di
Felice Capretta
Visto su Reuters, merita un posto di prestigio nella galleria delle Pompose Dichiarazioni raccolte da Informazione Scorretta.
La dichiarazione di Trichet è particolarmente gustosa.
Una simile ricchezza di castronerie tutte insieme non la sentivamo da tempo.
Talmente enormi che gli abbiamo dedicato ancora una volta l’immagine del post, qui in posa nella più brillante e sfavillante espressione del suo genio.
(ehi, questo è l’uomo che ha le mani sui vostri soldi)
BERLINO (Reuters) – L’euro non è sotto attacco, nonostante abbia toccato il minimo contro il dollaro degli ultimi 18 mesi. Lo ha detto oggi (sabato, NDFC) il presidente della Bce Jean-Claude Trichet.
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Uhm, meno male che non è sotto attacco.
Pensa se era sotto attacco, che fine faceva.
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Tasso di cambio Euro-USD negli ultimi 3 mesi
In un’intervista pubblicata dal giornale tedesco Der Spiegel, Trichet dice che l’Europa si è ritrovata nella situazione peggiore dalla Seconda guerra mondiale e forse dalla Prima.
Ma descrive come un "nonsenso" le voci che i governi della zona euro avrebbero forzato la Bce ad agire questa settimana.
Trichet ha anche chiesto un passo avanti nel reciproco monitoraggio dei budget dei governi della zona euro, e ha detto che servono sanzioni effettive per il mancato rispetto del Patto di stabilità.
Più che i mercati valutari sono i governi europei, ha detto Trichet a Der Spiegel, ad avere la responsabilità del calo dell’euro.
Ed ora, le dichiarazioni virgolettate di Trichet:
Non è questione di un attacco all’euro. Ha a che fare con il settore pubblico e quindi con la stabilità finanziaria nella zona euro.
Dove l’abbiamo sentita, questa? Ah, già, Alastair Darling, Cancelliere dello Scacchiere, commentando il gesto dell’ombrello fatto da Londra agli europei in cerca di aiuti prima del mega piano truffa da 700 mld EUR:
E’ chiaro che la prima responsabilità degli Europei è adottare misure appropriate per neutralizzare le attuali tensioni in Europa.
Neutralizzare le tensioni. Giusto.
Prendiamo le nostre decisioni in completa indipendenza e molte volte ci siamo messi contro i capi di governo.
Completa indipendenza. Già.
Alla domanda se la Grecia dovrebbe lasciare l’eurozona, il presidente della Bce ha risposto:
No, non è una possibilità. Quando un Paese entra nell’unione monetaria, condivide un destino comune con gli altri.
Quello di cui abbiamo bisogno – ha però aggiunto – è un passo avanti nella sorveglianza reciproca delle politiche economiche in Europa. Abbiamo bisogno di meccanismi migliori per prevenire e sanzionare le cattive condotte.
Evviva.