di
Santa Passanitidomenica
1o dicembre 2002, da allora la mia vita e quella della mia famiglia è dedicata ad un solo scopo: sapere perché Francesco non c’è più. È partito sano per il servizio militare, e subito dopo il congedo la scoperta della tremenda malattia che l’ha portato alla morte. Francesco è deceduto in un’anonima camera del 12o piano del nosocomio S. Martino dell’ospedale di Genova.
Scartavamo l’ipotesi dell’uranio perché mio figlio non era stato nei Balcani. Si parlava sempre dei militari deceduti a causa dell’uranio impoverito, ma un giorno, il 14 febbraio 2002, durante la trasmissione Striscia la Notizia, fummo colpiti dalle parole del maresciallo Leggiero, ospite di Ezio Greggio, che annunciava la sospensione del vaccino NEOTYF, e la conclusione fu: «Ma che uranio, che uranio» (vedi allegati 1 e 2)
Io ricordavo che mio figlio aveva detto che, tra le vaccinazioni fatte durante il servizio di leva, oltre alle iniezioni gli erano state date 3 compresse da prendere la sera a giorni alterni. Controllai la scheda vaccinale di Francesco, e vidi che era presente il NEOTYF, ma a differenza delle altre somministrazioni, al posto della data c’era un asterisco (ambiguo): ricordando le parole di Francesco sapevamo che lo aveva fatto. (vedi allegato 3)
Contattai un genitore che come noi pochi mesi prima aveva perso il figlio. Mi inviò una lettera, presumevo fosse la scheda vaccinale, invece erano gli esami eseguiti nel laboratorio della dr.ssa Antonietta Gatti. Fummo colpiti dalla quantità di metalli contenuta nelle cellule di questo ragazzo (vedi allegato 4),così facemmo anche noi analizzare le cellule staminali e lo sperma di mio figlio: nello sperma la quantità di piombo era elevatissima, insieme a carbonio, silicio, sodio, magnesio, alluminio, titanio, ferro, cromo, calcio, cobalto e antimonio. Nel sangue, detriti da 0,5 micron contenenti carbonio, antimonio, fosforo, cobalto, rame e zinco: la presenza di questi composti in sedi così interne del corpo umano, lo sperma e le cellule staminali, sta ad indicare una disseminazione in tutto il corpo umano. Non sono noti in letteratura i possibili effetti tossici sintetici di tali particelle. Inspiegabile era anche la quantità di carbonio, silicio, titanio, ferro, cloro, magnesio, alluminio, zirconio, stronzio, afnio, bismuto, e il picco altissimo di piombo contenuti nei vaccini anti-tifici Typhim V e Vivotif, che ero riuscita a reperire e a far analizzare.
Iniziò per noi una ricerca, un voler sapere, che diventò ragione di vita: MIO FIGLIO ERA MORTO PER UNA MALATTIA PROVOCATA, qualcuno gli aveva messo le mani addosso, qualcuno gli aveva iniettato dei metalli non compatibili con la vita.
Contattai il maresciallo Leggiero che avevo visto in tv, andai a Roma a parlare con altri genitori di militari che avevano perduto i loro figli.
Conobbi la vedova Melone, ebbi da lei la scheda vaccinale del marito, deceduto nel 2001. Questi aveva fatto nel 1999, fra le altre vaccinazioni, anche il Neotyf. Lei mi invitò ad Orvieto per una commemorazione del marito, e qui mi presentò il maresciallo Leggiero, che aveva di nuovo cambiato bandiera: mi disse che il caso di Francesco esulava dagli altri perché non era stato nei Balcani, ma che avrei potuto contattare l’avvocato Tartaglia.
Così facemmo, e proprio nel suo studio scoprimmo l’esistenza del prof. Montinari, che aveva già effettuato diverse perizie sui militari. Da qui iniziò la mia ricerca su internet, scaricai centinaia di fogli sugli studi del prof. Montinari e di altri medici che, come lui, condannavano le vaccinazioni. Addirittura qualcuno parlava di sperimentazione di vaccini sui militari (vedi allegato 5)
Mi recai a Roma dal senatore Bucciero, che già nel 2001, assieme al senatore Caruso, lottava in senato per la sospensione delle vaccinazioni killer ai militari (vedi allegato 6)
Il sen. Bucciero da me interpellato chiese al Ministero della Salute il motivo della sospensione del Neotyf. Rimase senza alcuna risposta per un anno, finché ecco la risposta del Ministro della Salute Storace: motivi di mercato – un’ottima scusa per evitare che la Magistratura potesse indagare.
