DI
GILLES BONAFI
gillesbonafi.skyrock.com
Le origini vere e proprie della rete Internet internazionale, del web, sono poco conosciute. Inizialmente, si trattava di un progetto militare USA avente la finalità di realizzare una rete di computer per migliorare le comunicazioni fra i ricercatori all’interno del DARPA [“Agenzia per i progetti di ricerca avanzata per la difesa”, ndt]
Il DARPA è un’agenzia del dipartimento della difesa degli Stati Uniti, destinata alla ricerca e allo sviluppo di tecnologie per uso militare. Questo progetto si realizzò nel 1966, quando Lawrence G. Roberts (ricercatore al MIT [“Università del Massachusetts”, ndt] e successivamente al DARPA), il “National physical Laboratory” [“Laboratorio nazionale per le unità di misura per il Regno Unito”, ndt] e soprattutto la “Rand Corporation” [“Istituto di ricerca e d’analisi” ndt] crearono la rete ARPANET, che il 1° gennaio 1983 divenne ufficialmente internet (vedi Lawrence Roberts, su wikipedia.org).
La Rand Corporation è un think tank statunitense, specializzato nella consulenza, la ricerca e l’analisi nel campo delle nuove tecnologie. Si tratta di un’istituzione influente che ha avuto dei membri molto noti, come Condoleezza Rice o Donald Rumsfeld, con un budget di 230 milioni di dollari, secondo la valutazione del 2008.
In seguito, nel 1989, Tim Berners-Lee, informatico al CERN [“Organizzazione europea per la ricerca nucleare” ndt] sviluppò un collegamento ipertestuale che necessitava l’uso d’internet. Il World Wide Web era nato. Il 30 aprile 1993, il CERN annunciò che il World Wide Web sarebbe stato gratuito per tutti, perché di dominio pubblico (vedi anche: PressWeb)
È interessante notare che l’indirizzo IP del World Wide Web Consortium [associazione che lavora allo sviluppo di linguaggi e protocolli per il Web, ndt] la cui sigla è W3C, è www. La lettera w che corrisponde alla sesta lettera dell’alfabeto ebraico ha per valore numerico 6 (la gematria [studio numerologico delle parole in lingua ebraica utilizzato per analizzare la Cabala, ndt]) e dunque, www = 666. Strana coincidenza, soprattutto quando si sa che la data scelta per il lancio, il 30 aprile, è tradizionalmente associata alla notte delle streghe, detta notte di Walpurgis, data del suicidio di Hitler e della creazione della chiesa di Satana di Anton Lavey a San Francisco. Del resto, anche il logo è rivelatore e non richiede alcun commento ulteriore.
Rapidamente, questo strumento è divenuto il più grande mezzo per le informazioni istantanee, si è anche trasformato in un impressionante dispositivo di resistenza e di attivismo. Tuttavia, la libertà d’espressione su Internet potrebbe essere compromessa un giorno.
Lockheed Martin [azienda specializzata nell’ingegneria spaziale e nella difesa, ndt], Microsoft e il DARPA preparano, in effetti, una rete militare del futuro. Il loro scopo è di definire un nuovo protocollo di rete militare. Lockheed Martin ha ottenuto un contratto di 31 milioni di dollari con il governo statunitense per lavorare e reinventare il TCP/IP [insieme di protocolli di rete, ndt]. L’azienda Microsoft è coinvolta nei lavori. Secondo le dichiarazioni di John Mengucci della Lockheed Martin, le ragioni principali del contratto consistono nella necessità di anticipare i possibili attacchi: “le nuove minacce e attacchi di rete richiedono dei concetti di protezione rivoluzionari. Con questo progetto […] noi lavoriamo per rafforzare la cyber-sicurezza e per assicurarci che i combattenti potranno continuare a combattere nonostante i cyber-attacchi”. Ma non bisognerebbe piuttosto scorgere la volontà di creare una nuova rete più controllabile?
