono essere state utilizzate nella demolizione mascherata degli edifici del WTC.
Si aggiunga al tutto L. Paul Bremer, e i possibili collegamenti tra la Marsh e la tecnologia per demolizioni diventano più chiare. Un mese dopo l’11 settembre, Bremer sarebbe diventato l’amministratore delegato di una nuova divisione chiamata Marsh Crisis ["Marsh Emergenze"].
E’ interessante notare che il laureato di Yale Bremer avesse appena completato il Rapporto Nazionale sul Terrorismo, e prima di quello fosse stato il direttore esecutivo della Kissinger Associates.
Secondo un rapporto del senato americano, la Kissinger Associates ebbe un certo numero di incontri con i rappresentanti della BCCI verso la fine degli anni ’80 ed i primi anni ’90, e si è poi rifiutata di mostrare i documenti richiesti dagli inquirenti del senato.[17]
Bremer ha fatto anche parte del consiglio della Akzo Nobel, la società madre della International Paint, che produceva un macchinario per applicare la protezione antincendio ai grattacieli chiamato Interchar.[24]
Bremer faceva parte del comitato consultivo internazionale della Komatsu, la compagnia giapponese che si occupava di estrazioni minerarie e di macchinari. A quel tempo, la Komatsu partecipò ad una joint-venture con la Dresser Industries, la società di servizi petroliferi/intelligence di facciata con cui Prescott Bush senior e George H. W. Bush iniziarono a lavorare con Neil Mallon.
Il reparto minerario della Komatsu-Dresser fu attivo dal 1988 al 1997. Nel Luglio del ’96 brevettò un sistema per demolizioni a base di thermite in grado di "demolire una struttura in cemento con grande efficienza, evitando nel contempo i problemi secondari dovuti a rumore, polvere e frammenti volanti, eccetera." [25]
Residui di thermite, un composto chimico ad alto potenziale energetico, sono stati ritrovati nei campioni di polvere provenienti dal WTC, e l’uso di thermite al WTC risulta anche nei rilevamenti ambientali.[1,2,3,4,26]
La Dresser Industries si è fusa con la Halliburton di Dick Cheney nel 1998.
Quello che pochi sanno è che i rapporti fra Bremer e la Marsh erano iniziati già da prima. L’11 di settembre Bremer era l’amministratore delegato della Sezione Esercitazioni di Rischio Politico della Marsh, ed aveva un ufficio nella Torre Sud.
Quel giorno venne intervistato dalla rete televisiva NBC, e disse che Osama Bin Laden era il responsabile. Disse anche che c’era un possibile coinvolgimento da parte di Iraq e Iran, mentre invocava la più dura risposta militare possibile.
Google ha cancellato tre volte dai propri server l’intervista, e una volta vi ha bloccato l’accesso.[27]
Nel 2003 Bremer fu richiamato dalla Marsh per andare a dirigere l’occupazione in Iraq. Il suo operato in quel ruolo è stato ampiamente criticato.[28]
Fine prima parte
[url=http://www.prisonplanet.com/kevin-r-ryan-demolition-access-to-the-wtc-towers.html Qui [/url] l’originale di Ryan
Traduzione di Schottolo, Teba, Shm per luogocomune.net
La note non sono ancora state tradotte. Le pubblicheremo domani, con la seconda parte.