Di Roberto Marchesi
Non lasciatevi ingannare dal titolo, oggi tocca ai greci, domani potrebbe toccare a noi. Quindi, anche se non vi interessa niente dei greci, aspettate prima di andare oltre. L’avvertimento potrà sembrare superfluo, ma non lo è, perché la maggior parte della popolazione guarda con commiserazione ai poveri greci, ma pensa però che noi siamo più bravi e a noi non succederà.
Rinascita
Io ci andrei più cauto, non perché io sia più pessimista degli altri, ma perché in realtà sta già succedendo. Succede sempre e succede ovunque ormai. Solo che la gran parte di noi non riesce a vederlo, principalmente perché le nostre fonti di informazione non ce lo dicono.
Quello che le “nostre” fonti di informazioni ci fanno capire è che i Greci hanno fatto un debito enorme e adesso lo devono pagare.
Detto così è di una logica lapalissiana, ma per capire come stanno veramente le cose bisogna scomporle (come fanno gli analisti), guardarle da tutti i lati possibili e poi rimetterle insieme.
Allora proviamo a scomporre le cose, e guardiamo come nasce una crisi.
In campo finanziario i soggetti sono tre: il risparmiatore da una parte, l’utilizzatore di capitali dall’altra e l’istituzione finanziaria in mezzo, a far da tramite tra i due.
Ma c’è anche un quarto soggetto, il più numeroso, che viene coinvolto nella crisi senza aver mai fatto nulla per crearla.
Adesso, per capire meglio come funziona il meccanismo cambieremo nome a questi soggetti e chiameremo “Esoso” il risparmiatore, “Insaziabile” l’utilizzatore di capitali, “Manovratore” l’istituzione finanziaria, “Vittima” l’inconsapevole soggetto destinato a subire le manovre degli altri.
“Esoso” ha denaro in eccesso e lo deve investire per farlo crescere, o almeno per stare al passo con l’inflazione. Deve trovare qualcuno che prenda in prestito il suo denaro pagandogli un interesse. Non può farlo da solo, deve rivolgersi al “Manovratore”.
“Insaziabile” è un soggetto privato o pubblico che deve fare delle spese, ma non ha abbastanza soldi suoi. Deve trovare qualcuno che glieli presti. Ma anche lui non può farlo da solo, deve rivolgersi al “Manovratore”. “Manovratore” è l’istituzione finanziaria che, usando i soldi di “Esoso” concede i prestiti a “Insaziabile”. “Vittima” è l’operaio, l’impiegato, l’imprenditore che, non avendo capitale in eccesso, non partecipa a questo gioco, come numero è la parte più numerosa. Adesso facciamo partire il meccanismo e vediamo come e perché un normale incontro di interessi (tra Esoso e Insaziabile) si trasforma in crisi e recessione.
Esoso e Insaziabile vogliono sempre di più. Il primo vuole interessi più alti, il secondo vuole più soldi. Quando il Manovratore fa bene il suo mestiere, sa quando dire di no ai due.
In questo modo però opera contro il suo interesse, perché deve rinunciare al guadagno che gli deriverebbe da quelle operazioni in più. Quindi tende ad alzare i tassi per accontentare Esoso, così da raccogliere più soldi e accontentare qualche Insaziabile in più. Ma in questo modo il rischio aumenta, perché aumenta il numero degli Insaziabili che non ce la faranno a pagare il debito.
In un mercato regolato come si deve “Manovratore” non può esagerare oltre certi limiti perché ci sono regole da rispettare. Regole imposte dagli organismi di controllo dello Stato.
Se però Manovratore riesce a convincere il pubblico e lo Stato che il mercato completamente libero e senza regole è quello che consente di fare i migliori affari, avrà immediatamente Esoso e Insaziabile suoi alleati nell’ottenerlo (proprio perché sono esosi e insaziabili!). Ma il miglior affare lo fa solo Manovratore, perché se succede che Insaziabile non ce la fa a rimborsare il prestito, sarà Esoso a perdere i soldi (solo in parte recuperati, se ci riesce, con il sequestro dei beni a Insaziabile).
Moltiplicate per milioni questa casistica e troverete la causa dell’attuale recessione partita dai mutui “subprime” americani e da tutta la carta straccia che è stata messa in giro facendo credere che valeva soldi. I “Manovratori” (come Lehman Brothers) che sono falliti è perché hanno voluto fare anche loro un po’ gli “Esosi”, si sono messi in portafoglio tanti titoli di risparmio sperando di lucrare anche su quelli, ma quando è scoppiata la crisi non hanno fatto in tempo a liberarsene.
Così, per la regola del “mark to market”, cioè la valorizzazione al valore attuale di borsa dei titoli in portafoglio) si son trovati con un valore attivo di bilancio talmente ridotto da mangiarsi anche il valore del capitale sociale. Quindi il fallimento. Sarebbero falliti tutti se non avessero, nella primavera del 2008 cambiato quella regola.
Tutto questo non si deve ripetere! Si sono detti. Solo che qualcuno (come Obama e pochi altri) lo intendevano nel senso di aumentare i controlli e le regole, loro invece (i Manovratori) lo intendevano come eliminare anche quelle poche. E siccome nei governi (anche in quelli di sinistra) sono in maggioranza loro ovunque, la linea prevalente è questa: liberalizzare e privatizzare, così da ottimizzare questo metodo.
C’è però ancora un anello da saldare, quello del debito. Se Esoso vuole i suoi soldi e Insaziabile non li ha, chi paga? Se Insaziabile è un soggetto privato non paga nessuno, perché nessuno darà più soldi a Insaziabile e lui fallirà. Esoso in questo caso perde i soldi. Ma se “Insaziabile” è un governo, il governo non fallisce (finora non è mai successo!) al massimo ristruttura il debito (come ha fatto l’Argentina 10 anni fa) oppure ottiene altri prestiti, che userà per pagare i maggiori interessi che deve pagare agli “Insaziabili” sottoscrittori dei suoi titoli.
Però i nuovi prestiti gli vengono concessi a condizioni “capestro” che non sarà nessuno di questi tre soggetti a pagare, ma sarà il quarto, l’ignaro “Vittima”.
Vittima non ha partecipato a nessuna di queste operazioni finanziarie, ma ora, a causa dell’austerity imposta dai Manovratori, e sottoscritta dal governo, dovrà in qualche modo contribuire a pagare quel debito.
Quindi in conclusione: Manovratore guadagna sempre e ottiene a suo favore un sistema senza regole. Esoso, grazie alla operosa complicità del sistema politico costruito da Manovratore recupera i suoi soldi a tassi vantaggiosi. Qualora lui fosse dello stesso Paese colpito dalla crisi, sarebbe coinvolto in qualche modo nelle misure di austerity, se invece appartiene ad un altro Paese, guadagna e basta. Insaziabile ha preso i soldi, li ha messi nel vortice pressoché indecifrabile dei conti pubblici e li ha fatti sparire irrimediabilmente.
Ma il debito è rimasto ed è l’innocente “Vittima” a rimanere col cerino acceso in mano. Lui non ha sottoscritto titoli, non ha preso prestiti, non ha preso commissioni, ha solo lavorato sodo, ed è maggioranza nel Paese. Però deve pagare per quelli che speculano e che non ci rimettono niente.
È ora di svegliarsi! Ci stanno svaligiando la casa e noi guardiamo da un’altra parte.