DI
HOLLY WATT E ROBERT WINNETT
The Daily Telegraph
È stato chiesto a Gordon Brown di rilasciare, prima delle elezioni nazionali, un comunicato ufficiale a riguardo della sua decisione controversa di vendere le riserve auree della Gran Bretagna.
La decisione di vendere oro inglese presa da Mr Brown mentre era cancelliere, è considerata una delle peggiori mosse finanziarie del Ministero del Tesoro ed è costata 7 miliardi di sterline ai contribuenti inglesi.
Brown e il Tesoro hanno anche ripetutamente rifiutato di rivelare informazioni riguardo questa vendita, tra accuse di avere ignorato gli avvertimenti.
Dopo una serie di richieste d’informazioni da parte del The Daily Telegraph negli ultimi quattro anni, il Commissario per le Informazioni ha ordinato che il Ministero del Tesoro rilasci una dichiarazione a riguardo, pubblicando le notizie richieste entro 35 giorni a partire dalla fine di Aprile.
Ci si aspetta che questa vendita sia un ago della bilancia delle elezioni, gettando luce sulle decisioni di Brown mentre era al Tesoro.
La scorsa notte, George Osborne, il cancelliere ombra, ha richiesto che l’informativa fosse pubblicata subito: “La decisione di Gordon Brown di vendere le riserve auree in un momento in cui il mercato è al minimo costa ai contribuenti britannici miliardi di Sterline; è stata una delle peggiori scelte fatte in economia da un cancelliere”.
“Il pubblico britannico ha il diritto di sapere cosa sia successo e perché così tanti soldi dei contribuenti siano andati persi. I documenti dovrebbero essere pubblicati subito.”
Tra il 1999 e il 2002 Mr.Brown ha ordinato la vendita di 400 tonnellate delle riserve auree quando il prezzo dell’oro era il più basso degli ultimi 20 anni. A partire da quel momento il prezzo si è più che quadruplicato, il che significa che quella decisione costa ai contribuenti un prezzo stimato attorno ai 7 miliardi di sterline, almeno secondo Mike Warburton contabile della Grant Thorton.
È anche chiaro che Brown è andato avanti nella sua decisione di vendere malgrado i seri timori espressi dalla Bank of England. Non è nemmeno certo se siano stati consultati gli esperti bancari riguardo questa decisione, guidata da un piccolo gruppo di assistenti senior del Tesoro vicini alle posizioni di Brown.
Il Tesoro è stato ufficialmente richiamato dall’Information Commissioner (il commissario per l’informazione) riguardo i suoi tentativi di bloccare la pubblicazione di ogni informazione riguardo questa vendita.
Anche la decisione dell’Information Commissioner è essa stessa oggetto di critica. Il commissario incaricato si è preso quattro anni di tempo per arrivare alla conclusione di pubblicare quei documenti malgrado il forte interesse pubblico e politico riguardo la vendita. I funzionari incaricati hanno mancato una lunga serie di date di scadenza per la richiesta di pubblicazione che hanno impedito al parlamento di analizzare approfonditamente le informazioni sulla vendita.
È emerso anche che il commissario avrebbe tenuto una serie di incontri privati con dei rappresentati del Ministero del Tesoro e che avrebbe fatto in modo di insabbiare molti dei documenti perché non fossero resi pubblici. Questo avrebbe reso possibile al Tesoro di rivedere le bozze della nota di vendita – permettendosi di apportarvi numerose modifiche.
Nella nota ufficiale, l’Information Commisioner rende chiaro che l’ordine di pubblicazione riguarda un numero “limitato” di documenti.
Ed Balls, ora Schools Secretary, Ed Miliband, ora Climate Change Secretay, e la Baronessa Vadera, un altro ex ministro, erano tutti assistenti del primo ministro durane quel periodo.
Se la nota informativa non sarà resa pubblica entro Aprile, il Tesoro si ritroverà con un’accusa di oltraggio alla corte e dovrà affrontare una azione legale. Un portavoce ha dichiarato la scorsa notte che il Tesoro non ha intenzione di appellarsi alla decisione.
COME L’ASTA ARRIVA A COSTARE SETTE MILIONI DI STERLINE AI CONTRIBUENTI:
Il prezzo dell’oro è quadruplicato dal momento in cui Gordon Brown ha venduto più della metà delle riserve auree britanniche.
Il Tesoro aveva oltretutto preannunciato la sua decisione di vendere 395 delle 715 tonnellate di oro della Bank of England, causando la caduta dei prezzi. I lingotti sono stati venduti in 17 aste tra il 1999 e il 2002, facendo pagare l’oro tra i 256 e i 296 dollari l’oncia. Dopodiché il prezzo dell’oro ha cominciato a salire velocemente, assestandosi ai 1100 dollari l’oncia.
I contribuenti hanno subito una perdita stimata attorno ai sette miliardi di sterline, due volte l’ammontare delle perdite per aver lasciato l’Exchange Rate Mechanism nel 1992.
I ricavati delle vendite erano in dollari, euro e yen. Negli ultimi anni molti altri paesi hanno ricominciato a comprare oro in grandi quantità.
Titolo originale: "Explain why you sold Britain’s gold, Gordon Brown told "
Fonte: http://www.telegraph.co.uk
Link
24.03.2010
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di RAFFAELLA COLOMBI