di
Felice Capretta
Stato di emergenza in kirghizistan.
Mentre scriviamo, le notizie sono convulse.
Pare che il presidente abbia lasciato il paese a bordo di un aereo e che i militari abbiano fatto fuoco sui manifestanti. Risulta comunque che il presidente giunse al potere alcuni anni fa grazie ad una delle "rivoluzioni colorate".
Pare che la scintilla sia stata l’aumento dei carburanti, su una polveriera già pronta ad esplodere, fatta di povertà, di promesse non mantenute e di estrema corruzione di un presidente che ha gettato denaro pubblico esclusivamente nelle tasche dei suoi parenti.
Ehi, una strana sensazione di deja vu.
(Gli affezionati lettori possono recuperare, a proposito di rivoluzioni colorate e corruzione dei loro capi divenuti presidenti, un nostro vecchio post sulla crisi in georgia, brzezinski e il grande scacchiere.)
Aggiornamenti
23:04 da Repubblica
L’opposizione controlla i servizi di sicurezza
I manifestanti anti-governativi in Kirghizistan hanno preso il controllo della sede del Servizio di Sicurezza Nazionale nella capitale, Bishkek, e rimesso in lberta’ detenuti in attesa di giudizio. Lo ha riferito l’agenzia di notizie locale, Kabar, secondo cui anche l’ufficio della Procura Generale e’ stato dato alle fiamme. Intanto cresce il bilancio delle vittime: secondo i media locali, oltre 21 persone sono morte e piu’ di 100 sono rimaste ferite negli scontri tra i manifestanti e le forze di polizia. )
Chiusa la frontiera con il khazakistan a tempo indeterminato
Su richiesta delle autorita’ delle autorita’ Kazake le guardie di frontiera del Khirghizistan hanno chiuso gli accessi tra i due Paesi. Il portavoce delle guardie di frontiera ha detto che ai cittadini di entrambi i Paesi non e’ consentito varcare i confini, senza precisare quanto tempo restera’ in vigore la misura. ‘Dipende dalla situazione in Kirghizistan’, ha spiegato il portavoce. ) –
Aggiornamento 8/4 ore 8:50
L’opposizione dichiara di aver preso il controllo di "quasi tutto" il paese e delle forze armate. Queste ultime non saranno più utilizzate per risolvere questioni interne, ha dichiarato un portavoce. (NDFCN scommettiamo che il nuovo governo prometterà pace, giustizia, equità e prosperità economica?)
Aggiornamento 9:30, da swissinfo
La leader dell’opposizione, ora al potere dopo gli scontri di ieri, ha dichiarato che il parlamento e’ sciolto.
Aggiornamento dalla Thailandia: le camicie rosse dell’ex premier sono riuscite ieri a forzare il cordone di polizia schierato a difesa del parlamento e sono entrati nell’aula. Il premier si è dovuto arrampicare su un muro per sottrarsi alla folla festosa, o meglio, che voleva fargli la festa.
In spregio alla dichiarazione dello stato di emergenza, che vieta gli assembramenti di più di 5 persone e vieta ai media di diffondere notizie "atte a seminare il panico", continuano le manifestazioni delle camicie rosse radunate nella principale zona commerciale di bangkok.