Taki Mag
Dal 9 al 12 giugno, mentre i media statunitensi erano impegnati nel puntare i riflettori su, on, oh, Betty White che mostrava la sua marca preferita di pannoloni per adulti o qualcosa del genere, più di un centinaio tra i più potenti finanzieri e politici si sono riuniti in Svizzera senza che si sia sentita volare una mosca.
Si poteva pensare che un evento che ha ammassato alti funzionari di alcune dei nomi più rilevanti della finanza globale – la Federal Reserve, il FMI, il WTO, la Banca Mondiale, la Bank of Canada, la Banca Centrale Europea, Citigroup, Barclays, Chase Manhattan, Goldman Sachs e numerose altre banche nazionali europee – potesse ricevere una maggiore attenzione.
Ma avreste pensato male.
Dovrebbe essere una storia che va in prima pagina, se i titani delle multinazionali di Microsoft, Coca-Cola, Alcoa, Nestlé, Fiat, Airbus, Siemens, Shell e Pfizer si riunissero tutti insieme a porte chiuse, giusto?
Ma solo per una mente paranoica.
Solo un folle suggerirebbe che riunire allo stesso tavolo globalisti dichiarati, come David Rockefeller e Henry Kissinger, con organizzazioni semi-ufficialmente globaliste, come il Council on Foreign Relations, la Commissione Europea, il Consiglio Europeo, il Center for Global Economy and Geopolitics e il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite, abbia a che vedere con il tentativo di delineare un’agenda globale.
E allora, per il bene della tua salute, scaccia via i sospetti dalla tua mente.
Dal 1954 il gruppo Bilderberg, così denominato dall’Hotel de Bilderberg nei Paesi Bassi che fu sede della prima riunione, si è segretamente riunito ogni anno in Europa e negli Stati Uniti per stare in un silenzio assordante, grazie alla totale assenza di una qualsiasi copertura mediatica.
Ma non chiedere il perché. Non c’è un motivo. Assolutamente. Non c’è niente da vedere, ragazzi. Sloggiare, prego. Si tratta solo di un gruppo di vecchi, che sfiatano scoregge mentre bevono il tè, che giocano a minigolf e si fanno a vicenda massaggi alla prostata.
E se sospetti che stiano facendo dell’altro, allora sei un “teorico della cospirazione”, un attacco ad personam senza senso, spesso utilizzato per svilire e far tacere chiunque osi suggerire che le élite planetarie potrebbero addirittura sollevare un mignolo per mantenere, consolidare e perfino rafforzare il loro potere.
Il Washington Post ha usato la calunnia della “teoria della cospirazione” verso chiunque abbia osato scalfire l’inviolabile e segreta santità di questa annuale convocazione del Bilderberg. Ma si è dimenticato di dire che il suo proprietario, Donald Graham, ha frequentato il meeting del Bilderberg dello scorso anno come persona invitata.
La BBC ha in modo sprezzante alluso ai “complottisti fuori di testa”, alle trasmutazioni dei rettiliani, a James Bond, alla Massoneria, alla “paura estrema” e, naturalmente, all’antisemitismo. Ogni scetticismo che si può avere sui partecipanti al Bilderberg e sulle loro motivazioni è stato affiancato, legato e definitivamente saldato ai Protocollli dei Savi di Sion.
È una strana accusa, visto che molte personalità del Bilderberg hanno innegabili trascorsi nazisti. L’ex membro del partito Nazionalsocialista, il Principe Bernardo d’Olanda, era uno dei fondatori del gruppo del Bilderberg e la Chase Manhattan Bank di David Rockefeller era finanziariamente avviluppata ai Nazisti.
Ma l’analogia con i Protocolli è istruttiva perché, piaccia o non piaccia, prova in modo irrefutabile l’esistenza delle cospirazioni politiche. Considerato una congiura ebraica per la dominazione del mondo, è stato ripetutamente provato che il documento è una frode perpetrata dai russi zaristi. Ma se questo è il caso, non erano questi apologeti zaristi a COSPIRARE per confondere l’opinione pubblica? In ogni caso, c’è stata una cospirazione politica.
E non ti provare a pensare che sia stata la CIA abbia orchestrato e finanziato la creazione del Bilderberg, perché tutti noi sappiamo che la CIA distribuisce annualmente decine di miliardi di dollari delle tasse dei contribuenti solo per non mentirci.
No. Levati di dosso ogni brandello di sospetto che ti è rimasto sulla tua testolina con un ruvido colpo di spazzola.
Se non lo farai, l’affettato lecchino della Ford Foundation, Chip Berlet, ti arriderà come qualcuno che dice solo “sciocchezze” e che spara “castronerie”. Quello che Chip sembra non abbia voglia di rilevare è che la Ford Foundation aiutò a finanziare la prima riunione del Bilderberg in America nel 1957. Invece, Chip ha la tendenza di collegare tutto lo scetticismo sul Bilderberg all’antisemitismo, che è clamorosamente ironico considerando le opinioni dell’omonimo della Ford Foundation.
Malgrado le coazioni a ripetere delle servili lavandaie dell’élite golfista planetaria, il presumere che i finanzieri internazionali stiano manipolando gli eventi globali e profittando delle mattanze in guerra non è solo un appannaggio degli schizofrenici e dei razzisti. La fervente abolizionista Lysander Spooner ha fatto le stesse ipotesi, molto prima che i Protocolli apparissero nel 1869, con il suo scritto, polemico e virulento, No Treason. Il pluridecorato generale della Marina Smedley Butler ha dichiarato che, nel 1934, un gruppo di industriali gli si è avvicinato chiedendogli di per rovesciare Franklin Delano Roosevelt. Non fu convinto e nel 1935 mise in nero su bianco l’indispensabile War is a Racket. Anche il notoriamente paranoico, antisemita, squilibrato e con la testa schermata John F. Kennedy, prima che qualcuno gli facesse saltare le cervella, aveva già condannato le “società segrete”.
E ancora gli esperti, sempre lieti del fatto di essere dei venduti, sogghignano alla sola idea che il Bilderberg o un qualsiasi altro gruppo stia tentando di rafforzare la finanza globale e di costruire un “Nuovo Ordine Mondiale”.
Non sia mai che ci sia stato qualche esponente di rilievo del Bilderberg che abbia mai alluso a queste eventualità.
Dalle Memorie di David Rockefeller:
Alcuni credono addirittura che facciamo parte di un complotto segreto che opera contro gli interessi del Stati Uniti, rappresentando me e la mia famiglia come degli “internazionalisti” che cospirano con altre persone sparse per il mondo per poter costruire una struttura politica ed economica globale più integrata, un mondo solo, per così dire. Se questa è l’accusa, mi dichiaro colpevole e ne sono orgoglioso.
Da Denis Healey, membro del Comitato Direttivo del Bilderberg:
Dire che la nostra ambizione sia quello un unico governo mondiale è esagerato, ma non totalmente scorretto.
E sia mai che il perenne frequentatore del Bilderberg, Henry Kissinger, abbia sempre in bocca le parole “Nuove Ordine Mondiale” e che scriva interi editorialidel New York Times con quelle parole nel titolo.
E allora perché si dovrebbe pensare che il gruppo Bilderberg conviene ogni anno per farsi scherzi senza cattiveria e per approfittare di un lussuoso buffet? E che siamo impazziti?
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Fonte: http://takimag.com/article/bilderbullshitting_the_public/print
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SUPERVICE