Nel frattempo anche la dr.ssa Gatti cambiò atteggiamento nei miei confronti. Mi negò il risultato dell’esame degli altri tre vaccini che le avevo portato, addirittura più volte mi intimò di lasciare perdere tutto per il mio bene. Intanto si concluse la commissione Mandelli, andai a Roma per sapere a che punto era la pratica di mio figlio, perché già da tempo avevamo fatto denuncia al Ministero della Difesa, e qui scoprii che la pratica di Corrado Di Giacobbe, il ragazzo che era stato nello stesso ospedale in cui era ricoverato mio figlio a Ferrara, era stata chiusa con la dicitura «causa da stress».
Dopo alcuni mesi, come mi era stato promesso dal dr. Zinna del Ministero della Difesa, mi arrivò la risposta che non sussisteva nesso di causa tra vaccini e malattia.
Francesco, il 17 settembre 2000 era partito felice, entusiasta di fare il militare, addirittura voleva fare il volontario e aspettava di essere chiamato da un momento all’altro, ma le cose purtroppo non sono andate così. Forse sarebbe stato più sicuro in Kossovo, visto che i militari ammalati che non sono andati all’estero sono oltre 1500.
Cosa significa? Che è addirittura più sicuro andare all’estero che rimanere nelle caserme italiane? (articolo su Il Manifesto del 10 ottobre 2007 di Cinzia Gubbini) (vedi allegati 7a e 7b)
Francesco ha svolto tutto il servizio di leva a Belluno, ebbe un episodio febbrile durato una settimana dopo il periodo al CAR (Centro Addestramento Reclute) di Merano, i mesi successivi erano stati tranquilli. Era giovane e sano, come tutti i ragazzi di 20 anni. Le cose cambiarono circa a metà percorso della sua vita militare: inizia una spossatezza dapprima lieve, poi sempre più seria, accompagnata da un severo dimagrimento. Si congedò nel luglio 2001, a novembre dello stesso anno la diagnosi atroce del linfoma non Hodgkin. Un anno di tremenda malattia, con chemioterapia, radioterapia, trapianto di midollo osseo donato dal fratello, in data 1o dicembre 2002 il decesso all’ospedale di Genova.
L’iter della malattia di Francesco è uguale a quello di moltissimi altri militari, sia che siano stati in missione, sia che siano rimasti in Patria.
Mio figlio rientra purtroppo in un elenco lunghissimo che è stato definito “strage di militari”, una strage che ancora nessuno ha saputo spiegare; si tenta di nascondere, di scappare da quelle che sono le responsabilità, troppi sono i decessi: potevano fare qualcosa, ma non lo hanno fatto, molte di queste morti potevano essere evitate già nel 2001, bastava ascoltare chi diceva: “BASTA! SOSPENDETE LE VACCINAZIONI KILLER AI MILITARI”. Falsità e grossi interessi li hanno fatti perseverare:
– PROTOCOLLI VACCINALI PAZZI, MAI CONTROLLATI;
– VACCINAZIONI FATTE A COMPLETO ARBITRIO DEL MEDICO (mio figlio per esempio è stato richiamato una settimana dopo le vaccinazioni, da solo, e gli è stata iniettata l’antitetanica; ora chiedetevi perché un medico dovrebbe chiamare un ragazzo per un vaccino per cui era già coperto, e solo lui. COSA C’ERA IN QUEL VACCINO? Chi ha dato l’ordine a quel dottore, e perché?);
– VACCINI PIENI DI METALLI, VACCINI INUTILI, VACCINI CHE DA NESSUN’ALTRA PARTE DEL MONDO VENIVANO PIÙ SOMMINISTRATI (vedi il Morupar, sospeso nel 2006, l’Italia era l’ultima nazione ancora a praticarlo dopo il Brasile); (vedi allegato 8, 8a, 8b, 8c, 8d, 8e, 8f, 8g, 8h)
– VACCINI CHE NON ANDAVANO FATTI perché C’ERA GIÀ UN’IMMUNIZZAZIONE ATTIVA VERSO QUELLA MALATTIA, per rendersene conto BASTAVA FARE L’ANAMNESI AI SOLDATI;
– VACCINI CHE TANTE VOLTE SI ERA TENTATO DI ELIMINARE MA NON ERA MAI STATO FATTO (vedi Neotyf sospeso nel 2002 allegato 9);
– VACCINI CHE HANNO FATTO MORIRE LE PECORE E I PASTORI DELLA ESAMINATI DALLA GATTI; (vedi allegato 9, 10a, 10b, 10c)
– VACCINI DI CUI NESSUNO VUOL PARLARE, CHE NESSUNO VUOLE ESAMINARE, VACCINI CHE HANNO SEMINATO LA MORTE.
