DI

CARLO BERTANI
carlobertani.blogspot.com

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“La natura dei popoli è varia; ed è facile a persuadere loro una cosa, ma è difficile fermarli in quella persuasione.”
Niccolò Machiavelli
Dalla Francia alla Russia – evitando però la Germania, dove hanno deciso che, man mano che le centrali nucleari diverranno obsolete, semplicemente le spegneranno ed utilizzeranno energia rinnovabile – il Grande Capo Capelli Dipinti stringe mani ed accordi, celebrando il gran ritorno dell’Italia al nucleare.
Non prima di tre anni, però, per iniziare la prima centrale e dove ancora non si sa. Siccome esiste ancora un “rischio elezioni”, non sia mai che si spiattellino segreti di Pulcinella come i luoghi dove sorgeranno futuri siti nucleari, e si perdano così i voti dei “favorevoli sì, ma nel giardino del mio vicino”.
Questi famosi siti – verrebbe da dire “elementare, Watson” – per una questione tecnico/legale, salvo qualche new entry saranno quasi tutti nelle zone dove c’era già prima una centrale, poiché quelle aree già possiedono le necessarie autorizzazioni. Le autorizzazioni non invecchiano mai, i referendum invece sì: magia nucleare.
Ovviamente, la colpa di questi ritardi è solo da imputare al “gran lavoro” che la commissione d’esperti, nominata ad hoc, si trova sul groppone per districare il contorto groviglio geografico/istituzionale dei futuri siti.
Il che, fa sospettare che i famosi “esperti” abbiano frequentato un anticipato anticipo della Riforma Gelmini poiché, anche sapendo assai poco di Geografia, non ci vuole tanto a capire dove le centrali potranno essere costruite, ossia in aree non sismiche e ricche d’acqua dolce.
Può anche darsi che una futura riforma istituzionale istituisca nuove aree non sismiche: Sicilia, Friuli, Umbria…per decreto. All’unanimità, Gelmini compresa.
Il garante di tutta l’operazione è quel galantuomo di Scajola – quello del “rompicoglioni” al defunto Marco Biagi – che adesso pare abbia comprato una casupola nel centro di Roma con un pagamento in nero di 600.000 euro, pagati – si dice, la Magistratura dovrà accertarlo, sempre che domani possa ancora accertare qualcosa dopo che sarà stata “riformata” – dal costruttore Anemone, uno dei “fiori di campo” della “serra Bertolaso”.
Insomma, con le competenze geografiche della Gelmini e lo specchiato fulgore morale di Scajola, più la benedizione del Banana, possiamo affermare d’essere in buone mani. Anzi, in una botte di ferro, come Attilio Regolo.
Eppure, non si sentono sicuri.
C’è forse un ripensamento…che so, almeno un atto di dolore per aver infranto una decisione che gli italiani avevano preso con un referendum abrogativo? No, niente.
Su quel referendum hanno glissato perché – essendo un referendum abrogativo – sotto il profilo legale aveva abolito le leggi che istituivano il nucleare dell’epoca: basta fare una nuova legge!
Fare, oggi, un referendum consultivo? Eh…mica sono scemi…eppure sarebbe il minimo. In una democrazia vera.
Chi ancora, però, non confonde le coltellate alla schiena con la democrazia ateniese, qualche mal di pancia lo scorge perché quella campagna referendaria si giocò proprio sulla scelta fra mantenere il nucleare oppure abolirlo. Una scelta politica, di campo: mica per abolire il decreto numero…della legge numero…e il comma…
Serve, allora, una vigorosa campagna pubblicitaria [1] per convincere gli italiani che il nucleare è bello, fa bene e non ingrassa. Pare che abbia anche dei positivi riflessi sulla cute, sulle rughe e sulla circonferenza dei glutei: ancora non si sa se la testimonial sarà Carlà Brunì in Sarcofagò, oppure la più “ruspante” Michela Brambilla in Ministerium. E in reggicalze. Deciderà la commissione d’esperti.
Già me la vedo quella pubblicità.
Prevedo carrellate “lunghe” su paesaggi incontaminati dove – solo in lontananza, sia chiaro – comparirà un etereo sbuffo di vapori iridescenti, mentre la sommità del reattore sarà truccata con Photoshop per assomigliare alla pipa dello zio Amilcare. Come colonna sonora, ovviamente, la Sesta di Beethoven.
Poi – se ne occuperà “Striscia la notizia”? – ci faranno entrare in un’abitazione francese con la famiglia che attende il desco. Il più piccolo dei figli avrà un girello che sembrerà l’Atomium di Bruxelles, mentre la mamma mescolerà la minestra nella zuppiera e, nei vapori, compariranno le stelline di Natale. Musica: We are the (atomic) World.