Per altro, una nuova legge in preparazione negli Stati Uniti potrebbe ostacolare gli internauti. Il Cybersecurity Act of 2009 o piuttosto il Rockfeller-Snowe Cybersecurity Act [si tratta di un disegno di legge per la cyber-sicurezza del 2009 indifferentemente chiamato nel primo e nel secondo modo, ndt], se sarà votato, permetterà di limitare o di bloccare Internet negli USA. È la sezione 18 della legge S 773 proposta dal senatore John (Jay) Rockefeller e la senatrice Olympia Jean Snowe ad essere in discussione. “Il presidente può dichiarare lo stato d’urgenza per la cyber-sicurezza e ordinare la limitazione o il blocco del traffico internet in provenienza o verso tutti i governi federali compromessi o tutti i sistemi critici”.
Per di più, è stata prevista la creazione di un posto di consigliere nazionale per la cyber-sicurezza (NCA). Il consigliere dovrebbe riferire direttamente al presidente degli Stati Uniti.
John Fontana, giornalista su Network World [rivista di approfondimento statunitense], se ne preoccupava nel suo articolo del 4 aprile 2009, intitolato “La legge darebbe a Obama il potere di chiudere internet e le reti durante i cyber-attacchi”. Dei dissidenti hanno domandato che questa frase (la sezione 18 ndr) sia definita più chiaramente. “È una legge di grande portata. Sembra che il presidente possa interrompere completamente internet o domandare a delle società come Verizon Communications [importante azienda americana per le telecomunicazioni] di limitarne il traffico. È molto preoccupante”, assicura Leslie Harris, presidente del CDT [Centro per la democrazia e la tecnologia], che difende i valori democratici e le libertà costituzionali dell’era numerica”.
La senatrice del Maine Olympia Jean Snowe ha d’altra parte affermato che questa legge “favorisce l’utilizzo dei tribunali militari a detrimento dei tribunali civili” al fine di lottare contro il terrorismo.
In più, questa proposta di legge si ritrova al centro dell’attualità. Mercoledì 24 Marzo 2010, il Comitato del Commercio Scienza e Trasporto ha approvato la legge della Cyber sicurezza S 773 che è attualmente in discussione al Senato.
La lotta contro il terrorismo è, quindi, ancora una volta utilizzata al fine di limitare le libertà. Alcuni parlano della revisione della sezione 18 di questa legge che, se passasse nello stato attuale, permetterebbe al presidente USA di controllare completamente il Web.
Per di più, tutto ciò fa stranamente pensare a Isaia 59.4; “Covano delle uova di basilisco, e tessono delle tele di ragno. Colui che mangia le loro uova muore; e se se ne rompe uno ne esce una vipera” O anche a Giobbe 8.14: “Queste certezze sono fragili, la sua sicurezza non è che una tela di ragno”.
Presso gli Aztechi, il ragno è il simbolo del dio degli inferi. Nella mitologia greca, Aracne volle misurarsi con Atena tessendo una tela e fu punita, poiché nessuno può essere uguale agli dei.
Non dimentichiamo ciò che Jean-Claude Juncker, Primo ministro, ministro delle finanze del Lussemburgo, governatore della banca mondiale dal 1989 al 1995, anziano governatore della BERD [Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo] e del FMI [Fondo monetario internazionale] presidente attuale dell’Eurogruppo, dichiarava nel settimanale tedesco Der Spiegel n°52/1999 p. 136:
“Prima decidiamo qualcosa, poi la lanciamo nello spazio pubblico. In seguito aspettiamo un po’ e guardiamo cosa succede. Se non fa scandalo o non provoca sommosse, perché la maggior parte delle persone non si sono neanche rese conto di ciò che è stato deciso, continuiamo, passo dopo passo, fin quando non sia più possibile tornare indietro”.
(Jean-Claude Juncker è un furbo. Prima decidiamo qualcosa, poi la lanciamo nello spazio pubblico. In seguito aspettiamo un po’ e guardiamo cosa succede…)
Gilles Bonafi è professore e analista economico.
Titolo originale: "Le Net, une toile… d’araignée ?"
Fonte: http://gillesbonafi.skyrock.com/
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22.04.2010
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di MBLOOMET