di
Massimo Mazzucco
Le nuove frontiere della marijuana medica
Nel 1964 lo scienziato Raphael Mechoulan riuscì ad isolare il THC, il composto psicotropico della marijuana responsabile per il noto senso di euforia provato da chi la fuma, ma fino alla metà degli anni ’80 – come racconta lui stesso – nessuno era ancora riuscito a capire come facesse il THC ad interagire con il corpo umano. Fu solo con la scoperta dei cosiddetti “endocannabinoidi” che fu stabilita una diretta relazione fra la marijuana e gli effetti che provoca nel nostro corpo, grazie alla capacità di molti suoi composti di “legarsi” chimicamente ad una serie di ricettori presenti in molte delle nostre cellule, soprattutto nel cervello. (Ricettori G1 e G2, per gli esperti).
Gli endocannabinoidi sono una serie di composti chimici prodotti dal nostro organismo, con una vasta gamma di funzioni di primaria importanza, che replicano in modo assolutamente speculare i composti – detti appunto cannabinoidi – presenti nella pianta di cannabis. (Il resto del “mistero” viene spiegato dal video).
Questa apparente “casualità”, propostaci dalla natura, sembra celare la chiave di un rapporto millenario, ancestrale, …
… fra la pianta e l’uomo, che potrebbe portare alla cura di una tale quantità di malattie da rendere del tutto inutile l’industria farmaceutica dall’oggi al domani.
Questo non significa – come vedremo in seguito (*) – che l’industria farmaceutica sia disposta a farsi da parte con particolare sollecitudine, anzi …