Infine, il capofamiglia condurrà la telecamera nel garage dove, ben allineati, ci saranno tre mastodontici SUV tutti con la scritta “dono di EDF”. Musica: la Cavalcata delle Valchirie di Wagner. Qui, la metà dei maschi italiani in età da scorrazzata notturna a tutto gas, raggiungerà l’eiaculazione.
Eh, se non ci fosse lui…chi avrebbe mai pensato – al posto dei noiosi dibattiti, della valutazione dei rischi, dell’impennarsi del prezzo dell’Uranio, della questione delle scorie, dell’eolico che da un paio d’anni, negli USA, produce più del nucleare, e poi ancora… – che la questione va sistemata, semplicemente, a suon di spot?
Siamo o non siamo un Paese di cerebrolesi?
Insomma, un po’ quello che noi facevamo credere alle giovani albanesi che appassivano curve sui libri: oggi, per fortuna, la loro salute è salva perché stanno all’aria aperta e passeggiano nei viali italiani.
Il Banana stesso, durante l’ultima visita a casa degli Skipetari, ha raccomandato al premier di Tirana di continuare con le forniture di carne fresca.
Così, con i soldi pubblici della RAI – paradosso: anche con i soldi di quelli contrari! – sarà allestita una bella campagna pubblicitaria, con tutto lo staff prelevato fra figli, nipoti, cugini e parenti vari dei notabili pidiellini. Uno staff ben pagato, ovviamente: chissà se questa volta scoppierà pubblicopoli?
Ci ha colpito, in questi giorni, l’affermazione del buon Scajola – “una faccia, una razza”, come dicono in Grecia e noi aggiungiamo “una certezza” (!) – nella quale sosteneva che la maggioranza degli italiani è oramai favorevole al nucleare. Poche balle, su. Addirittura, il 54%! [2].
Peccato che non siano stati comunicati gli estensori della ricerca, le metodologie…niente. Lo dice Agi Energia è ciò vi basti, popolo incredulo: direttore responsabile Giuliano De Risi, nominato a quel posto nel 2005. Regnante sempre lui, il Banana.
Ora, che la questione del nucleare non possa essere affrontata a colpi di sondaggi (e di pubblicità) è papale, però ne ho scovati parecchi che raccontavano cose un po’ diverse. E, importante, tutti citavano le fonti degli istituti di ricerca, dai quali si possono ricavare le metodologie adottate. Li riporto nelle note [3] [4] [5] [6].
Poi, che Legambiente tiri da una parte e Scajola dall’altra si può capire: ma, almeno, le fonti e le metodologie adottate…
D’altro canto, se gli italiani fossero in così larga maggioranza favorevoli al nucleare, che bisogno ci sarebbe di metter su tutto il can can pubblicitario?
Ciò che si ricava dai sondaggi è che la percentuale degli italiani, favorevoli ad avere una centrale nella propria Provincia, cala drammaticamente: un terzo, anche meno. Perché?
Non è soltanto la ben conosciuta solfa del “non nel mio giardino”, perché gli italiani – in larga maggioranza proprietari delle loro abitazioni – guardano anche al mercato immobiliare.
Già sappiamo che, sulle prime, faranno roboanti promesse: soldi a tutti, elettricità gratis, come nella famiglia della pubblicità. Chissà che non arrivino anche delle escort atomiche.
Poi, quando si spegneranno i riflettori, gli italiani che avranno accettato scopriranno che il valore immobiliare delle loro case si sarà ridotto ad un terzo: e non fidatevi dei dati francesi! Le case, in Francia (a parte Parigi e poche altre aree), costano già un terzo rispetto alle corrispondenti abitazioni italiane! Il motivo? Leggete “La guerra di Cementland” [7].
Comunque, buona gente, dormite sonni tranquilli: non ci sono vere centrali nucleari in costruzione, solo quelle della pubblicità. Fra un materasso ortopedico ed una cyclette, troveranno il modo per far guadagnare qualche soldo alla solita squinzia che poi si porteranno a letto: tutto finirà lì. Perché?
Poiché ci sono parecchi segnali in tal senso.
Mangiafuoco s’è recato all’incontro con Putin [8] accompagnato dal Gatto e dalla Volpe, in arte Conti e Scaroni, i capoccia di ENEL e di ENI.
Sotto l’albero (anche se non è Natale) c’erano già i doni: le forniture di gas per l’ENI ed il completamento del Southstream, tanto gradito a Putin, Scaroni e poco da Obama.
