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Massimo Mazzucco

C’è un preciso motivo per cui le famose “12 domande” (che stanno per uscire anche in versione francese, su reopen911) si sono rivelate particolarmente efficaci nel dibattito sul 9/11. Vorrei provare ad illustrarlo, perchè potesse eventualmente tornare utile anche ad altri.
Fino ad un certo punto il dibattito pubblico si era svolto secondo il classico meccanismo di contrapposizione bugia-verità. Faccio un paio di esempi, per essere più chiaro:
1 – La versione ufficiale dice che le Torri Gemelle sono crollate perchè l’acciaio ha ceduto al fuoco (bugia), e noi rispondevamo “non è possibile, perchè il kerosene non ha mai sciolto l’acciaio” (verità).
2 – La versione ufficiale dice che nel Pentagono si è schiantato un Boeing (bugia), e noi rispondevamo “non è possibile, perchè quando cadono gli aerei di linea lasciano sempre dei grossi pezzi ben in vista”. (verità).
Questo meccanismo è stato al cuore del dibattito finchè i debunkers sono riusciti, in un modo o nell’altro, …
… a trovare una apparente risposta per ciascuna delle obiezioni complottiste.
1a – “E’ vero che il kerosene non fonde l’acciaio – dicevano – ma da una certa temperatura in poi riesce già ad ammorbidirlo”.
2a – “E’ vero che normalmente gli aerei di linea, quando cadono, lasciano sempre dei grossi pezzi ben in vista, ma nel caso del Pentagono la velocità era tale che l’aereo è penetrato nell’edificio, e poi si è praticamente polverizzato lungo il percorso.”
Sono risposte ridicole, ovviamente, ma sono sufficienti al debunker per restare a galla. Non va infatti dimenticato che lui non deve dimostrare nulla, deve soltanto annullare le accuse complottiste.
La sua formula ideale è il puro catenaccio: gli basta bloccare in qualunque modo ogni attacco, deviare in qualunque modo ogni tiro, e fermare in qualunque modo ogni avversario, per portare a casa il risultato. Dei fischi del pubblico non gliene può fregar di meno. (Ecco spiegata l’apparente impermeabilità di certi personaggi alla derisione più clamorosa).
Come ha fatto Hanjour a colpire la parete del Pentagono senza nemmeno toccare l’erba? Avrà avuto culo, risponde il debunker con un’alzatina di spalle.
Come hanno fatto le Torri Gemelle a crollare a velocità di caduta libera? Non era velocità di caduta libera, ci hanno messi un paio di secondi in più.
Come può la difesa più forte del mondo farsi prendere in giro da 4 dilettanti? Quel giorno i caccia erano tutti impegnati nelle esercitazioni in Patagonia.
E così via, una dopo l’altra: bugia, verità, nuova bugia, e si va avanti all’infinito.
La bugia infatti mostra di avere una elasticità illimitata, e si lascia deformare a piacimento pur di accomodare le esigenze di chi la racconta. Il caso supremo si è avuto di recente, con il rapporto finale del NIST:
“Per la prima volta è stato dimostrato – ha detto Sunder con la più grandiosa faccia di palta – che un edificio in acciaio può crollare a causa del fuoco”.
A quel punto cosa fai? E’ perfettamente inutile dire “non è possibile”, se l’altro ti risponde “da oggi lo è” (solo per il WTC7, però, per gli altri grattacieli non vi dovete preoccupare).
Occorre quindi cambiare strategia, cercando di utilizzare a nostro vantaggio questa caterva di nuove bugie, inventate appositamente dai debunkers per difendere quelle della versione ufficiale.
Invece di contrapporre bugie a verità, quindi, proviamo a contrapporre le bugie ad altre bugie.
Se è vero che l’aereo del Pentagono si è disintegrato a causa dell’altissima velocità (bugia), come è stato possibile recuperare e riconoscere i resti di tutti i passeggeri (bugia)?
Se è vero che il fuoco ha portato la colonna 79 del WTC7 al cedimento (bugia), come ha fatto la struttura esterna a cedere tutta nello stesso momento (bugia, sempre del NIST)?
Se è vero che è stata la “palla di fuoco” a creare il foro al terzo anello (bugia), perchè Pupular Mechanics due anni fa disse che era stato il carrello di atterraggio (bugia)?
Se è vero che quello che si vede volare rasoerba, nel filmato della security camera del Pentagono, è il Boeing (bugia), come ha fatto a penetrare nell’edificio (bugia), visto che di mezzo ci sono i cavi elettrici?
In altre parole, ormai ne hanno sparate talmente tante, che si può cominciare a mettere insieme coppie di bugie che si smentiscono a vicenda, senza più lasciare una via di uscita persino al debunker più incallito.
Ecco perchè Attivissimo, saggiamente, è rimasto nell’ombra: sa benissimo che appena prova a rispondere è costretto ad ammettere almeno una delle due bugie raccontate, facendo in ogni caso la figura del cialtrone.
Nella stanza delle interrogazioni della polizia di Los Angeles c’è un cartello che dice “Nessuno ha una memoria così ferrea da riuscire a mentire per sempre”. In altre parole, più continui a mentire, più aumenta il rischio di contraddirti da solo.
Il tempo del raccolto sembra essere arrivato.
Massimo Mazzucco
NOTA: Non tutte le “12 domande” utilizzano questo meccanismo, ma quelle che lo fanno si sono rivelate decisamente le più efficaci. Seguirò quindi questa strada anche in futuro, e chiunque trovasse una coppia di bugie in palese contraddizione fra di loro, fra tutto quello che è stato inventato per difendere la versione ufficiale, è pregato di segnalarla. (Attenzione però: devono essere bugie raccontate da Attivissimo, da Popular Mechanics, oppure direttamente dal governo americano/Commissione 9/11. Le stupidaggini inventati dai debunkerini di passaggio non contano nulla, perchè gli altri le rinnegherebbero immediatamente).

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