Da un articolo della rivista New Scientist, veniamo a sapere che "Un esperimento con rilascio in ambiente aperto di zanzare geneticamente modificate per sabotore le zanzare Aedes aegypti, che diffondono la malattia del dengue, è stato dichiarato un successo da parte degli scienziati del settore"
L’articolo, Genetically altered mosquitoes thwart dengue spreaders, ovvero Zanzare geneticamente modificate contrastano i diffusori del dengue, afferma che le zanzare sono state liberate in una zona relativamente limitata di 16 ettari dove la popolazione originaria delle zanzare Aedes aegypti (quelle non OGM) sarebbe crollata.
L’articolo ricorda pure che al momento non esistono trattamenti validi per curare nè per prevenire la malattia del dengue, a differenza di quanto avviene per la malaria, e che l’unica soluzione consiste nel limitare il numero di zanzare portatrici della malattia. Le zanzare geneticamente modificate sarebbero tutte di sesso maschile (le zanzare maschio non pungono) ed ingegnerizzate in maniera tale che la prole derivante dal loro accoppiamento con femmine non OGM difficilmente possa arrivare all’età adulta.
Infine scopriamo che alcuni ricercatori in Australia stanno cercando di produrre zanzare OGM contro il dengue che siano portatrici di un batterio che inibisce la riproduzione degli insetti, e che ci sono progetti pure per la creazione di insetti OGM per combattere la malaria.
L’articolo sembra molto convincente a dire il vero, e come non si potrebbe esserlo se si pensa alle cifre di 50 milioni di persone che ogni anno sono colpite dalla malattia che ne uccide 25.000? Verrebbe voglia di abbandonare i propri "preconcetti" contro gli OGM per accordare il proprio consenso a questa "lotta del bene contro il male".
Però, a pensarci bene c’è una cosa strana, una curiosa coincidenza temporale che viene citata di sfuggita all’inizio dell’articolo: "Nello scorso anno il dengue è riapparso negli Stati Uniti per la prima volta in 65 anni, ed anche nell’Europa del Sud".
Ma guarda che coincidenza, proprio quando le zanzare cattive riappaiono in massa ecco che arriva pronta la sperimentazione in campo aperto di un’arma anti-zanzare con rilascio di 3,3 milioni di zanzare nel giro di sei mesi.
E se prima di condurre l’esperimento con zanzare geneticamente modificate, rilasciate in una piccola area, avessero introdotto delle zanzare portatrici del dengue da qualche altra parte per poi giustificare l’introduzione di queste zanzare geneticamente mutate? E se alla fine il rimedio delle zanzare OGM risultasse peggiore del male? E se un giorno la gente dovesse chiedere a grande forza il rilascio di zanzare geneticamente modificate come unica soluzione contro l’espandersi del dengue? E se le zanzare rilasciate in questa occasione contenessero delle sostanze nocive all’uomo? E se venissero rilasciate anche delle femmine, magari portatrici di agenti infettivi ancora più pericolosi?
E’ forse previsto che un eventuale "rimedio peggiore del danno" non si potrebbe biasimare vista la situazione di emergenza che costringe ad utilizzare rimedi di emergenza? E’ forse previsto che eventuali danni alla popolazione vengano addebitati ad un esito sfortunato di una tecnica ancora in fase sperimentale?
E’ possibile che vengano utilizzate zanzare OGM come arma biologica? Ebbene, come vedremo nei prossimi articoli non si tratta solo di fantascienza, dato che nei laboratori militari le zanzare sono state studiate e sperimentate in passato per il loro potenziale ruolo di "armi non convenzionali". Figuriamoci che ne parla persino wikipedia, il ben noto sito "anticomplottista" alla voce entomological warfare, ovvero l’uso di insetti come armi da guerra non convenzionali.
Del resto la sperimentazione di armi chimiche e di agenti infettivi sulla popolazione è un dato storico incontrovertibile.
Se poi pensiamo che la fondazione Bill e Melinda Gates ha finanziato persino un progetto per lo studio di zanzare come vettori dei vaccini, la faccenda puzza ancora di più. Forse i pregiudizio nei confronti della tecnologia della modificazione genetica è più che giustificato, viste le persone che la utilizzano e che ne finanziano la ricerca.