Dopo una breve pausa di rilassamento, nella quale hanno promesso centrali a fusione – ma quando, fra mezzo secolo? Nessuno c’è ancora riuscito! – si è passati ad un altro “pezzo da novanta”.
Per Conti, c’era una vera e propria sorpresa: la costruzione a Kaliningrad (o, se preferite, Königsberg) di una grande centrale nucleare, avente una potenza installata (su due gruppi) di circa 2.350 MW. Roba grossa.
Per chi l’avesse scordato, Kaliningrad è un’enclave russa completamente staccata dalla madrepatria, giacché è compresa all’interno dei confini lituani e polacchi nel Baltico centro-meridionale. Che cosa se ne fa, Mosca, di una centrale che si trova in una regione che non ha vie d’accesso alla Russia? A Putin piace giocare la parte degli ucraini nella “guerra del gas”? Ma per favore.
Come è stato limpidamente dichiarato, la produzione della centrale sarà destinata alle “aree europee”. E, l’Italia, dove si trova?
Per rassicurare ancor più l’ospite, il Banana ha dichiarato che l’inizio dei lavori per la prima centrale nucleare italiana avverrà non prima di tre anni. Ma…sa contare?
Già pensare che questo governo duri ancora tre anni è una bella scommessa, con la maggioranza che “va sotto” in Parlamento e passa un emendamento dell’opposizione. Chi mancava all’appello? Tantissimi deputati, ma fra i tanti i più erano quelli di Fini.
Tanto per fare una gentilezza “all’amico Gianfranco”, il Banana fa pubblicare sul giornale del fratello (!) un bel articolo che prende di mira Fini, accusandolo di una trama oscura fra la di lui suocera e la RAI. Se dovessimo meravigliarci per tutte le nefandezze della RAI, dovremmo scrivere dall’alba al tramonto per 365 giorni l’anno.
Mentre Bossi tuona col suo federalismo, il Banana – ma, allora, è proprio sfatto, pronto per la macedonia – si scusa con Fini, questa volta facendolo incavolare come una bestia. Ma, insomma…di chi è il Giornale?
Se, anche, domani Bossi e Fini s’innamorassero perdutamente l’uno dell’altro – con il Banana stesso a fare da testimone alle nozze – e la legislatura durasse ancora tre anni, s’andrebbe a nuove elezioni in pieno “subbuglio nucleare”, magari con una campagna referendaria in atto. Scelta oculata, non c’è che dire: se non hanno nemmeno il coraggio di pubblicare i nomi dei futuri siti nucleari!
Quindi, signori miei, dormiamo sonni tranquilli: Conti si porta a casa una centrale (va beh, in Russia, ma l’elettricità viaggia alla velocità della luce…) mentre Scaroni si gonfia le tasche di gas e petrolio russo. Il Banana può continuare a raccontare la sua panzana nucleare e tutti sono contenti: dopo, darà la colpa ai comunisti. Anzi, a Fini ed ai comunisti, anzi no, a Fini comunista. Parola di Fede.
Nota metodologica.
Chi conosce come scrivo, sa benissimo che non mi piacciono gli epiteti e non amo insultare: non ho mai chiamato Silvio Berlusconi “il Banana”.
Dopo, però, aver compreso che per Silvio Berlusconi io – e con me tutti gli italiani – siamo ritenuti soltanto un ammasso di cellule cerebrali da ammansire con le grazie di qualche velina del gran circo Barnum/Raiset, soprattutto per una questione di vitale importanza come l’energia, non ho più motivo per non appellarlo “Banana”, anzi, “testa di banana”.

Fonte: http://carlobertani.blogspot.com
Link: http://carlobertani.blogspot.com/2010/04/magia-nucleare.html

NOTE:
[1] Fonte: http://www.ecoblog.it/post/10237/nucleare-in-arrivo-spot-televisivi-per-convincere-gli-italiani?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+ecoblog%2Fit+(ecoblog)
[2] Fonte: http://www.agienergia.it/NewsML.aspx?idd=67230&id=65&ante=0
[3] Fonte: http://www.legambiente.eu/archivi.php?idArchivio=2&id=5765
[4] Fonte: http://www.demos.it/a00231.php
[5] Fonte : http://www.repubblica.it/2007/09/sezioni/ambiente/nucleare1/sondaggio-nucleare/sondaggio-nucleare.html
[6] Fonte : http://www.ansa.it/ambiente/notizie/notiziari/energia/20100210173935026688.html
[7] Vedi : http://carlobertani.blogspot.com/2010/02/la-guerra-di-cementland.html
[8] Fonte: http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=99407&sez=HOME_INITALIA
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