Il Resto del Carlino, dopo aver riempito una pagina di giornale sull’uranio impoverito, scrive un trafiletto intitolato: «Sono stati cambiati i vaccini per i soldati» (vedi allegato 11). Perché non spiegano il motivo per cui sono stati cambiati questi vaccini? Chiedetevelo, rispondete a queste domande, fate pulizia nel vostro cervello, fate uscire dalle vostre scatole craniche tutte le nanoparticelle che la dr.ssa Gatti vi ha fatto entrare, e cominciate a riflettere senza uranio, senza polveri (dei fornelli che, oltretutto, venivano fatti esplodere azionando i comandi a 5 km di distanza, vedi allegato 12), e pensate invece, come avrebbe dovuto fare la dr.ssa Gatti, ai metalli contenuti in questi vaccini che sono stati iniettati ai militari.
La necessità di identificare la causa con la radioattività nelle patologie dei militari all’interno delle commissioni fino ad oggi è stata associata all’opera di disinformazione mediatica che ha fatto credere all’intera Nazione che l’uranio impoverito agisce come un raggio laser, nel momento in cui ne vieni a contatto ti contamina e nel giro di qualche mese hai un linfoma al IV stadio.
Non è difficile capire l’impatto che ha sull’opinione pubblica il titolo dato ad una Commissione che non ha ancora minimamente definito la causa di queste morti. “Commissione Parlamentare d’inchiesta con particolare attenzione agli effetti dell’utilizzo di proiettili all’uranio impoverito” e (più recentemente) “della dispersione nell’ambiente di nano-particelle di minerali pesanti prodotte dalle esplosioni di materiale bellico”. E infatti NON SI È CERCATO ALTRO.
Abbiamo assistito in tutti questi anni ad un accanimento politico sull’uranio impoverito a spese di un GENOCIDIO non ancora fermato. La storia della radioattività come causa di patologie mortali ha un’origine ben precisa. (vedi allegati 13a, 13b, 13c, 13d).
Chissà perché, imporre come causa di patologie mortali la radioattività presunta di un luogo bellico ha un impatto così determinante nelle indagini. Dopo una complessa attività di plagio dell’opinione pubblica tutto è possibile. Il dr. Serravezza dichiara che mai nella sua esperienza di oncologo ha trovato elementi tanto chiari per definire la causa di una patologia. Nel confrontare i militari con la popolazione civile si scopre che l’unica differenza è che c’è una presenza massiccia di metalli pesanti disseminati nel corpo dei militari, mentre nei civili il problema non sussiste.
Appare ovvio che la presenza di questi metalli sia la causa. Inoltre dice che queste patologie, in particolare i linfomi, non sono le stesse riscontrate nella popolazione civile, la nosologia è sconosciuta, non rispondono alle terapie e sono estremamente aggressive. L’eziologia, a quanto dice il medico, non rappresenta nemmeno in ambito accademico motivo di ricerca visto che le case farmaceutiche mirano a vendere “cure” e non a scoprire come evitare la malattia (congresso a Lecce del 19/04/08)
Ora 1500 militari si sono ammalati in italia , cosa hanno in comune, DOVE HANNO ASSUNTO LE NANOPARTICELLE? (foto analisi vaccini)
Accuso il Ministero della Salute e il Ministero della Difesa, perché i militari continuano a morire.
Le cose che avvengono prima dilaniano l’anima di chi le vede in eterno.
[L’autrice può essere contattata ai numeri telefonici: 0553.714779 oppure 347.5293942.]