di Vincenzo Gentile
Roma – La versione cinematografica di Minority Report è da tempo un’importante fonte di tecnologie futuribili destinate a diventare realtà in tempi brevi: per citare qualche esempio, è successo con l’ormai celebre multi-touch, con gli ads compulsivi e accade (nuovamente) con la Precrimine. Lo scenario è quello del Regno Unito, il paese dai milioni di occhi elettronici, che sta attualmente testando un sistema di CCTV, cam intelligenti in grado di intuire comportamenti sospetti e dare l’allarme per favorire un’azione tempestiva.
Nonostante non si conosca una data precisa riguardo all’introduzione effettiva delle nuove cam, il sistema è attualmente in fase di test da parte del Consiglio comunale di Portsmouth che ne ha sviscerato i dettagli in un datasheet. Le cam, posizionate in luoghi pubblici come parchi e parcheggi, sono collegate ad un sistema informatico in grado di analizzare i movimenti di persone o veicoli. Una volta inquadrato un individuo sospetto, il dispositivo avverte il personale di controllo che, rivista la scena, deciderà se avvertire gli organi di polizia per effettuare ulteriori controlli in loco.
Basta aggirarsi con aria circospetta, assumere il tipico atteggiamento da kerb-crawler oppure sfrecciare con la propria automobile per insospettire l’occhio elettronico. Stando a quanto dichiarato dagli organi di polizia, il nuovo sistema può tornare particolarmente utile nella prevenzione del crimine: “È come avere a disposizione un guardiano notturno moderno” – ha dichiarato Jason Fazackarley, consigliere comunale di Portsmouth – “con la differenza che il nuovo strumento non chiude mai un occhio, senza sosta, senza mai stancarsi”.
Data l’oggettiva impossibilità di capire in maniera effettiva se chi è inquadrato sia davvero intenzionato a commettere atti criminosi, è ovvio che il sistema fornisca numerosi falsi positivi, vedendo il marciospiega Nick Hewitson, managing director del progetto, “la decisione finale di mandare o meno la volante per ulteriori accertamenti spetta sempre all’operatore. Effettivamente è difficile stabilire se qualcuno sta semplicemente aspettando il proprio o la propria partner o stia per commettere un crimine. Il sistema si affida all’arbitrio dell’operatore che essendo umano è comunque soggetto all’errore”.
Da non sottovalutare anche il fattore privacy, paese in cui le questioni di sicurezza pubblica e nazionale rivestono da tempo un ruolo cruciale. Se per gli ideatori del sistema non sono ravvisabili particolari violazioni della privacy dei sudditi di Sua Maestà, di diverso avviso sono le associazioni per la tutela dei diritti civili, secondo le quali la nuova tecnologia non solo è invadente, ma anche inutile: “Portare il costoso sci-fi hollywoodiano sulle nostre strade non sarà mai utile come avere la polizia direttamente impegnata a combattere il crimine in strada” ha dichiarato un portavoce di Liberty.
Com’è ovvio, nel Regno Unito temi come privacy e sicurezza sono argomenti delicati, su cui si discute quotidianamente: in materia il Governo non bada a spese, con il risultato di aver trasformato il Paese in un reality privo dei contorni dell’intrattenimento televisivo, un Grande Fratello da oltre 4 milioni di occhi tecnologici. E i sudditi? In molti approvano, mentre altri esprimono il proprio dissenso in maniera decisamente singolare.
Senz’ombra di dubbio il Regno Unito può essere considerato uno tra i paesi più videosorvegliati al mondo, forse anche il primo: le telecamere, vedenti o veggenti che siano, sono ovunque, nei posti più impensabili. È forse seguendo la stessa eclettica filosofia che ha portato in Giappone l’arte di mimetizzare le telecamere di sorveglianza, rivestendo di sacro il loro aspetto profano: alcune spy-cam sono state nascoste anche nelle diffuse bambole Daruma, statuette votive molto comuni nel paese nipponico.
Il sistema adottato dalla cittadina britannica segue analoghe sperimentazioni effettuate in metropoli statunitensi come New York, Washington e Chicago. Va comunque detto che esperimenti del genere non sono nuovi per il Regno Unito: nel 2006 è stato varato un progetto pilota volto a prevenire i delitti monitorando costantemente i soggetti più a rischio. In particolare, nel lontano 2002 proprio oltre la Manica si sperimentava un sistema simile a quello di prossima introduzione che prometteva di individuare in maniera tempestiva i soggetti a rischio suicidio nella metropolitana di Londra. A quanto pare la profezia di Minority Report si sta traducendo in realtà concreta: alla luce dei fatti, il team di futurologi chiamati da Spielberg ha immaginato quel mondo per il 2054 ma è un domani che sembra sempre più vicino, molto più vicino del 2054. Mancano solo i precog. dove non c’è: in molti potrebbero essere costretti a spiegare il motivo delle loro azioni ad un ufficiale di polizia pur non avendo alcuna intenzione malevola. Come
tratto da puntoinformatico