DI
KIM SENGUPTA E SOLOMON HUGHES
Uruknet.info
Un memorandum visto sull’Independent rivela le negoziazioni tenute a Tripoli
Il regime libico sta negoziando un accordo segreto con la Grecia per usare venti miliardi di dollari dei suoi fondi congelati all’estero per aiuti umanitari a beneficio di entrambe le parti nella guerra civile. I funzionari di Tripoli dicono che la mossa è destinata a spianare la strada per l’apertura dei negoziati di pace.
L’Indipendent ha dichiarato che i colloqui si sono tenuti a Tripoli tra un gruppo guidato da un ex diplomatico vicino al Primo Ministro greco George Papandreou e a membri del regime tra cui il Primo Ministro libico Al-Baghdadi al-Mahmoudi. Le riunioni hanno portato a un protocollo d’intesa che è rimasto senza firma perché, secondo fonti diplomatiche, il governo francese ha avvertito i greci che qualsiasi accordo di questo tipo darà a Muammar Gheddafi la legittimità di sovrano della Libia e che questo può minare la politica isolazionista della coalizione occidentale.
Fonti interne al regime libico sostengono che l’accordo per usare il loro patrimonio a fini umanitari potrebbe portare a un cessate il fuoco e a un processo che vedrebbe il colonnello Gheddafi cedere il potere, con un’amministrazione ad interim formata da membri dell’opposizione di Bengasi.
Coloro che sono coinvolti nei negoziati sostengono che alcuni funzionari degli Stati Uniti erano al corrente delle trattative in corso per destinare agli aiuti i fondi resi disponibili, ma si sono astenuti dal fare commenti pubblici per non urtare la sensibilità dei francesi. Hillary Clinton, il Segretario di Stato degli Stati Uniti, ha dichiarato ieri di essere a conoscenza di "numerose e continue" trattative da parte di persone vicine al leader libico per negoziare la sua rinuncia al potere, ma non ha fornito ulteriori dettagli.
Il memorandum, una copia del quale è stata visionata dall’Independent, attesta che la Libia e la Grecia "hanno deciso di mettere in atto con urgenza un’azione umanitaria, basata su una spartizione equa, che soddisfi il bisogno imperativo di aiutare tutti i cittadini libici e le persone di altre nazionalità che vivono in Libia per soddisfare i loro bisogni primari, applicando i criteri umanitari internazionali".
Alti funzionari libici che si trovano fuori dal paese hanno sostenuto che c’è una vera e propria "antipatia personale" tra il Primo Ministro francese, Nicolas Sarkozy, l’Emiro del Qatar che supporta i ribelli e il colonello Gheddafi. L’obiettivo dei primi due è ostacolare l’accordo di pace e gli aiuti umanitari. “Credo fermamente che questo potrebbe far partire un processo di dialogo. Si tratta di denaro libico che è nelle banche estere. La proposta andrebbe a beneficio di tutti i libici, di entrambi gli schieramenti che si affrontano nel nostro paese”, ha continuato il funzionario.
“Una delle poche cose sicure a Tripoli è che Muammar Gheddafi dovrà andarsene. Fuori dal paese o nel deserto non importa. Ma quelli che dovrebbero convincere Gheddafi ad accettare le precondizioni per iniziare le trattative con il Consiglio Nazionale di Transizione e con la NATO stanno semplicemente ritardando i colloqui.
"Il Regno Unito e i francesi la stanno tirando per le lunghe, ma pensiamo che ci siano persone influenti a Washington che vogliono vedere la fine dei combattimenti."
Secondo le Nazioni Unite, in Libia sono state uccise nei due fronti, in soli quattro mesi di combattimenti, tra le dieci e le quindicimila persone.
Il procuratore capo del Tribunale Penale Internazionale sta indagando se il colonnello Gheddafi stia fornendo Viagra ai soldati libici per promuovere stupri di massa. Il regime però ha negato il tutto.
Una fonte diplomatica occidentale ha affermato che le pressioni francesi stanno ostacolando l’accordo tra Atene e la Libia. Ma la fonte ha negato che i francesi abbiano sollevato la questione del debito greco presso l’Unione Europea come leva contro l’accordo. Ma poi ha aggiunto: "Non l’hanno fatto ma già che il debito era lì… perché non parlarne?"
Un gruppo bipartisan del Congresso USA ha chiesto a Barack Obama di scongelare i beni libici per pagare gli aiuti umanitari. Allo stesso tempo Obama fronteggia le critiche sempre più aspre dei Repubblicani e dei Democratici per il suo appoggio alla guerra.
Nel mentre, alla riunione del “Libyan Contact Group” tenuta ieri ad Abu Dhabi, i ribelli hanno ottenuto 1 miliardo di dollari in aiuti. Ma è una piccola parte della somma richiesta dal CNT di Benghazi. L’amministrazione degli oppositori dice di aver bisogno di almeno altri tre miliardi.
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Fonte: http://www.uruknet.org/?p=m78554&hd=&size=1&l=e
Link: www.independent.co.uk/news/world/africa/gaddafi-regime-staked-16312bn-on-secret-deal-in-bid-to-open-peace-talks-2295343.html
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di LUIGI FABOZZI